𝐿'𝑎𝑠𝑐𝑒𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑒𝑟𝑜𝑒

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I giorni che seguono la morte di Augusta sono strazianti e pieni di tristezza;
Everett si è fatto forza e ha aiutato T'Challa a preparare un piano per allontanare, visto che sconfiggere potrebbe rivelarsi fatale per qualcuno, l'esercito di Martino.

Shuri, nel mentre, ha realizzato delle armature da combattimento anche per Cortana ed Everett; Hope non ha intenzione di fronteggiare gli scheletri e sarà la stratega del gruppo.

<Non lo so se funzionerà.> confessa Everett al suo amico, che risponde sorridendo lievemente e appoggiando una mano sulla sua spalla.

<Lei mi manca.>

T'Challa allarga il sorriso e annuisce:<Manca anche a me. Era una brava ragazza.>

Everett alza gli occhi colmi di lacrime e aggiunge:<Io l'amavo, T'Challa. L'amavo più di qualsiasi altra persona al mondo.>

<Lo so; ed è per questo che mi sento in colpa.
Avrei dovuto restare con lei.>

<Avresti potuto morire anche tu.>

Il sovrano non risponde, ma in cuor suo comprende perfettamente il punto del suo amico e concorda.
Concorda perché ora sa quanto crudele sia stato Martino ad aver ucciso Augusta, che per anni gli ha voluto bene;
se ci fosse stato anche lui, probabilmente ora a governare il Wakanda ci sarebbe Shuri, ancora inesperta.

Non manca molto alle prime ore dell'alba; Everett esce sul terrazzo a guardare il panorama: quella potrebbe essere, anche per lui, l'ultima volta che ammira uno spettacolo mozzafiato come quello.
Magari raggiungerebbe Augusta, ovunque ella sia.

<Ev?> lo chiama Hope <È ora.>

L'uomo annuisce e imbocca il corridoio che lo porterà nella piazza centrale della capitale;
Hope gli resta accanto, come ha sempre fatto, e lo prende per mano, come se volesse rassicurarlo.

L'assistente di Ross, forse, non ha ancora compreso che il suo superiore non la vuole al suo fianco; sicuramente non dopo la morte di Augusta, troppo dura da sopportare.
Eppure lui ne ha già seppellita una di ragazza: Nikky.
Ma per Augusta prova qualcosa di più, ne è certo.
È sicuro che, magari, le due ragazze nell'aldilà si siano incontrate.

<Pronto, Everett?> gli domanda Nakia, stringendogli la mano.

<Facciamolo.> annuisce lui, scacciando ogni pensiero negativo dalla sua mente.

•••

L'esercito di T'Challa si riunisce ai margini dell'immensa distesa che circonda la cittadina;
prima della battaglia, T'Challa ringrazia i presenti per essersi offerti volontari e raccomanda loro non avere pietà, e di lasciare Martino a lui.

Okoye e Nakia si piazzano al fianchi del sovrano, pronte ad aiutarlo in caso di necessità.

La prima ad accorgersi della presenza di un altro battaglione, più numeroso.

<Fratello!> grida la principessa <Sono troppi!>

Everett si avvicina a Shuri e socchiude gli occhi per guardare meglio; poi alza la testa e sorride.

<Che cosa c'è sa ridere, colonizzatore?> domanda esasperata Shuri <Quelli ci schiacceranno.>

Ross indica una figura leggiadra e dice:<Quella è Venere. Sono dei nostri.>

Venere, ancora con le occhiaie post-pianto, si è preoccupata di far avere un supporto al Wakanda, dopo che i genitori di Augusta l'hanno avvisata della morte della sua amica.

<Lui è mio.> ringhia Venere in direzione di T'Challa.

<Nostro.>

Lei scuote il capo e ripete:<Lui è mio.
Ho bisogno che tu elimini il maggior numero di gladiatori possibile.>

𝐴𝑢𝑟𝑒𝑎: 𝑁𝑒𝑙 𝑆𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝐼𝑚𝑝𝑒𝑟𝑜जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें