Frida Anderson è abituata a storie per nulla semplici, ma quella in cui Loki ne diventa il protagonista è in assoluto la più avvincente.
-Questa storia altro non è che una revisione di "The girl who play with cold", se la prima versione del racconto...
Loki, nella mitologia scandinava è il genio del male per eccellenza; [...] i suoi fratelli sono Byleist e Helblindi -rispettivamente «morte» e «cecità»- (Tratto da Edda, Gylfaginning 19)
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Byleist
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Helblindi
Frida aprì gli occhi, svegliandosi dentro ad una sorta di teca in vetro, accanto un'altra strana identica gabbia con all'interno Sif. La guerriera prendeva a pugni la superficie trasparente, urlando e premendo con forza la ferita alle costole simile a quella che aveva Frida. La terrestre, barcollante e confusa, si mise in piedi, sentendo un dolore lancinante all'altezza del fegato; una fitta che le tranciava il respiro, indicibile. Il sangue colava lentamente lungo le gambe di Frida, proveniente da quella ferita scura e profonda. Malekith stava davanti alle teche con sguardo compiaciuto. Quel su viso pallido e spigoloso, minaccioso con le sopracciglia bianche arcuate.
«Buon risveglio damigelle. Comprendo il vostro dolore, lo percepisco, ma è necessario per il processo di purificazione. Da quella profonda ferita ho tirato via il male che risedeva nel vostro corpo, ciò che mi serve, ma ho lasciato soltanto una minima parte, sufficiente a distruggere tutto se utilizzata in maniera opportuna... Grazie al vostro animo puro, o quasi -il folletto malefico guardò maliziosamente Sif- riuscirò nel mio intento.»
Frida tremava incontrollatamente, per lo shock del dolore e per la tremenda paura di ciò che quel mostro poteva farle ancora.
Indietreggiò con i piedi che la reggevano a fatica, strisciandoli per terra, quando Malekith si avvicinò alla sua teca. Rise con un ghigno da far accapponare la pelle picchiettando contro il vetro con un dito.
«E poi, cosa dire sul dio del caos innamorato di una midgardiana qualunque? Ti cercherebbe nei buchi più profondi di Asgard pur di salvarvi, non sapendo che, ahimè, arrivato qui troverà una spiacevole sorpresa, intendo, che anche lui ed i suoi compagni subiranno il vostro stesso trattamento...e finalmente potrò dominare Asgrad, ed il resto degli altri regni.» la voce demoniaca del folletto penetrava dentro la teca, rimbombando nelle pareti come fosse un incubo.
