Capitolo 71. Voglio tornare a giocare!

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-Ed ecco che con il numero 5 entra in campo il capo cannoniere della squadra! Rebecca Baker!-

Rebecca guardò il campo intorno a sé, nulla poteva distrarla, era quello probabilmente il momento più importante di tutta la sua vita.

Non ebbe nemmeno il tempo di ascoltare la telecronaca della partita che si stava per disputare che già volava sopra al campo, quasi senza sfiorare terra.

La più giovane giocatrice della sua squadra, era una grande passione che l'aveva portata fino a lì!

Eccola ancora in possesso della palla, veloce come una scheggia, avrebbe mostrato anche a quella squadra che era la sua la migliore!

Davanti a lei c'era quasi l'area di rigore.

-Ecco che il capitano dell'altra squadra interviene in scivolata sul numero 5- Rebecca ebbe appena il tempo di sentire quel commento del telecronista prima di sentire l'impatto, di non fare in tempo a spostarsi e di cadere rovinosamente a terra, tra l'erba, di faccia, con la gamba colpita in pieno dall'intervento falloso dell'avversaria.

Rebecca rimase a terra, trattenendo le grida, ma stringendosi la gamba.

Un attimo dopo la sua intera squadra le era intorno e quello ancora dopo era sull'ambulanza, diretta all'ospedale.

Mentre era semincosciente sulla barella ebbe il tempo di un solo pensiero prima di perdere totalmente la coscienza.

"Cosa ne sarà del campionato?"

Poi solo buio e successivamente dolore.

Dolore alla gamba, dolore per non poter più giocare a calcio, dolore per il cugino che non aveva avuto fortuna in Francia, dolore per rivedere Benji e innamorarsi di lui, dolore per la morte di Julian, dolore per l'allontanamento di Benji, dolore per l'operazione all'ospedale, dolore per il bacio con Mark, dolore per aver lasciato Benji.

Dolore anche in quel momento, fitto alla gamba, come un ricordo di quella partita.

Proprio quel dolore fece aprire di scatto gli occhi a Rebecca, interrompendo il sogno, o meglio il ricordo, della sua ultima partita.

Si alzò a sedere in una frazione di secondo, con il fiato corto, sudata e con la gamba che le faceva male.

Aveva dormito sul divano, ancora.

Qualcuno le aveva messo su una coperta, se la tolse di scatto, fissando spaventata la gamba, temendo di vederla di nuovo orribilmente distrutta.

Era tutto normale, anche il dolore stava a mano a mano sparendo in contemporanea con il sogno.

-è solo un sogno... solo un sogno!- si ripeté sottovoce Rebecca, alzandosi in piedi.

Un sogno, un ricordo...

Le capitava spesso di chiedersi se adesso che aveva fatto quell'operazione la sua gamba stesse meglio.

Se così fosse stato magari avrebbe potuto riavvicinarsi al calcio...

Si spostò nell'atrio, camminando nervosa, era notte fonda.

Presto però iniziò a sentire quello spazio troppo piccolo, iniziò a respirare più in fretta, sempre più nervosa.

Finì che non le bastò più, iniziò a fare avanti e indietro anche nel corridoio.

Avanti e indietro, avanti e indietro, per mezz'ora buona.

Voleva parlare con qualcuno, aveva bisogno di parlare con qualcuno!

Si avvicinò alla camera di Tom, socchiuse la porta abbastanza per vedere il cugino sdraiato ancora vestito come la sera prima sul letto, accanto a lui anche Holly era crollato, abbracciato al cuscino e anche lui con i vecchi vestiti addosso.

Lì per terra, forse scivolato, c'era un pallone.

Rebecca entrò in punta di piedi nella stanza, cercando di non svegliare i due.

Prese con delicatezza la palla e uscì di nuovo, tornando a respirare in modo normale solo una volta nel corridoio.

Con passi leggeri corse fino alla porta che dava accesso al giardino, quel giardino dove aveva passato interi pomeriggi prima della morte di Julian.

Una volta fuori il freddo della notte colpì la pelle coperta solo dal pigiama leggero, ma Rebecca non ci badò.

Cercò di sgranchire un po' la gamba che era stata impossibilitata per così tanto tempo, poi si preparò a colpire il pallone.

-Cosa fai?- una voce da dietro la fece sobbalzare.

Rebecca si girò di scatto.

Patty e Clare la guardavano, appena fuori dalla porta di casa, anche loro in pigiama.

-Io...- Rebecca rimase a guardarle qualche secondo.

-Non riesci a dormire?- chiese piano Clare, avvicinandosi a Rebecca.

-Non molto... Mi è venuta voglia di giocare un po'- spiegò piano Rebecca, accennando al pallone.

-Da sola non farai molto... Invece in tre...- Patty accennò un sorriso, appena percettibile nel buio.

-Dici davvero?!- esclamò Rebecca, subito abbassando il tono di voce.

-Non ci crederai, ma non siamo così male secondo Ed! Ovviamente non siamo ai livelli dei ragazzi della New Team, ma ce la caviamo!- spiegò Clare a sua volta.

-Bene allora, propongo di fare tutti contro tutti, così per divertirci un po'!- propose Rebecca.

Patty e Clare si dichiararono d'accordo.

Le tre non smisero di giocare fino a quando il sole non tinse di un pallido blu più chiaro il cielo, intorno alle quattro del mattino.

-Forse dovremmo andare ora- Clare fece uno sbadiglio appena conclusa la frase.

Rebecca prese il pallone.

Si era divertita, Patty e Clare erano anche abbastanza brave, ma in fondo non riusciva a smettere di pensare che sarebbe voluta tornare a giocare sul serio.

La sera di quel giorno sarebbero dovuti andare a quello strano ricevimento, o qualunque cosa fosse, di Amy.

Rebecca si chiese se Amy, in quanto manager della Stennet, non avesse un posto in squadra per lei.

Forse, se fosse riuscita a impressionarla, l'avrebbe avuto!

Rebecca entrò in casa con Patty e Clare, ma a differenza delle due, stanche morte, lei non riuscì ad addormentarsi.

Nella sua testa frullava l'ipotesi, seppure remota, che forse Amy l'avrebbe fatta entrare in squadra e sarebbe tornata a giocare, finalmente, dopo tutto quel tempo.

Holly e Benji: Back In FootballWhere stories live. Discover now