Capitolo Speciale

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---angolo dell'autore---

Va bien, praticamente erano mesi che non facevo uno speciale e non sto scherzando!

Comunque ieri (19 ottobre) erano esattamente tre mesi di questa storia, perciò ho deciso di fare questa roba...

E nulla, questo è tutto, spero vi godiate lo speciale (ah quasi dimenticavo, parla interamente di Tom perché non so, ma mi andava)!

Tom aprì gli occhi, nel suo letto.

La sera prima c'era stata la festa per la vittoria sul campionato nazionale della New Team e avevano fatto tardi, adesso erano circa le quattro del pomeriggio.

Tom si mise a sedere sul letto, cercando di svegliarsi.

Si alzò e si diresse fino al bagno, per sciacquarsi la faccia, ma appena arrivò davanti allo specchio gli mancò il fiato.

Fissò il suo riflesso, che fece lo stesso con lui con occhi penetranti.

In quella stanza era impossibile per Tom stare e se ne vergognava.

L'aveva condivisa con Julian per così tanto tempo da non riuscire a non attribuirla a lui.

Le cose però dovevano cambiare, non poteva continuare a piangere, senza fare nulla, come faceva ogni sera quando nessuno poteva vederlo.

Doveva reagire!

Tornò nella stanza da letto, buttandosi sul letto fino a quando il suo cellulare sul comodino non vibrò.

Si sporse per prenderlo e vedere il nuovo messaggio.

Era da un numero sconosciuto.

"Ciao Tom, sono Amy. Senti ti scrivo solo per ricordarti che domani venite da me, vestitevi formali grazie"

Tom non rispose nemmeno al messaggio, spense il telefono e lo appoggiò di nuovo sul comodino.

Poi qualcuno bussò alla porta della stanza.

-Avanti- borbottò Tom, affondando la testa nel cuscino.

Holly fece capolino da dietro alla porta.

-Tom?- chiamò l'amico nervoso.

Tom si alzò dal letto, avvicinandosi alla porta e guardando Holly da uno spiraglio all'altro.

-Ehi entra pure- lo invitò Tom.

Holly aprì la porta del tutto e rimase in piedi davanti a Tom.

-Volevo solo vedere come stavi- commentò piano lui.

-Sto bene, te lo dico sempre- rispose Tom.

-Intendo, come stai dopo quello che è successo con me?- replicò Holly.

-Bene, te l'ho già detto tante volte- ripeté piano Tom.

-Allora perché non parliamo più?- chiese Holly, abbassando lo sguardo.

-Non parliamo più perché siamo cresciuti, ora tu esci con altra gente e anche io. Non siamo obbligati a restare sempre gli stessi di quando eravamo più piccoli, no?- spiegò Tom, guardando Holly che aveva il capo chino.

-Questo lo so, ma non ti manca? Non ti manco io? Eravamo migliori amici, non significa nulla per te?- Holly alzò la testa, incrociando gli occhi castani di Tom.

-Perché me lo chiedi? Ora ti interessa? Non pensavo t'importasse!- replicò Tom.

-So che non ci siamo praticamente più parlati da quando sono diventato amico di Mark, ma... Ma non ti manca? A volte mi fermo a pensare se abbiamo fatto la scelta giusta allontanandoci l'uno dall'altro. Insomma eri il mio più caro amico!- ripeté Holly.

-Hai litigato con Mark? Perché ora mi parli? Non sono un rimpiego, non più! Non starò dietro di te ad aspettare che tu ti accorga che ci sono come ho fatto per anni! Forse è ora che io e te accettiamo che non siamo più amici- commentò Tom.

Holly scosse la testa.

-Non voglio! Lo ammetto, sono stato egoista, ti ho letteralmente rimpiazzato con Mark, ma mi dispiace! Non ho capito che sei tu il mio vero amico, quello che non mi ha mai abbandonato! E per farmi perdonare ti ho preso una cosa...- Holly si mise una mano nella tasca.

Tom scosse la testa.

-Non tornerà tutto come prima, lo sai? Hai ragione, sei stato egoista e insensibile, ma in fondo sei sempre Holly Hutton, un'idiota, ma il mio migliore amico- replicò Tom, colpito dalle scuse.

Holly smise di cercare nella sua tasca e tirò fuori un foglio.

-So che ho perso per sempre una parte del nostro rapporto con il mio egoismo, ma non voglio perdere altro! Ieri ho trovato questo volantino nel locale e penso che sia ora che tu smetti di rinunciare a ciò che ami! Julian, io, Rebecca... Tieni, guardalo e facci un pensierino!- Holly tese il volantino spiegazzato a Tom, che lo prese con le mani tremanti.

-N..non posso! Io... Io...- Tom guardò la carta spiegazzata, tremando.

-Si che puoi, ti aiuteremo io e Rebecca! Julian contava su di te, solo perché lui ora è morto, non vuol dire che debba morire anche tu!- Holly strinse le mani di Tom.

Tom sapeva che non parlava di una vera morte, ma della morte delle speranze, della voglia di vivere.

Guardò la pubblicità sul foglio ancora qualche secondo.

-Non posso Holly! Non posso andare da solo!- esclamò Tom, scuotendo la testa.

-Verrò con te! Ti prometto che ci sarò sempre!- promise Holly.

-Ma... non posso... E Rebecca? La lascerò da sola! È mia cugina, sono la sua famiglia!- replicò Tom.

-Non sarà sola, qui starà bene!- commentò Holly.

Tom scosse la testa.

-No... Non voglio che lei resti qui, non senza di me! Non con Mark, non con Benji, non con Philip, voglio stare io con lei, è ciò che ho di più caro- sussurrò Tom.

-Va bene, capisco che per te sia difficile, ma sappi che se vuoi io sono pronto a partire!- Holly mise una mano sulla spalla a Tom e uscì dalla sua stanza.

Appena dietro la porta chiusa Holly si girò verso il salotto dove Rebecca dormiva sul divano.

-E farò in modo che sia pronta anche lei!- aggiunse sottovoce, stringendo i pungi.

Avrebbe aiutato Tom a fare ciò che doveva e se a lui serviva Rebecca, avrebbe convinto anche lei!

Intanto Tom, dall'altro lato della porta, si appoggiò con la schiena a essa, stringendo ancora tra le mani il foglio.

Avrebbe visto Amy il giorno dopo, magari, se Rebecca avesse acconsentito, sarebbe davvero potuto andare!

Avrebbe davvero potuto fare quello che con Julian aveva sempre sognato e forse ne sarebbe anche uscito vincitore...

Holly e Benji: Back In FootballDove le storie prendono vita. Scoprilo ora