FierroChase (parte 9)

438 32 9
                                    

Quella notte Alex sognò.

Si trovava nella propria stanza all' Hotel Valhalla. Ma non era sola. Nella camera c'erano tutti i suoi amici.
TJ percorreva il tragitto dal suo letto alla finestra a grandi falcate. Era turbato.
Sam, sua sorella, era seduta sul divano, rigida e con gli occhi rossi. Nelle mani stringeva il biglietto che le aveva lasciato Alex.
-Come possiamo sapere dove si trova?- a parlare era stato Blitzen, il nano aveva due vistose paia di occhiaie.
-Non lo sappiamo- la valchiria si alzò di scatto - Non ha avvisato nessuno-
Nella sua voce Alex distinse una nota di risentimento. Era arrabbiata perché non l'aveva inclusa nella sua missione?
Mallory si avvicinó a Sam e le mise una mano sulla spalla. Dalla battaglia contro Loki, tra loro due era nata una profonda amicizia -L'unica cosa che ci rimane da fare è andarli a cercare. Sia Alex che Magnus-
Gunderson annuí -Non me ne starò con le mani in mano mentre i miei amici rischiano la vita-
-Non possiamo- Sam scosse la testa -Helgi non ci ha dato il permesso-
Mallory sbuffó rumorosamente - A quello non importa nulla-
TJ arrestò il passo -Sam ha ragione per non parlare del fatto che ci scoprirebbero subito-
Fu in quel momento che l'elfo Hearthstone richiamò l'attenzione del gruppo "Io e Blitz possiamo andarlo a cercare" disse.
-È troppo rischioso- Sam scosse la testa -Non se ne parla-
-Non puoi dirci cosa fare signorina Al-Abbas- le disse il nano gentilmente -Io ed Hearthstone abbiamo alcuni amici che potrebbero sapere dove sia rinchiuso Magnus-
-State parlando di...?-
-Il nostro vecchio capo, Mimir-
Alex ne aveva sentito parlare. Da quello che sapeva l'elfo e il nano erano stati al servizio di quel gigante. Un uomo scaltro e arguto, ma soprattutto senza corpo.
Sam, che lo aveva incontrato scosse la testa -Vi chiederà qualcosa in cambio-
"Lo sappiamo. Ma è l'unica strada possibile"  Hearthstone  assunse un' aria decisa e sicura.
-E noi cosa dovremmo fare?- chiese Halfborn.
-Al momento niente. Appena riceveremo informazioni da Mimir ve lo faremo sapere. A quel punto agiremo- il nano si sistemò il cravattino -Ci conviene andare. Alex e Magnus non hanno molto tempo-
Con questa frase e con una runa di Hearthstone i due si smaterializzarono dalla stanza in un lampo di luce.
Mallory grugní -Bene mezze calzette, direi che abbiamo un piano-
-Sí, abbiamo un piano- Sam si morse il labbro e guardò nella direzione di Alex.
Fu in quel momento che il sogno cambiò.
La semidea si trovò a guardare il suo riflesso più giovane ad uno specchio. Adesso stava sognando il suo passato.
I capelli erano più neri dell'ossidiana più pura. Sul lavandino c'era una scodella riempita da una crema verde ed a fianco una piccola spatola.
Il giovane Alex Fierro tolse gli occhi dal proprio riflesso e si concentrò sull'impasto colorato. Era tempo di cambiare.
Con un gesto deciso prese la spatola e intingendola nella scodella inizió a passarsela sui capelli corti. Pennellata dopo pennellata, il nero iniziò a sparire sostituito da un verde pieno di speranza. Speranza di cambiare, speranza di essere accettato per quello che era, speranza di essere se stesso e se stessa. A processo finito i capelli di Alex non erano più neri, ma verdi.
Qualcuno bussò rabbiosamente alla porta del bagno -Alex, esci subito da lì!- sbraitò una voce.
Il ragazzo strinse forte i pugni ed ignoró la voce del padre. Non poteva più fargli nulla ormai.
Il giovane Alex si guardò ancora una volta allo specchio -Chi sei?-  si chiese.

La figlia di Loki si svegliò di soprassalto nel suo sacco a pelo. Il freddo pungente della notte le fece venire i brividi e desiderò avere qualcuno accanto a riscaldarla e con cui colmare quel vuoto che si sentiva fin dentro le ossa. Trattenne una lacrima e si alzò. Non c'era spazio per piangere, aveva una missione da compiere.
La voce del sogno le aveva detto di cercare i cosiddetti Quattro Cervi, che tutto sapevano e tutto vedevano. Si muovevano sull'albero sempre insieme, e perciò che non era difficile non vederli. Bisognava solo avere pazienza. A questi quattro animali avrebbe chiesto dove fosse Magnus Chase, e se era vero quanto si diceva, sarebbero stati in grado di risponderle.
Sistemate le sue cose sgranocchió qualcosa di veloce dal suo zaino e continuó la discesa. Sebbene fosse ancora presto, c'era una buona visibilità e non fu difficile per Alex trovare un percorso.
La aspettava una lunga giornata.
Fu con questi pensieri che Alex assistette all'alba più spettacolare della sua vita: tutto il cielo si veló di sfumature arancio, rosso e giallo che sembravano danzare giocosamente davanti ai suoi occhi. I raggi tagliavano questa tela come lame dorate e le illuminavano il viso.
Era da quando faceva escursioni che non vedeva un' alba così. Un momento unico e vivibile solo in quel momento.
Chiuse gli occhi e si godette quella nuova nascita e venne infusa dalla speranza. Una speranza che non aveva il colore verde stavolta, ma che portava i colori dell'alba. In questa visione le apparve anche il viso di Magnus e con un sorriso sulle labbra si mise a ridere. Rideva perché era felice, rideva perché stava andando a salvare la persona che amava. Rideva perché sapeva che ci sarebbe riuscita, come era riuscita a tingersi i capelli tanto tempo prima.

 Rideva perché sapeva che ci sarebbe riuscita, come era riuscita a tingersi i capelli tanto tempo prima

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]Where stories live. Discover now