Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]

Fierro Chase (parte 33)

Alex inorridí: Sole era morto.
Lì, davanti a lei. Lì, davanti a lui.
Morto, morto, morto. Avevano fallito. Miseramente.
Luna era accanto al fratello, e piangeva. Lacrime di dolore le scendevano dagli angoli degli occhi e un pianto muto la scuoteva da capo a piedi.
Il figlio di Loki provò ad avvicinarsi, ma Sam gli fece segno di aspettare. Non era una mossa prudente.
E infatti all'improvviso la dea alzò lo sguardo e affondó con un unico movimento la falce nel muso della bestia.
Un ululato di dolore si propagò nell'aria e Alex chiuse gli occhi per risparmiarsi la scena. Anche se quella creatura aveva cercato di ucciderli, e aveva effettivamente ucciso, non poteva sopportare il pensiero di una morte lenta e tanto brutale.
La dea guardava l'animale sofferente senza battere ciglio.
-Luna...- Magnus si fece avanti.
-Non una parola- la voce della dea si spezzó. -Questi mostri devono morire-
-È vero- TJ si adombrò, -ma adesso abbiamo cose più importanti a cui pensare-
Un silenzio di tomba scese sui presenti, Alex guardó il ragazzo trattenendo il respiro. Non era saggio contraddire una divinità.
-Luna- ritentó lui, -mi spiace per la tua perdita, ma l'unica cosa che possiamo fare adesso è andare al ValHalla. Dobbiamo riorganizzarci-
La dea lo guardò con occhi fiammeggianti. -Non osare dirmi quello che devo fare. Lo so benissimo che il Ragnarok è iniziato, ma il mio intervento non potrà mai cambiare le sorti della battaglia-
-Devi unirti a noi, capisco il dolore della tua perdita, ma...-
-No, non capisci- Luna tornó a guardare il volto immobile del fratello. -Sai cosa significa crescere insieme e condividere tutta la tua vita con la stessa persona? Hai una vaga idea di cosa io stia provando in questo momento? Vuoto e il nulla assoluto. Una parte di me mi ha abbandonata e...- la voce le si spezzó, -e io non sarò più la stessa-
A questo punto Mallory fece una cosa del tutto inaspettata: si alzò dal capezzale di Halfborn e posò una mano sulla spalla della dea. -Luna, il destino non è ancora scritto. Non bisogna credere alle profezie che ci rifilano da quando siamo nati. Nessuno aveva previsto che tuo fratello morisse e tu rimanessi in vita. Capisci?-
-Quindi non era scritto che io vivessi e che mio fratello morisse, stai dicendo questo?-
Mallory si tese. -Sto dicendo che c'è ancora una possibilità-
Magnus capì dove la ragazza stava andando a parare. -Se davvero tu e tuo fratello siete così legati, magari c'è un modo per farlo tornare indietro-
Alex era abbastanza dubbioso ma capiva che i suoi amici lo stavano facendo per consolare la dea. A volte le bugie sono meno letali della verità.
-Dobbiamo tornare al Valhalla- riprese Tj, -vieni con noi-
Un altro lungo silenzio si propagò, interrotto solamente dal sofferente raspare dell'altro lupo.
-Va bene- disse infine Luna, -ma prima lasciatemi un po' da sola-
I ragazzi assecondarono la sua proposta e si allontanarono.
Magnus cercò la mano di Alex. -Cosa facciamo adesso?-
Il figlio di Loki scosse la testa. -Siamo in guerra. L'unica cosa che possiamo fare è difenderci-
La risposta non soddisfó l'altro semidio, che stava per ribattere quando una voce li interruppe:
-Magnus-
Era Blitzen. Il nano era seduto a terra, aveva una cattiva cera e tutti i vestiti sgualciti.
Alex e il figlio di Freyr accorsero verso di lui. -Blitz!-
Gli occhi di Magnus si inumidirono mentre si chinava ad abbracciarlo.
-Si si, va bene- il nano un po' goffamente rispose alla stretta. -Mi sei mancato ragazzo, io e Hearth eravamo così in pensiero per te-
Anche l'elfo aveva iniziato a riprendersi e Alex fu subito al suo fianco per sostenerlo.
Hearthstone aveva gli occhi rossi e due vistose paia di occhiaie, ma non era stanchezza quella che vi lesse il ragazzo, bensì dolore e rabbia.
-Siamo andati da Mimir per chiedergli dove fossi- iniziò a raccontare il nano,- ci ha aiutati, dicendo che il prezzo lo avremmo stabilito una volta che ti avessimo trovato-
Sam si accigliò, ma non interruppe, tenendo i suoi pensieri per se stessa.
- Mimir ci ha detto che eri tenuto prigioniero nella Foresta di Ferro, così, ci siamo subito diretti lá. Ma prima siamo passati ad Alfheim, nella casa di Hearthstone poteva esserci qualcosa che avrebbe potuto aiutarci ad entrare in quel posto-
-Cioè?-
-Quella foresta non è facile da raggiungere, si trova alle radici dell'Albero del Mondo, e a meno che non ci sia qualche creatura magica ad accompagnarti, non si può entrare. E ci sono solo pochi portali- continuó il nano.
"Allora siamo andati a casa mia per cercare il medaglione di Idhun" riprese l'elfo facendo lo spelling di "Idhun", "una specie di lasciapassare per i mondi".
Alex aveva vagamente sentito parlare di un medaglione di quel potere, ma TJ strabuzzó gli occhi: -Il medaglione di Idhun? Pensavo fosse andato perso secoli fa!-
-E così pensavamo anche noi, finché non lo abbiamo ritrovato per puro caso qualche mese fa nella mia bottega-
Sam corrugò la fronte. -Le coincidenze non esistono-
"Lo sappiamo, infatti abbiamo subito capito che ci sarebbe potuto servire in futuro" Hearth poi fece il gesto per "nascondere". "Lo abbiamo nascosto nella mia vecchia casa, solo Inge sapeva della sua esistenza".
Inge, la hulder che da sempre aveva vissuto con la famiglia di Hearthstone.
-Ma quando siamo andati lì abbiamo trovato la casa per aria, erano passati da poco, e non c'era neanche traccia di Inge-
L'elfo strinse le nocche "E poi ci hanno presi. In pochi attimi ci hanno circondati e ci hanno portati da Lui" rabbrividí, "Magnus, capisco cosa tu abbia passato".
Alex si strinse ancora di più al figlio di Freyr, -e Inge?-
-Non lo sappiamo. È questo il problema. È scomparsa-
Hearthstone aveva la faccia di uno che stava per mettersi a piangere. "La troveremo".
-Sí, la troveremo- promise Magnus.
E in quel momento iniziò a piovere, una cascata d'acqua si riversó su di loro e la Notte si fece ancora più scura e minacciosa di prima.
Il Ragnarok era iniziato.

NOTA: non desistete, sto già scrivendo il secondo capitolo :)