Capitolo XXXIII

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Capitolo XXXIII
Dei volti bianchissimi

Era una grotta idrogeologica.

L'antro di Taygeta, lo scrigno del tesoro della Pleiade più riservata di tutte, era dall'altra parte della riva. Quando la mappa li aveva portati al Lago Freddo, che si trovava dal lato opposto della Foresta rispetto al Lago Caldo, a ridosso delle Montagne Aguzze, erano tutti rimasti perplessi. Qualcuno aveva ipotizzato che Aislin avesse sbagliato i calcoli, ma era bastato ricontrollare per scoprire che no, era proprio così: il frammento si trovava nel centro esatto del Lago Freddo. Dove, alla base del versante che vi sfociava di una delle montagne, si intravedeva l'ingresso di una grotta invasa dall'acqua solo fino a una certa altezza. Nonostante fosse pieno giorno, sembrava che lì dentro fosse buio pesto. Aislin respirava profondamente, cercando di trattenere il panico.

Non amava nuotare.

Certo, Will le aveva insegnato, ma erano al Lago Caldo, sicuro e confortevole, e in quella circostanza lui l'avrebbe sostenuta se lei non fosse stata in grado di rimanere a galla. Aveva avuto occasione di sbracciarsi solo per qualche minuto, non era certa di poterlo fare ancora.

-Come ci arriviamo?- la voce di Alton la fece sobbalzare.

-Se nuotassimo?- tentò Harper -Non mi sembra troppo lontana.

-Questo è il Lago Freddo.- sottolineò Will -L'acqua è gelida, raggiunge le stesse temperature che ci sono sulla cima delle Montagne Aguzze. Rischieremmo di congelare.

-Merda.- commentò Harper -È una cosa che vorrei evitare. Sai, credo ci siano modi più originali per morire.

-Ci servirebbe una barca.- proseguì il ragazzo moro -O qualcosa per traghettarci dall'altra parte.

-Wow!- commentò Harper -Tu sì che sei un genio!

-I tuoi commenti sono sempre inutili.

-Be', perché i tuoi invece sì che...-

-Ragazzi.- li interruppe Alton -Lo sentite anche voi?

-Cosa?

Aislin, che era rimasta in silenzio e tremendamente pallida per tutto il tempo, sfonderò la spada.

-Sì.- rispose -Sono...-

-Giù!- gridò Will, spingendo a terra Harper, che era proprio accanto a lui.

Anche Aislin e Alton si gettarono nel fango, appena in tempo per schivare l'ondata di frecce che passò sopra le loro teste.

-Cosa diavolo...- iniziò Harper, contorcendosi per riuscire ad armare l'arco senza farsi colpire.

-Gurung.- soffiò la principessa, tenendo pronta la spada -Dobbiamo affrontarli.

-Che cosa?!- Alton, pancia nel fango accanto a lei, la guardò come se fosse impazzita -Ma se non li vediamo neanche, sono dietro gli alberi!

-Sì.- gli fece notare Will, che si era messo al riparo di un albero, più avanti, ed era già in piedi -E presto aggiusteranno la mira. Toglietevi da lì!

-E dove vuoi che...-

-A destra.- intervenne Harper, che aveva seguito l'esempio di Will e si trovava dietro un altro albero; l'arco in tensione e una freccia acuminata pronta a essere scagliata -Dietro quei massi. Usateli come scudo.

D'un tratto non sembrava neanche più lui, aveva uno sguardo deciso e serio. Si rivolse a Will.

-Possiamo chiuderli con un destra-sinistra.- urlò, mentre altre frecce si schiantavano contro gli alberi che facevano loro da scudo -Appena scoccano di nuovo. Non gli daremo il tempo di caricare.

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