Fierro Chase (parte 12)

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Un drago in tutta la sua fierezza avanzò nel buio della grotta. Non era molto imponente, quello che Magnus ed Alex avevano affrontato era molto più grande, ma questo fece lo stesso tremare le gambe al figlio di Freyr. Perché diavolo Alex era andato nella tana di un drago?
Fu in quel momento che il figlio di Loki decise di agire. Balzò in avanti sorprendendo il drago e, scartando i suoi artigli, si gettò verso qualcosa che era alle sue spalle. Solo allora Magnus si accorse che dietro alla creatura c'era una montagna di oro e gioielli di ogni genere.
Così il semidio comprese: quel drago era come il signor Alderman, il padre di Hearthstone, l'avidità lo aveva tramutato in un mostro senza scrupoli.
La creatura si girò subito verso l'intruso e aprí le fauci in un gesto intimidatorio, poi parlò -Sigfrido, ci stanno rubando il  tesoro!- disse con voce stridula e nasale.
Per un attimo a Magnus sembrò di essere tornato nella grotta di Alderman e nel contempo di essere davanti a Smigol, de "Il signore degli anelli". Tutto quadrava, ma dov'era l'anello?
Non ci fu tempo di cercarlo tra le zampe del drago che Alex con maestria saltó verso il mostro ed esibendosi in due capriole vi atterrò sulla groppa.
Le doti ginnastiche del semidio non erano un mistero, ma per Magnus fu inevitabile non rimanere impressionato.
Il mostro ruggì e fece per scrollarsi di dosso Alex, che
invece prese a stringere la garrota attorno al collo squamoso.
-Sigfrido, attaccalo!- urlò il drago e per un attimo Alex allentò la presa. Il mostro, Sigfrido, ne approfittó e disarcionó il ragazzo.
Il figlio di Loki cadde malamente sul pavimento della grotta, disarmato e dolorante.
Fu in quel momento che un luccichio catturò l'attenzione di Magnus: attaccata ad una delle due zampe posteriori del drago c'era una sacchetta con dentro qualcosa di brillante. Diamanti?
Anche Alex doveva averla notata e alzandosi fronteggiò il drago - Mi hanno detto di cercare Fafnir-
-L'umano si sbaglia, digli che è al cospetto di Sigfrido, eroe leggendario- il drago parlò in terza persona.
Magnus aveva già sentito di un certo Sigfrido, ma non riusciva a ricordarsi dove.
-Sei Sigfrido che sconfisse Fafnir, tramutato in drago per opera dell'anello di Andvir?- chiese Alex cercando di prendere tempo.
-L'anello! Ci è stato rubato!- ringhiò il drago rosso -Tanto tempo fa-
E così anche lí l'anello aveva causato danni.
-Perchè hai tenuto l'anello, se sapevi cosa aveva fatto a Fafnir? Credevi che per te non  sarebbe stato lo stesso?-
Nel frattempo Alex si avvicinò cautamente al drago.
-Raccontagli Sigfrido della tentazione. Digli ciò che abbiamo passato dopo la morte di Fafnir- il drago chiuse gli occhi e scosse la testa -Digli che siamo disperati senza il nostro anello!-
Una mente malata. Magnus aveva pensato la stessa cosa al cospetto del padre di Hearthstone. Quell'anello procurava solo guai e tragedie.
La creatura ruggì di rabbia -Dov'è?! Dov'è?! Ce lo hai preso tu stupido semidio?-
Alex si arrestò -Non ho io il vostro anello, ma ho qualcosa di meglio-
Il drago scosse la testa -Niente può eguagliarlo, diglielo Sigfrido-
-Lo so che l'anello è unico per voi. Ma ho qualcosa che dovete assolutamente vedere-
La creatura ringhió -Non ingannarci figlio di Loki- e voltò la testa a guardare il tesoro custodito gelosamente.
Fu l'occasione perfetta per Alex. Il ragazzo si lanciò verso la zampa con il sacchetto in cuoio e con forza la strappò dall'animale.
Il tutto era avvenuto in pochi attimi, ma poi il tempo parve rallentare.
Alex, vittorioso con il sacco in pugno.
Il drago furioso, gli occhi gialli e le zanne affilate.
Uno schiocco e la mandibola del mostro aperta verso il semidio impietrito.
La grotta iniziò a vorticare attorno a Magnus. L'urlo di Alex.
La voce di Sigfrido e il sapore del sangue in bocca.

Magnus si svegliò di soprassalto, il cuore in gola e il respiro affannoso. Si passó la lingua sulle labbra e sentí l'inconfondibile metallico sapore del ferro. Si era morso il labbro fino a farlo sanguinare.
Il figlio di Freyr si alzò ancora scombussolato. Sperò con tutto se stesso che Alex stesse bene e che quello fosse solo un sogno. Ma sapeva in cuor suo che non era così.
All'improvviso venne interrotto da un tonfo sinistro. Qualcosa era caduto al di fuori della porta.
Il respiro di Magnus accelerò quando sentii la porta aprirsi con un cigolio. Aspettó che qualcuno venisse a prenderlo e fu in quel momento che venne investito da una lancinante fitta alle tempie.
Sì accasciò sul misero pavimento scosso dalle convulsioni. Gli occhi gli bruciavano e si rese conto di stare lacrimando.
Poi, come era venuto, il bruciore e il dolore sparì in pochi secondi.
Il figlio di Freyr si alzò a fatica. Davanti a lui la porta era aperta, le guardie erano stese a terra e il corridoio sembrava deserto.
Solo allora si rese conto: ci vedeva.
Urló di gioia. Anche se i contorni gli apparivano sfuocati era un netto miglioramento. Non rimase un secondo di più nella cella e corse verso l'esterno.
Quella era la via di fuga di creatogli da Syn: era giunta l'ora di evadere.

Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora