Capitolo XV

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Capitolo XV
Ci batte proprio la fronte

Aislin aprì lentamente gli occhi, lasciando che la vista si abituasse alla luce e a quell'ambiente del tutto nuovo. Si guardò intorno, constatando che la Cava era più piccola di quanto avesse immaginato la sera precedente, immersa nell'oscurità, ma anche parecchio accogliente. L'ambiente aveva un perimetro approssimativamente rettangolare, con un piccolo prolungamento che, dal lato opposto all'ingresso protetto dai rampicanti, ospitava un grosso pezzo di legno intagliato e due basi di tronco vagamente simili a un tavolo e delle sedie. Era piuttosto singolare trovare un posto del genere nel bel mezzo della Foresta Nera e Lin si sentiva confusa. Si era addormentata per terra, avvolta in due coperte, ma solo in quel momento notò che nella parete di destra e in quella di sinistra, parallele tra loro, c'erano due rientranze che sembravano quasi dei posti letto.

-È un posto sicuro.- sobbalzò nel sentire la voce di Will e, voltandosi, si accorse che era in piedi alle sue spalle -Non ci vive nessuno.

Aislin aveva i capelli arruffati e sporchi di fango -la pioggia della sera precedente li aveva anche gonfiati, avevano assunto la forma di un palloncino-, si sentiva appiccicosa e sporca anche sul viso ed era sicura di sembrare un disastro. Will, al contrario, era impeccabile come al solito: aveva del fango sul viso e del terriccio sui vestiti, ma era talmente affascinante che la sporcizia su di lui sembrava persino un tocco in più.

-Che ore sono?- borbottò la ragazza, rimettendosi in piedi.

-Le undici del mattino.

-Cosa?!- sbottò -Perché non mi hai svegliata?

-Eravate... eri esausta.- si corresse, evitando di guardarla -Ho pensato che dovessi riposare.

-Anche tu, eppure sei sveglio da ore.

-Io non ho dormito.

Si era appena svegliata e quel ragazzo era già riuscito a confonderla.

-Cosa? Perché no?

-Non sapevamo se fosse un posto sicuro.- le spiegò, mentre lei notava per la prima volta le occhiaie e gli occhi stanchi di Will -Non sarebbe stato prudente abbassare del tutto la guardia, sono rimasto sveglio.

-Avresti potuto dirmelo.- gli fece notare -Avremmo organizzato dei turni e...-

-Non era necessario.- la interruppe, piuttosto sbrigativo.

Aislin fece qualche passo verso di lui.

-Questo posto...- disse, cambiando discorso -hai detto che è sicuro.

-Sì.- le confermò -Avevi ragione, è un vero e proprio rifugio scavato nella roccia. Si trova in un posto nascosto, ci puoi arrivare solo tramite lo scivolo di fango e nessun pazzo lo farebbe, trattandosi di un vicolo cieco.

-E gli alberi e i rampicanti fanno da scudo, servono a nasconderlo!- aggiunse Aislin, realizzando solo in quel momento -Ma è... disabitato?

-Ora sì, ma in passato ci viveva sicuramente qualcuno.- le rispose -Guarda.

Fece qualche passo avanti, nello stretto rettangolo che conteneva l'antro della camera -più le rientranze dei posti letto che, Aislin lo notò solo in quel momento, erano in realtà quattro- avvicinandosi alla parete di fondo. C'era un riquadro ad altezza mento in cui figuravano dei graffiti.

-Sono... nomi.- Aislin era sbalordita -Nomi delle persone che sono state qui?

Will annuì.

-È quello che penso anch'io.- le confermò -Questo John Knocks... deve averlo costruito, il suo nome è il primo della lista ed è scritto in maiuscolo.

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