Capitolo 21

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Ykaar era stato lasciato fuori dalla grande sala in cui il sovrano di tutti gli dei aveva chiamato a colloquio Frida e Loki. Persino a Thor, Balder e Frigga era stato impedito di assistere alla questione che Odino aveva così tanta voglia di discutere. Tra quelle enormi pareti d'oro, gelide per la tensione, Loki, Frida, Heimdall e Odino erano schierati in due fazioni diverse. Il dio del caos e la sua midgardiana più in basso rispetto al trono rialzato affiancato dal guardiano di Asgard. Frida era tesa e nervosa, tentando con tutta se stessa di non dar a vedere la sua colpevolezza. Loki, invece, era sereno e disinvolto come se nulla fosse. L'uno accanto all'altra, stavano più vicino possibile per sperare che le loro braccia qualche volta si toccassero. Frida aveva indosso ancora la tuta stretta della corsa a cavallo avvenuta poco prima, e non potendo negare l'evidenza fece la prima mossa non ascoltando affatto le raccomandazioni di Loki, che le aveva suggerito di lasciar parlare esclusivamente lui.

«Vostra eccellenza, perdonate la mia insolenza, non avrei dovuto cavalcare il vostro Sleipnir.»

Loki alzò gli occhi al cielo. Frida stava già mandando all'aria il suo discorso premeditato nei minimi dettagli.
Era ovvio che Odino sapesse della bravata con il cavallo a otto zampe, il suo destriero prediletto, e Loki si domandò, adesso che spiegazione voleva dargli Frida?

Odino guardò la ragazza con il suo unico occhio buono, sulla spalla destra un corvo stava gracchiando. Il vecchio era severo, e per un momento stette in silenzio.

«Non immaginavo che questa giovane donna potesse far perdere la testa a due dei miei tre figli.» fu l'unica cosa che Odino disse, rivolgendosi perlopiù all'uomo al suo fianco.

Loki, rosso di gelosia, lo fulminò con lo sguardo. Prima di ogni cosa non si reputava più suo figlio, e per secondo, non voleva neanche sentir nominare la presenza di Balder.
Frida rimase con il fiato sospeso all'affermazione di Odino, non sapendo cosa dire, troppo imbarazzata.

«La questione della corsa a cavallo di Sleipnir, senza domandare il permesso per viaggiare dal ponte arcobaleno ad Heimdall, non mi disturba tanto quanto l'ipotesi che mi ha espresso quest'ultimo.» il tono di voce di Odino era rauco.

«E quale strana cospirazione vi ha donato il buon caro guardiano, vecchio?» chiese Loki con impertinenza.

Odino si tramutò, visibilmente seccato. Frida, però, notò maggiormente l'ostilità e quell'accenno di soddisfazione negli occhi chiarissimi di Heimdall.

«Non sei ancora stato interpellato Loki, e non ti permetto di rivolgerti a me in questo modo.» quello di Odino fu un rimprovero. Poi voltò il capo verso Heimdall facendogli capire che tutti lo ascoltavano.

«Sono a conoscenza da secoli dei portali nascosti capaci di collegare i nostri mondi senza il mezzo del bifrost, e Loki possiede una memoria abbastanza lucida da ricordare dove sono situati questi luoghi. Adesso, non è questa constatazione il motivo del mio intervento, ma la mia quasi certezza delle vere origini di Frida.» spiegò Heimdall.

Loki sbuffò «E' il suo nome a mettervi in dubbio, per caso? Non hai mai sentito parlare delle diversità che ci sono nei nove regni?»

Frida aveva iniziato a sudare nervosamente. Non aveva la più pallida idea di come difendersi.

«E' proprio questo il punto Loki, i nove mondi. Frida potrebbe appartenere al più lontano  rispetto ad Asgard. Sappiamo benissimo quello che tu hai fatto a Midgard, e possiamo solo immaginare quali siano stati i tuoi intenti...»

«Cosa vorresti insinuare, Heimdall?» ringhiò Loki.

«Ad Odino l'ho già riferito. Quello che io credo è che Frida in verità sia una midgardiana, che tu hai trascinato qui ad Asgard.»

Frida - La runa di Loki ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora