Capitolo XXXV

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Capitolo XXXV
Talaltra vi passan dei manti fioriti

La Cava era più accogliente di quanto Alton avesse immaginato.

Insomma, stando al nome, il ragazzo biondo si era aspettato un buco tozzo e sporco, buio o addirittura pericolante. Per poi rimanere di stucco, quando si era ritrovato davanti un ambiente ampio, spazioso e ben presto illuminato dalle candele sparse in giro, che Aislin si era premurata di accendere appena arrivati. C'era persino un cunicolo per il fuoco, che avrebbe permesso loro di riscaldarsi; e dei posti letto (Alton ne contò soltanto tre, mentre loro erano in quattro) ricavati dalle pareti. Con l'aggiunta del tavolo di legno, le sedie e delle mensole di legno, quel posto aveva tutta l'aria di una casa comoda e accogliente nel bel mezzo della Foresta Nera, protetta dagli alberi e dai cespugli che circondavano il piccolo fossato in cui sorgeva, raggiungibile soltanto attraverso quello che Will gli aveva presentato come lo "scivolo di fango". Nome adatto, considerato che la corda che avevano usato per calarsi giù era riuscita a stento a impedirgli di cadere e ruzzolare giù. E il fatto che fossero tutti feriti, dopo la sfida di Taygeta, non aveva aiutato.

Comunque, quel posto aveva lasciato Alton senza fiato. Tanto più quando aveva visto la piccola terrazza al piano di sopra, con la vista sull'orizzonte e gli alberi di ciliegio in lontananza. Roba incredibile.

-Se vuoi mangiare qualcosa, abbiamo ancora le provviste che Opal e Ceara ci hanno dato.

Alton sobbalzò. La voce di Will l'aveva riportato alla realtà. L'amico era seduto al tavolo accanto a lui, intento a fissare la corda all'arco che aveva ricavato da un pezzo di legno, per sostituire quello che avevano bruciato per far luce nella grotta. Si era dato una ripulita, ma il viso e le braccia erano ricoperti di graffi e ustioni. Alton pensò che probabilmente lui non aveva un aspetto migliore, visto quello che avevano appena affrontato.

-Magari dopo, quei serpenti mi hanno fatto passare la fame.- ammise - Comunque questo posto è davvero incredibile!

Will ridacchiò.

-È la... non lo so, la quarta o la quinta volta che lo dici?

-Perché non me l'aspettavo!- protestò il biondo -Insomma, mi vedevo già in un rifugio improvvisato ed esposto alle intemperie, probabilmente circondato da pericoli e bestie feroci...-

-Ehi!- Will sembrò risentito, ma sorrideva ancora -Ti avevo detto che sarebbe stato carino.

-Carino?- Alton lo guardò con tanto d'occhi -Carino?! Questo posto è strepitoso! Quei fiori agli angoli delle mensole... le spezie... le casette di medicinali ed erbe curative con la scorta di provviste... e il piano di sopra! Santi numi, un piccolo angolo di paradiso nel ben mezzo dell'inferno, ecco cos'è!

L'altro ragazzo rise di nuovo.

-Be', in gran parte è merito di Aislin.- gli raccontò -La Cava era già un ottimo rifugio, ma lei è riuscita in poche ore a trasformarla totalmente.

Per un attimo, Will si perse nel ricordo di quella bellissima giornata.
Aislin era andata a cercarlo al Lago Caldo, abbracciandolo per rimanere a galla quando lui ce l'aveva trascinata dentro per scherzo. Le aveva insegnato a nuotare, sfiorandole le braccia e la vita. Ed erano rimasti vicini a respirarsi sulle labbra per un tempo che gli era sembrato dolorosamente breve. Quando erano tornati alla Cava, i cambiamenti apportati dalla principessa a quel piccolo ambiente lo avevano lasciato senza parole, ma felice. Lui e Aislin avevano cenato e chiacchierato fino a tardi alla luce delle candele, e Will si era sentito a casa.
Era successo solo pochi giorni prima, ma sapeva di dover custodire quel ricordo come un tesoro prezioso, perché non ne avrebbe più vissuti di simili.

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