Capitolo XXXVI

111 5 66
                                    

Capitolo XXXVI
Vi passano lenti, cangianti, splendenti

Harper passò a fil di spada l'ennesimo cespuglio, sollevando una manciata di foglie e provocando un rumore che fece sobbalzare tutti i presenti più o meno contemporaneamente. La mano di Will corse alla spada. Aislin si voltò fulminea, il pugnale stretto in mano e lo sguardo attento. Alton, che ormai aveva capito l'andazzo, alzò semplicemente gli occhi al cielo.

-Dannazione.- sospirò Will, quando comprese che era soltanto Harper, ancora una volta -Ti dispiacerebbe darci un taglio?

L'altro ragazzo trattenne un sorriso.

-Tecnicamente ce l'ho appena dato, un taglio.- gli fece notare, indicando svogliatamente il cespuglio.

Per evitare che Will lo riducesse a brandelli, Aislin ebbe il buon senso di intervenire.

-Harper.- lo redarguì -Siamo nella Foresta Nera, lontani dalla Cava e in balia di mostri e selvaggi, in una zona che non conosciamo.- gli fece presente con la dovuta calma -Se continui ad affettare cespugli, non solo ci farai sobbalzare e scattare sull'attenti a ogni passo, ma rischierai di attirare l'attenzione di potenziali nemici.

Il mercenario la studiò con calma, soppesando quanto gli aveva comunicato.

-Siete troppo tesi, ragazzi, sul serio.- giudicò infine -Dovreste rilassarvi.

-Rilassarci.- Will gli lanciò il settimo sguardo omicida della giornata -Siamo diretti a ovest, in direzione delle Colline Sinistre, uno dei luoghi più pericolosi e temuti della Foresta Nera, ma dovremmo rilassarci.

-Già, proprio così.- l'altro ragazzo ignorò bellamente il sarcasmo di quell'affermazione -Mi mettete agitazione.

-Io ti...-

-Will!- lo fermò Aislin, cercando di riportare tutti all'ordine -Non è il momento di inveire.- lanciò uno sguardo ad Harper -Né di scherzare. Abbiamo cose più importanti di cui occuparci.

-Aislin ha ragione.- intervenne Alton, sorprendendo di gran lunga la ragazza.

Era molto raro che il ragazzo biondo, sempre sulle proprie, intervenisse a suo favore. A dire il vero, il più delle volte si mostrava ben contento di contraddirla o farle notare ogni minimo errore, non risparmiandosi occhiate che l'avevano convinta di non essergli troppo simpatica.

-C'è qualcosa di strano.- proseguiva intanto il ragazzo biondo -Non lo avete notato?

In lontananza, oltre le cime delle colline vestite dal sole ancora alto nel cielo, si intravedeva l'entrata dell'antro che avrebbero dovuto raggiungere. Un ampio fossato che li avrebbe condotti sottoterra, allontanandoli in altezza di qualche metro dalla luce ed esponendoli a più di qualche rischio. Sapevano che il frammento si trovava lì sotto: l'avevano dedotto dalla mappa, che riportava Electra ben al di sotto delle linee dei sentieri della Foresta – così come avevano compreso che il frammento di Maia, la pleiade successiva, li avrebbe condotti in alto, sulle cime delle Montagne Aguzze –, e naturalmente l'idea di rimanere sepolti sotto cumuli di terreno, dove nessuno avrebbe mai potuto trovarli, non li rassicurava.

-Non c'è niente di strano.- rispose Aislin, confusa -Siamo arrivati fin qui senza problemi.

-Appunto.- fece notare Alton -Non vi sembra troppo facile?

-I Gurung non ci hanno attaccati.- intervenne Will, riflettendoci -Se sono i guardiani dei frammenti, dovrebbero saltar fuori più o meno... in questo momento, no?

Harper si grattò la nuca.

-Be', forse avranno la giornata libera.- considerò -Vi dispiace che le cose stiano andando bene? Siete masochisti o cosa?

Disordersحيث تعيش القصص. اكتشف الآن