Fierro Chase (parte 58)

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Alex sentí la luce colpirgli gli occhi.
Li strinse più forte, lottando contro la fastidiosa sensazione. Grugní e fece per girarsi dalla parte opposta ma all'improvviso sotto di lui si aprì una voragine. Tud. Si sentì cadere a terra.
Udí una risata e poi due calde braccia lo avvolsero e lo strinsero.
-Buongiorno- sentì qualcuno sussurrargli all'orecchio.
Alex si rifiutò di aprire gli occhi. Sapeva che se lo avesse fatto si sarebbe svegliato e il sogno sarebbe finito. Si sentiva le membra intorpidite e un leggero mal di testa aveva iniziato a martellargli le tempie.
Stava sicuramente sognando, perché l'ultima cosa che si ricordava era un dolore lancinante e l'impressione di morire. Era morto?
Strinse gli occhi più forte, appoggiandosi al corpo che lo teneva stretto.
-Ehi Alex- sussurrò ancora una volta la voce. Una voce che fece sciogliere il cuore al ragazzo.
-È solo un sogno- borbottó a se stesso.
-No, non è un sogno- parlò e Alex sentì una mano accarezzargli la guancia.
-C'è il sole. Non è possibile che questa sia la realtà- aggiunse lui con voce impastata, ma sempre rifiutandosi di aprire gli occhi. Il dolore sembrava essere sparito, ma solamente per essere sostituito da un senso di intorpidimento.
-Mi spiace deluderti ma non è la luce del sole. È solo una lampada a led davvero luminosa- ridacchiò Magnus.
Il figlio di Loki grugní nuovamente e si strinse al corpo caldo dell'altro ragazzo.
-Alex. Non stai sognando, questa è la realtà- la voce gli parve più stanca.
Il semidio allora decise di aprire gli occhi. Non si ritrovò sotto le coperte o morente su un campo di battaglia, si ritrovò invece ai piedi di un letto tra le braccia di Magnus.
-Buongiorno- ripeté il ragazzo in questione con un sorriso che avrebbe benissimo potuto sostituire l'accecante lampada a led.
-Dove siamo?- la lingua gli sembrava carta vetrata. Immediatamente iniziò a tossire.
-Aspetta- Magnus si spostò e poi gli porse un bicchiere d'acqua. Alex lo bevve in sorso solo e poi lo poggiò a terra, girandosi a guardare il figlio di Freyr.
-Sono felice di vederti- e posò una mano su quella del semidio, che era ancora appoggiata alla sua guancia.
-Anche io- Magnus aumentò la stretta dell'abbraccio.
-Cos'è successo?-
-Niddoghr è stato sconfitto- rispose semplicemente.
Alex spalancò gli occhi.
-Stava andando tutto a rotoli ma alla fine è arrivato Jormungand- continuò.
-Quel Jormungand?- chiese incredulo Alex.
Magnus annuì. -E non so perché. Ma tutto torna ora...-
-Io so perché- il figlio di Loki sospirò e raccontò il patto che aveva fatto con sua madre.
-Quando sono arrivato e ti ho visto sapevo che c'era qualcosa che non andava eri troppo...- iniziò Magnus.
-Brutale?- suggerì sentendo un brivido percorregli la spina dorsale.
-No, ma...-
-Puoi dirlo- gli poggiò una mano sul braccio, -mi vergogno terribilmente di quello che ho fatto. Stavo anche per... Stavo per ucciderti-
-Shhhh- gli occhi grigi del ragazzo si incastonarono nei suoi lucidi e rossi.
-È finita-
-Ma non capisci? Se Niddoghr non mi avesse morso ti avrei ucciso...- sentì un peso sul petto.
-Ma non è successo- il ragazzo biondo gli asciugó le lacrime che ora avevano iniziato timidamente a scorrere.
Alex rimase in silenzio, tormentato da quello che sarebbe potuto accadere.
Si guardò attorno, cercando un modo per sviare la conversazione.
-Perchè siamo sul pavimento?- chiese.
Magnus lo guardò scuotendo lievemente la testa, non aveva approvato questo suo evitare di parlarne. Ma Alex sapeva anche che gli avrebbe dato i suoi spazi.
-Perchè sei caduto dal letto- rispose lui e gli accarezzò la guancia. Un lieve sorriso increspò le labbra del figlio di Loki.
-Prima hai detto che ora tutto ha un senso, cosa intendevi?-
-La profezia- rispose senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
-'Ora si inabissa_- mormorò Alex, -Jormungand lo ha veramente ucciso?-
Magnus si prese un po' di tempo prima di rispondere. -La loro lotta è durata per ore. È rimasta in stallo fino a che Niddoghr non è riuscito a superare la guardia di Jormungand. A quel punto pensavamo tutti fosse finita, che Niddoghr avrebbe vinto. Ma poi...-
-Ma poi?-
-Poi sono arrivati i giganti-
-I giganti?- lo guardò incredulo.
Magnus annuì e gli rivolse un altro dei suoi sorrisi. -E non indovineresti mai chi c'era a guida dell'esercito-
Alex sentì il suo cuore accelerare e rivide davanti a se due sfolgoranti occhi azzurri. -Hvedrungr- mormorò.
-Esattamente-
-Non ci credo- Alex guardò meravigliato l'altro semidio,-ma come? L'ultima volta che lo abbiamo visto era circondato dalle guardie nel palazzo di sua madre. Non capisco... cos'è successo?-
-Quante domande- il figlio di Freyr gli spostò una ciocca dietro l'orecchio. -Gliele potrai fare una volta che sarai uscito da qui-
Alex sentì subito un moto di gratitudine verso il suo fratellastro gigante, poi però tornò con la mente al problema principale: -Quindi sono stati i giganti a sconfiggere Niddoghr?-
-Anche gli Dei. Hanno unito le forze e hanno aiutato Jormungand a sconfiggerlo-
Alex non era sicuro di credere alle proprie orecchie: giganti, Dei e il più temibile figlio di Loki uniti? Era stata davvero la fine del mondo...
-Un'alleanza improbabile, ma ci ha permesso di vincere. Jormungand è riuscito ad avere la meglio e ha trascinato Niddoghr con sé. Sono spariti sott'acqua e non sono più riaffiorati-
-'Ora si inabissa'- sussurrò  di nuovo Alex.
Magnus annuì e lasciò un bacio sulla fronte del ragazzo. -È finita davvero-
-Mi sembra troppo bello per essere vero- Alex continuó a sussurrare.
-Sembra passata un'eternità da quel giovedì pomeriggio- considerò Magnus.
Alex toccò la sua fronte con quella del ragazzo biondo. -Sbaglio o abbiamo un appuntamento in sospeso?-
Anche a occhi chiusi poté sentire Magnus arrossire. -Ehm, sì...certo, quando... vuoi. Se, si...insomma, vuoi anc...-
-Zitto e baciami- lo interrupe Alex, e Magnus lo fece.
Quando sentì le morbide labbra del ragazzo accarezzare le sue secche e screpolate un brivido lo colse. Il suo battito accelerò e si lasciò trasportare nel bacio. Le loro lingue iniziarono a danzare. Una danza primordiale e in sincrono con i loro cuori.
I due ragazzi si esplorarono. In quella camera abbandonata. I ritmi del loro cuori a scandire i loro dolci movimenti. La fine del mondo un ricordo lontano dietro di loro.
Mentre i loro fiati si mischiavano, per la prima volta nella sua vita, Alex si sentì al sicuro, protetto e in pace con se stesso. Aveva trovato qualcuno che non lo giudicava se un giorno fosse maschio e l'altro femmina. Qualcuno che non scappava. Magnus aveva trovato lui e Alex aveva trovato Magnus. Chiamatelo destino, chiamatelo caso. Ad Alex non importava: ciò che realmente contava era quel momento e il loro vissuto insieme.
Pelle contro pelle.
Due cuori che si accarezzano.
E Alex seppe di essere felice.

E Alex seppe di essere felice

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Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]Kde žijí příběhy. Začni objevovat