Capitolo 8

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«Dovresti contenere queste tue danze coinvolgenti, molti avevano sguardi di troppo su di te...» Disse Loki provocando Frida, mentre entrambi camminavano lentamente fra la confusione delle strade.
«Oh, sei geloso per caso?» Rispose a tono la midgardiana.
«Forse.» Concluse ostinato Loki, fermandosi, forse per intimorirla, per sottometterla come faceva di solito con chiunque altro.
«Non mi fai paura, è inutile che usi quella voce con me, ho avuto a che fare con tipi più aggressivi di te.» Rispose lei spavaldamente incrociando le braccia al petto, e mettendosi difronte al figlio di Laufey con un sopracciglio alzato.
Loki si chinò su di lei, il respiro fresco inaridì le labbra umide di Frida, che si portassero disperatamente alla ricerca di un bacio che l'uomo le negò con soddisfatta provocazione.
«Ah no?» replicò Loki, persuasivo.
Frida deglutì controllandosi con tutta sè stessa. Strinse i lunghi lungo i fianchi e si issò sulle punte, leccandogli la bocca con fare enfatico e molto più corrotto di quello di Loki stesso.
Lui rimase impietrito, causando la risata soddisfatta di Frida.
«Forse sei tu quello che deve aver paura.» Concluse Frida, distratta immediatamente da una bancarella messa in mostra da della stoffa scura, dove erano esposti amuleti e ciondoli di pietre grezze e luccicanti.
Dietro al bancone c'era la donna che l'aveva osservata ballare, pallida, vestita di nero, con i capelli del medesimo colore del suo mantello scuro, e gli occhi di un innaturale azzurro che richiamava il bianco.

«Prego.» Chiamò l'attenzione della giovane, presentando con la mano magra i gioielli, quella mano dalle lunghe unghia nere e sporche da quella che sembrava cenere. Loki la guardò serio e dubbioso, assalito da un pessimo presentimento su quella donna sospetta.
Frida osservò le pietre luccicanti con gli occhi sgranati, rapita da ciondoli e piume, tutto ciò che amava.
«Sono davvero...meravigliose.» Disse senza fiato esitando un istante, continuando a riempirsi gli occhi di quelle meraviglie, sfiorando le più belle con i polpastrelli.
«Forse è meglio tornare a palazzo.» La richiamò a bassa voce Loki, più insospettito da quella donna che osservava maniacalmente la midgardiana, troppo distratta per accorgersene.
«Sù, andiamo.» Ripeté, allontanandosi da quell'esposizione di gioielli.
«Aspetta solo un secondo... Guarda questa collana, è stupenda...» Disse Frida incantata, prendendo fra le mani una collana dalla catena argentea con un ciondolo di un pietra azzurra, racchiusa in un contorno laccato, quasi come uno scrigno.
«Quanto costa?» Chiese alla donna.
«Dobbiamo proprio andare.» Loki la prese per il braccio, stanco del modo in cui la donna continuava a studiare Frida.
«Per te faccio un'eccezione tesoro, te la regalo, prendila è tua.» Chiuse con le sue gelide mani i pugni della terrestre.
«Ne è sicura? I-io...» Rispose imbarazzata la riccia.
«Certo cara, la pietra acquamarina è stata gettata in riva al mare dalle sirene; dona serenità, tranquillità e creatività a tutti coloro che l'abbiano in dosso.» Furono le ultime parole della signora in nero, prima che la giovane potesse ringraziarla, venne spinta quasi a forza da Loki, via da quella negoziante.

«Che ti prende? Mi ha regalato uno dei suoi pezzi e tu la ringrazi così?» Il tono contraddittorio di Frida rimproverò Loki, quasi sembrava la buona Frigga.
«Non mi piace quella donna, ti fissava in modo strano.» Disse serio.
«Tutti mi fissano in modo strano, insomma, te ne rendi conto solo ora?» Scherzò lei, superandolo mentre si accingeva ad indossare il gioiello.
«È perfetto. Il modo accurato in cui è stata scavata la pietra è strabiliante.» Aggiunse felice, sistemando il ciondolo al collo e sfiorandolo con le dita fresche.
Si voltò di scatto, mettendosi in una posizione buffa, con le braccia aperte e i capelli scostati lungo la schiena.
«Come sto?» Chiese divertita.
«Divinamente.» Loki guardò con occhi pieni di devozione, mettendo Frida in evidente imbarazzo, non aspettandosi una reazione di quel tipo, sentendosi lusingata da tante attenzioni a cui non era abituata; il cuore le batteva forte per quegli occhi dello stesso colore della pietra al suo collo che la guardavano, facendola sentire felice, amata, onorata. Loki le piaceva veramente tanto.
Frida lo guardò con lo stesso sguardo; fermi in un vicolo, estraniati dalla confusione dei mercanti, una difronte all'altro, a distanza più o meno ravvicinata.
Loki aveva già preso il vizio di toccare i capelli castani e morbidi di Frida, facendole socchiudere gli occhi ancor prima di sfiorarle il collo.

«Come fai a vedere dentro i miei occhi come se fossero porte aperte, arrivando nelle profondità del mio corpo, dove sto diventando ghiacciata?» Frida bisbigliò quelle parole come una poetessa.
A Loki mancò il fiato al suono della sua voce vivace completamente stravolta da quella seria dichiarazione complessa. Frida ci riusciva molto bene a mozzare il fiato al dio del caos, senza rendersene conto era in grado di dominarlo soltanto con delle semplici parole, villane paragonate all'elegante linguaggio a cui Loki era abituato, ma molto più ricche di significato.
«Potrei farti la stessa domanda.» Rispose Loki, scrollando la testa e uscendo da quel vicolo, dirigendosi a palazzo seguito da Frida, rimanendo in un silenzio quasi imbarazzante.

«È meglio che vada a farmi un bagno, i capelli sono un vero disastro...» Disse la midgardiana sorridendo, prendendo una vestaglia in lino bianco dai piedi del proprio letto.
«Come se fosse una novità...» Loki la prese in giro riguardo quei capelli ribelli, ricevendo un dito medio della giovane accompagnato da un sorrisetto compiaciuto come risposta.
Frida chiuse la pesante porta del bagno dietro le sue spalle, riempiendo la bianca vasca con acqua calda, che fumava e appannava lo specchi dentro la stanza.
Toccò con la mano il pelo dell'acqua, assicurandosi che fosse della temperatura giusta per lavarsi; sfilò l'abito, rimanendo nuda, entrando quasi a fretta nella vasca. A contatto con l'acqua calda che cullava il suo corpo un po' infreddolito socchiuse gli occhi, allietata e rilassata da quella sensazione.
Si immerse completamente, sentendo però da sott'acqua un rumore, come se qualcuno fosse entrato, aprendo piano la massiccia porta.
Riemerse lentamente, asciugandosi il viso con le mani, domandando: «Loki?»
Nessuno rispose, nel frattempo aveva riaperto gli occhi appesantiti dall'acqua. Non vedendo nessuno, prendendosi in giro, si disse in mente che forse stava esagerando.
Ritornò dritta con la schiena poggiata sull'avvallamento della vasta, saltando dallo spavento sul posto quando si trovò difronte allo sguardo la donna della collana, con indosso una tunica nera, ed un cappuccio pesante che le copriva il capo.
«Cosa cazzo ci fa lei qui?!» Esclamò spaventata e arrabbiata, allungando il braccio nella direzione della vestaglia.
«Esca subito o chiamo qualcuno!» Continuò Frida seria ma soprattutto infuriata.
La donna avvicinò la mano sul suo viso, dicendo parole incomprensibili, che immobilizzarono in uno stato di ipnosi Frida. Non riuscì a capire ciò che le stava accadendo, paralizzata senza alcuna logica spiegazione.
La strega tirò fuori dall'acqua limpida un braccio della midgardiana, gocciolante. Le prese la mano e le punse con un ago il polpastrello dell'indice, che sanguinò; velocemente, strappò la collana che Frida aveva ancora al collo, facendo cadere una goccia di sangue su quella pietra azzurra.
«Sangue di vergine, come avevo immaginato.» Bisbigliò fra se e se, lasciando la terrestre in quello stato di semi incoscienza, tirandola fuori dalla vasca e coprendo il suo corpo nudo e bagnato con la vestaglia che Frida aveva cercato di prendere poco prima. La prese in braccio e uscì dalla finestra, portandola via. La pietra celeste era diventata improvvisamente rossa.

Frida - La runa di Loki ✔️Where stories live. Discover now