Fierrochase (parte 7)

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Erano appena scoccate le undici, quando un' ombra furtiva si affacciò sul corridoio del diciannovesimo piano. Alex controllò che non ci fosse nessuno e sgattaioló verso gli ascensori.
Con lo zaino in spalla si fiondó nel piccolo abitacolo e premette la giusta combinazione di numeri.
Mentre l'ascensore percorreva la sua meta ripensò al suo piano. Non era particolarmente complicato, l'unica difficoltà poteva essere entrare nell'ufficio del direttore Helgi, ma non c'erano serrature che Alex non sapesse scassinare.
L'ascensore si fermò e non appena le porte si riaprirono il figlio di Loki si aquattó contro la parete. Non c'era nessuno, ma preferí non rischiare. Inspirando a fondo e con un unico movimento si tramutò in un piccolo topolino.
La sua visuale cambiò e si ritrovò a guardare un corridoio infinito, con uno squittio si mosse e iniziò a percorrere furtivamente il tracciato. Quando raggiunse la nota porta in mogano si fermò e si ritrasformó in umano.
-Ah- Alex si sgranchí dolorosamente e iniziò ad armeggiare con il piccolo astuccio che si era appeso in vita: una forcina, del fil di ferro e pazienza era tutto quello che gli serviva.
Preso tutto l'occorrente introdusse la forcina nella fessura e aiutandosi con il filo provò a scassinare la serratura, ma dopo quelli che parvero minuti e minuti di tentativi si arrese.
-Maledizione!- imprecò sottovoce, ma poi venne colto da un' improvvisa e altrettanto geniale idea.
Con un sorriso sulle labbra il semidio mutò di nuovo. Stavolta in qualcosa di più piccolo di un topo.
Alex si guardò le piccole antenne nere e zampettó sotto lo stipite della porta. Perché non ci aveva pensato prima?
La formica passò senza problemi e una volta arrivato dall'altro lato ritornò nella sua forma naturale.
Adesso arrivava la parte difficile: cercare quello per cui era andato là.
Il tavolo del direttore era un caos di pergamene e libri, sembrava che qualcuno avesse cercato qualcosa.
Con passo felpato Alex si avvicinò alla scrivania e lesse velocemente i titoli: "Magia della Divinità", "Come curare il proprio bonsai", "tutto quello che bisogna sapere sulle antiche profezie" Nulla di utile.
E fu allora che il ragazzo la vide: una sfera di cristallo posta su una credenza.
Il ricordo del sogno lo investí come un flashback.

"Alex Fierro. Che piacere conoscerti.
Alex si era guardato attorno ma galleggiava nel buio e l'unica cosa che riusciva a vedere erano le sue mani.
Posso aiutarti. Disse la voce.
Aiutarmi? Chi sei?
La voce rise. Non sono nessuno e anche te non sei nessuno. Sappiamo entrambi chi conta.
Magnus. Stava parlando di Magnus.
Sai cosa gli è successo? Alex avrebbe voluto gridare ma le parole le uscirono appena sussurrate.
Non lo so, ma posso aiutarti.
E perché lo faresti? Una ondata di calore investì la semidea e nel buio riuscì a scorgere un luccichio.
Ho un debito d'onore con Magnus Chase, è giunto il momento che lui lo riscuota.
Alex ascoltò attentamente. Poteva fidarsi?
Posso aiutarti a trovare il tuo amico. La voce era gentile e sincera. Tutto quello che devi fare è trovare una sfera come questa.
All'improvviso la ragazza si ritrovò una piccola palla trasparente sul palmo sinistro. Cos'è?
Si chiama Sfera dei Nove Mondi. Con questa si può viaggiare da un mondo all'altro in un istante.
E cosa dovrei farci? Per viaggiare posso semplicemente attraversare i portali.
Oh, ma questa non è solo per te. Quando troverai Magnus Chase rompila a terra e vi porterà sani e salvi qui al Valhalla. Ma attenzione, vale solo per una volta.
E dove posso trovarla?
Nello studio del direttore.

Alex era dubbiosa, ma non vedeva alternative migliori. La Sfera poteva dimostrarsi utile"

Adesso la teneva in mano. Come poteva un oggetto di quelle dimensioni avere cosí tanto potere? Se la mise in tasca e fece per avvicinarsi alla porta quando sentii qualcuno armeggiare con la serratura. In men che non si dica sulla soglia apparve il direttore in persona, il suo volto era coperto da una montagna di papiri e scartoffie varie perciò non vide Alex, che velocemente si tramutò in una mosca e svolazzó sopra la testa di Helgi. Stava per varcare la soglia quando anche il custode dell'HotelValhalla entrò nella stanza -Queste mosche- disse infastidito e mancando di poco il figlio di Loki con una delle sue grandi mani.
-Hunding, perché sei qui?- il direttore socchiuse lentamente gli occhi.
-L'ho trovata- si avvicinò al tavolo e vi srotoló sopra una pergamena. Alex si avvicinò e lesse con i suoi piccoli occhi da insetto il raccapricciante testo:

"E viene di tenebra,
il drago che vola,
la serpe scintillante da sotto Nidafjol.
Porta tra le sue ali,
sulla pianura vola,
Niddhogr, i morti.
Ora si inabissa"

Cosa significa? Avrebbe voluto gridare Alex.
- Temo che non ci sia nulla da fare per Magnus Chase-
Queste parole raggelarono il semidio.
-Dobbiamo subito convocare gli dei- il direttore era serio e una ruga di preoccupazione gli solcavala fronte -La fine del mondo è appena cominciata-

Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora