Capitolo 35

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Loki era morto e Frida non lo sapeva ancora.

Non appena terminò il percorso che dalla stanza di Thor la portò alla grotta vicino casa sua Frida si rese conto di essere mancata solamente due giorni da Midgard. Respirò l'aria fresca del piccolo bosco silenzioso, probabilmente era pomeriggio ed in lontananza si sentivano le urla divertite dei bambini che imparavano ad andare in bicicletta. Prese tra le mani la pesante gonna del proprio abito e corse a casa sperando di non incontrare nessuno. Per sua fortuna la casa era vuota e le chiavi di riserva nascoste sotto allo zerbino. Frida si abbandonò ai pensieri sotto la doccia calda e quando iniziò ad asciugare i capelli di un verde scolorito decise che era giunta l'ora di cambiare look. Di fatti i suoi nuovi occhi chiarissimi le sembravano stonare con i tratti del proprio viso. Indossò abiti comodi e vedendo rientrare i propri genitori ebbe una discussione sulla sua nuova scomparsa. Le scuse che Axel aveva inventato erano state veritiere ma non sufficienti a placare la preoccupazione della famiglia di Frida che non si era fatta sentire nemmeno per telefono.

Pur avendo vent'anni fu messa in punizione nella sua stanza. Nonostante quel castigo Frida era riuscita a contattare Axel per dirgli del suo ritorno, così il ragazzo si era precipitato immediatamente a casa sua entrando di nascosto dalla finestra.

Axel si arrampicò silenziosamente al cornicione della finestra al primo piano, tremante di ansia ed emozione quando mise piede nella stanza chiudendo piano la finestra dietro di se, finalmente poté rivedere Frida. La ragazza aveva chiuso la porta della sua camera a chiave, gesticolando con le mani buffamente per suggerire silenzio ad Axel.

Il giovane restò senza fiato. La sua solita Frida aveva i capelli gonfi raccolti alla sbrigativa sulla testa, il viso struccato e chiaro e l'addome piatto nudo per via di una t-shirt corta ed una tuta troppo larga. Frida era sempre la solita, con i tatuaggi alle braccia ed i denti grandi, ma Axel ebbe persino paura quando notò immediatamente il colore chiaro negli occhi della sua ragazza.

«Che hai fatto?» bisbigliò con lo sguardo sconvolto, precipitandosi ad abbracciare Frida più bassa di lui. Lei gli cinse la vita con le braccia aggrappandosi fortissimo al calore nervoso di Axel.

Frida premette il viso contro il petto del ragazzo respirandone a fondo l'odore che le era mancato tanto, piangendo in silenzio per la commozione di aver visto il colore dell'anima di Axel.

Era di una tonalità d'ardesia chiara sfumata in evidenti sfaccettature di verde e blu. Per come Frida conosceva Axel quei colori erano perfetti per descrivere l'anima a cui il ragazzo non credeva.

«Sto bene.» rispose lei rimanendo ancora tra le braccia di Axel. Lui prese il viso di Frida e la costrinse a guardarlo.

«I tuoi occhi» sbottò agitato.

«Lo so, sono diversi ma hanno un dono ora, possono vedere colori bellissimi.» rispose Frida incantata dalla fluidità dell'anima di Axel che si muoveva dietro di lui.

«Io non ti capisco, mi spaventa il fatto che vai via e torni diversa.» Axel si allontanò di due passi, visibilmente arrabbiato.

«Non posso darti torto, ma le rune come ora questi occhi nuovi sono la prova di quanto davvero mi succede e ti racconto.»

«E adesso cos'altro hai fatto?» chiese Axel più tranquillo.

Frida sorrise mordendosi il labbro inferiore; «Ho combattuto un folletto malefico che minaccia di conquistare ogni cosa, ho scoperto di avere nelle vene del sangue divino e mi hanno donato il potere attraverso questi occhi nuovi di vedere i colori delle anime. Ma siediti qui con me, ti racconto tutto nel dettaglio.»

Frida - La runa di Loki ✔️Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt