Intorno a lei si dipanava un fastidioso disordine. Dei piccoli calzini spaiati erano accumulati in un angolo della lavanderia, e poi nel piano di marmo della cucina illuminata, sporta proprio sul mare, ciucci e biberon di tutte le misure attendevano di essere riempiti o lavati.
Frida si aggirava per la casa in ciabatte e t-shirt vecchia, di proprietà di Axel. Era bianca ma scolorita, con due buchi sull'orlo. Gli occhi lamentavano le mancate ore di sonno attraverso occhiaie appena visibili, ed i poveri e trascurati capelli lunghi che tanto Frida adorava rimanevano raccolti in uno chignon disordinato e improvvisato. A cinque mesi Atali stava già imparando a gattonare, ma la sua scoperta preferita erano state le ciocche lisce della madre, sempre strette nei pugni piccoli e tirati per gioco.
Nonostante ciò Atali era una bambina fin troppo buona e gestibile, per nulla fastidiosa e piagnucolona. Ma Frida sentiva comunque la forte stanchezza sulle spalle, le era davvero complicato riuscire ad occuparsi della piccola, della casa e di se stessa contemporaneamente. Ringraziava il cielo di avere Axel come aiuto, ma nell'arco della giornata il ragazzo poteva darle una mano solamente una volta finito il lavoro.
Frida aveva invece preso una pausa dal suo mestiere di tatuatrice; aveva preferito occuparsi della figlia fin quanto era necessario.
Quei cinque mesi erano stati molte cose fuorché facili. In breve tempo aveva incassato parecchi duri colpi, a partire dall'abbandono di Loki fino al lutto per Tony. Però la consapevolezza riguardo al suo nuovo ed improvviso ruolo di madre si era fatta più dolce. Non credeva di poter essere davvero così felice in quelle vesti; di amore ne aveva assaggiato parecchio, ma quello per Atali superava di gran lunga qualsiasi altro tipo di sentimento magico.
La presenza di Axel poi le era fondamentale, ed anche lui adorava la figlia che non era lo stesso suo sangue.
Quella mattina le finestre erano tutte sporche per colpa del vento e della mareggiata asciutta sui vetri, Atali voleva strale in braccio, più pesante e arzilla, e per finire Frida aveva battuto contro lo spigolo del tavolo per raccogliere i giocattoli della bimba da terra.
Con sollievo era riuscita a lavare il viso e i denti, camminando per la casa nel tentativo di rimettere qualcosa in ordine.
Poi suonarono alla porta. Inizialmente Frida fece finta di non aver sentito, di non essere in casa, anche se gli urletti di Atali smascherarono la sua bugia.
Sentendo suonare per l'ennesima volta Frida si innervosì rabbiosamente. Camminò a passo veloce nel corridoio, calpestando un pupazzo che iniziò a cantare una dannata ninna nanna. Imprecò con il labiale, borbottando parole di nervosismo.
Chi diavolo veniva a farle visita senza avvisare?!
Lei ed Axel erano rimasti in buoni rapporti con la squadra dei vendicatori, anche se nessuno incombeva nella loro casa all'improvviso senza prima contattarli.
Frida non aspettava nessun ospite, e stava già preparando una grande lamentela per la coppia di protestanti che le suggerivano di unirsi alla loro religione.
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Frida - La runa di Loki ✔️
FanfictionFrida Anderson è abituata a storie per nulla semplici, ma quella in cui Loki ne diventa il protagonista è in assoluto la più avvincente. -Questa storia altro non è che una revisione di "The girl who play with cold", se la prima versione del racconto...