Capitolo 25. I dolori vecchi e nuovi

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***nove anni prima***
Nella camera entrò irruento un ragazzino.
Scagliò veloce la valigia sotto al letto e si levò le scarpe, saltando a sua volta sul letto.
Un rumore di molle fece piegare il materasso sotto di lui.
-Ah! Finalmente! Mi sei mancata, cameretta!- sussurrò il ragazzino, accarezzando le coperte.
Poi scattò di nuovo in piedi e andò alla scrivania.
Dalla valigia tirò fuori un quadernino e lo aprì sul piano da lavoro.
-Sei perfetto! Il regalo perfetto!- sentenziò lui.
Sempre correndo si fiondò in bagno, a lavarsi faccia e il resto.
Dopo un po' si guardò allo specchio.
Non si era nemmeno tolto il cappello.
Sorrise al riflesso.
Poi divenne cupo e preoccupato.
Si sporse vicino allo specchio e cercò di infondersi coraggio.
-Avanti! Tu ce la puoi fare! L'hai fatto per lui! Sei tornato per lui! Vai a casa sua, dagli il regalo e prega che capisca cosa vuoi!- si disse.
Poi si aggiustò il cappello in testa.
Sorrise ammiccante al riflesso e aggiunse.
-E quella cheerleader che hai visto l'anno scorso devi conquistarla!- si ricordò.
Il ragazzino si gettò fuori dalla camera, lungo i corridoi fino fuori dalla porta.
Urlando alla cameriera che gli chiedeva dove andava un semplice: -Sono da un amico!-.
Anzi, mentre correva si ricordò che quello da cui andava era il suo unico amico.
Tra le mani stringeva un libretto azzurrino scritto a mano.
Dopo aver attraversato qualche strada frenò davanti a una casa.
Suonò il campanello e una voce da dentro gli chiese chi fosse.
-Salve signora! Sono Benjamin Price, sono tornato dalla Germania per le vacanze di Natale e mi chiedevo se suo figlio Oliver fosse in casa!- cantilenò Benji, dondolandosi da un tallone all'altro.
La porta ebbe uno scatto e Holly comparve dall'altro lato.
-Holly!- esclamò Benji, provando ad abbracciarlo.
Holly si scostò leggermente e uscì da casa.
-Non puoi entrare. Sto studiando- spiegò lui.
Benji fece spallucce.
-Vabbè! Ti darò il mio regalo da qui!- promise e gli tese il quadernino azzurro.
-"Insieme ai mondiali"- lesse il titolo Holly.
Benji annuì guardandolo, in attesa.
Holly lesse velocemente il libro.
-"c'era una volta Ben. Ben era un ragazzino molto ricco, che amava giocare a calcio e era un portiere formidabile. Purtroppo però era sempre da solo. Un giorno nella sua città arrivò un ragazzo che voleva sfidarlo, così tirò una pallonata in casa a Ben e gli disse che era una sfida. Ben accettò e i due fecero una partita, ma Ben perse. A quel punto, mentre Ben stava piangendo a terra, l'altro gli tese una mano e gli disse -ciao io mi chiamo Oler!- e Ben rispose -io Ben- e i due divennero amici. Giocarono nella stessa squadra tutto il campionato delle elementari. Dopo averlo vinto però Ben disse a Oler -io devo partire per la Germania- e Oler disse -vengo con te perché siamo amici e tu sei il mio preferito!- e i due andarono in Germania e vinsero i mondiali assieme. E vissero per sempre felici e contenti!"- Oliver smise di leggere.
Guardò Benji e scoppiò a ridere.
-Ahahahah! Che sciocchezza!- rise divertito.
Ben era ferito, ma fece finta di nulla.
-Ah ah... Ah- finse lui.
In realtà aveva scritto quel racconto per convincere Holly ad andare con lui in Germania, gli mancava.
Mentre rideva falsamente con lui del suo racconto capì una cosa.
Lui e Holly non erano amici.
Lui era solo.
E corse a casa piangendo.

***Presente***
Benji si svegliò di soprassalto.
Era pieno di lacrime.
Aveva sognato di nuovo lui e Holly da piccoli, quando aveva rifiutato il suo libro.
Il ricordo faceva male.
Poi, cercando di controllare il respiro, si accorse dove fosse.
Era nella sua camera di quando era piccolo.
Nel suo vecchio letto.
Accanto a lui qualcosa si mosse.
Benji improvvisamente riprese consapevolezza di ciò che lo circondava.
Si girò verso Rebecca, ancora addormentata accanto a lui, con i capelli neri sparsi sul cuscino.
Benji sorrise.
"Se nove anni fa" si disse "mi avessero detto che Rebecca, la cheerleader per cui avevo una cotta, avrebbe perso la verginità con me, nel mio letto di infanzia, gli avrei presi per pazzi!"
Rebecca si alzò lentamente con uno sbadiglio.
-Ciao Benji!- lo salutò lei.
Benji ricambiò il saluto.
-Dormito bene?- chiese lui, arricciandolo un ciuffo di capelli corvini.
-Molto!- rispose lei.
Benji sorrise.
Rebecca si strinse a lui.
-Dobbiamo tornare adesso... È finita la nostra avventura solitaria... Dobbiamo tornare da Julian, da Holly e da tutti gli altri!- ricordò Rebecca a Benji.
-Non è finita... Avremo altre occasioni, promesso!- detto questo le diede un bacio sulla guancia e si alzò a prendere la sua biancheria.
Ovviamente gli sarebbe piaciuto stare ancora a Villa Price con Rebecca, ma dovevamo tornare...
Avevano dei doveri!

***
Patty si fece coraggio e si avvicinò a Holly.
-Oliver!- lo chiamò.
Lui si girò, sembrava in trance.
La guardò per qualche secondo prima di salutarla e riconoscerla.
-Cosa succede?- le chiese un po' amareggiato.
Dopotutto con lei ce l'aveva ancora.
-Sono qui per parlarti... Non ti ho mai fatto perché me ne sono andata!- spiegò lei.
Holly la ascoltò pazientemente.
-Vedi Oliver... A volte capita che accada il colpo di fulmine. Quando per caso incroci lo sguardo di qualcuno e il tuo universo inizia a ruotarci intorno. A me è successo con Mark. Non si può negare ciò che si prova! Bisogna essere razionali e dare un nome ai sentimenti. Il mio è amore. Scusa Holly, non volevo ferirti, ma... Non posso mentirti sui miei sentimenti!- cercò di spiegare lei.
Holly roteò gli occhi.
-Non vuoi ferirmi eh? Beh lo hai fatto!- detto questo, anche se sapeva che Patty in fondo era stata gentile a parlargli, Holly se ne andò frustrato verso camera sua e ci si chiuse dentro.
Rebecca mancava da un giorno e anche Benji e questo lo metteva di mal umore.
Si sentiva male e triste, ma era certo che un giorno non molto lontano si sarebbe preso una rivincita.
Basta essere tolto di mezzo da Mark o Benji!
Lui avrebbe avuto qualcosa solo per se!

---angolo dell'autore---
E...
Boh non so che dire.
Grazie di essere arrivati fino a questo punto!
Boh vabbè ciao ♥️

Holly e Benji: Back In FootballWhere stories live. Discover now