𝐴𝑢𝑔𝑢𝑠𝑡𝑎 𝑣𝑠 𝐵𝑎𝑟𝑏𝑖𝑒 𝑝𝑡. 1

31 2 0
                                    

Dopo l'incidente dell'aeroporto Everett si è preoccupato di farmi avere i medicinali per alleviare il mio dolore.

La spalla sta mattina mi fa particolarmente male, probabilmente perché mi sono addormentata in una posizione strana.

<Buongiorno.>

<Non è un buongiorno, ma ti ringrazio lo stesso.>

Everett si avvicina e si siede al mio fianco, accarezzandomi poi i capelli.

<Ti ho portato una tisana.>

<Grazie, ma potevo benissimo alzarmi a prendermela da sola.>

<E rischiare di farti del male ancora?
Non esiste proprio!>

Oddio, Ross l'iperprotettivo infermiere mi mancava proprio.

Però devo ammettere che è carino, molto carino.
Non-pensate-male-grazie.

<Finché non guarisco che cosa farò?> domando io tra un sorso di tea e l'altro.

<Ti porto nel mio ufficio di Washington.>

<Perché mi sembra molto una proposta alla Christian Grey?>

L'agente della CIA si mette a ridere di gusto e mi tira una dolce gomitata all'altezza del fianco.

<Ma parli sul serio? Io sono una brava persona, mica un malato del sesso...>

Certo...
Perché la tua stanza dei piaceri sarebbe piena di lacca per capelli.
E spiegami chi ci vorrebbe entrare in una stanza del genere.
Ti prego illuminami.

<Stavo scherzando...> dico io sbuffando.

È tornato ad essere il permaloso.

Devo ammettere però che il suo umore vada in base alla situazione e al grado di difficoltà di essa.

Ora ad esempio si sente terribilmente in colpa per ciò che mi è capitato e fa di tutto per farmi sentire a mio agio e protetta.

<Fra meno di dieci minuti partiamo, vedi di non lasciare nulla.>

•••

<Hai preso tutto?> è la prima cosa che mi chiede non appena ci sediamo in aereo.

<Sì.>

<Sicura? Guarda che se...>

<Puoi smetterla per favore di assillarmi con le tue domande da genitore in preda a una crisi di nervi?>

<Non si risponde a una domanda con un'altra domanda.> ribatte lui con tenacia.

Gli rivolgo un sorriso smagliante prima di mettermi a leggere un quotidiano dove si parla del mio quasi omicidio.

<Spero tu sia soddisfatta di quell'articolo.>

<Ross ti prego smettila.
Lo so che ti sei spaventato a morte quando mi hanno sparato, ma ora sto bene ed è anche merito tuo.>

Ross rimane impietrito, sono sicura stia per chiedermi se quello che dico è vero oppure una baggianata.

Ma non ha il tempo di farlo perché ritorno alla mia lettura e fingo di non sentirlo.

<È inutile che fingi di non sentirmi.
Lo so che invece ti stai burlando di me sotto ai baffi e che...>

<Stop. Riesci a stare qualche minuto in silenzio per favore.
Non riesco a seguire il discorso del giornalista altrimenti.>

𝐴𝑢𝑟𝑒𝑎: 𝑁𝑒𝑙 𝑆𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝐼𝑚𝑝𝑒𝑟𝑜Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu