Fierro Chase (parte 55)

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Alex era confusa e stanca. Le sembrava di essere immersa in una scura pozza di inchiostro: non riusciva a muoversi né a sentire o provare. I suoi cinque sensi sembravano essere quasi del tuttp fuori uso.
Era planata a terra, questo se lo ricordava. Ma poi?
A sprazzi vedeva qualcosa attraverso i suoi occhi da rettile, ma per il resto era tutto buio e incolore.
Ma non insapore.
All'improvviso sentì il sapore del sangue sulla lingua. Di chi era quel sangue? La Alex presente-non presente in quel buio senza nome sperò con tutto il suo cuore che fosse suo. Si rifiutava di ammettere un'altra eventualità.
Nel frattempo la voce di sua madre continuava a rieccheggiarle in testa.
-Brava figlia. Ci sei quasi. Presto ti aiuterò-
-Perchè mai vorresti aiutarmi?-
Silenzio e poi una risata.
-Lo spettacolo ne vale la pena-
-Quale spettacolo?-
-Oh figlia mia, ma non ti sei resa conto che la tua vita è una tragedia?-
La Alex presente-non presente sentì un brivido (o almeno le parve di sentirlo). -Cosa intendi?-
-Come ogni tragedia che si rispetti la tua vita ha avuto un inizio felice, un'infanzia felice. Ma poi le cose sono cambiate-
La ragazza ricordó quel periodo. Il coming-out che aveva fatto definendosi gender-fluid. La rabbia di suo padre e poi ricordò anche le infinite notti passate ai piedi di una scalinata oppure, quando andava bene, su una vecchia panchina.
-E dimmi bambina mia, sai come vanno a finire le tragedie?-
Alex presente-non presente rispose con il silenzio. Sapeva bene come finivano.
-Morte- gongolò la voce di Loki, -perdita, dolore, panico, paura, afflizione-
-Quindi alla fine mi ucciderai? Mi aiuterai a sconfiggere Niddoghr e poi mi ucciderai?-
Loki schioccò la lingua, -No cara, non potrei ucciderti. Sono fisicamente troppo lontana per tentare un'azione del genere-
La semidea espirò.
-Te l'ho detto: lo spettacolo è ciò che mi ha spinta ad aiutarti. La tragedia sta per arrivare alla sua conclusione e come ogni tragedia che si rispetti deve avere una fine degna-
-E come se non vuoi uccidermi...- replicò perplessa.
-Ovviamente non sarai tu a morire-
-Di cosa stai parlando?- la Alex presente-non presente sentì una pressione poco sopra il petto.
Loki non rispose.
-Di. Cosa. Stai. Parlando?-
-Oh, ti facevo più sveglia- Loki sembrò sorridere, -La conversazione che stiamo avendo ti sta distraendo, ti sta facendo perdere il controllo sul tuo corpo e lo sta facendo acquisire a me-
Alex sentì la pressione sul petto aumentare. Strabuzzò i suoi occhi.
-Mai sentito parlare di dramma d' amore?-
-Tu non oseresti...-
-Chi, io?- la voce di sua madre si fece fredda, spietata. -Io voglio solo lo spettacolo e qual miglior fine se non la morte di entrambi gli amanti?-
Una senso di vertigine colse Alex. No, no, no... Magnus no.
-Bambina mia- le sussurrò all'orecchio con tono dolce -la morte dei due amanti è banale, ma che mi dici della morte dei due amanti causata l'una per la mano dell'altro?-
Squilibrata. Ad Alex venne in mente quell'unica parola. Sua madre era una pazza squilibrata. Il gelo si diffuse nel petto presente-non presente della ragazza. Doveva liberarsi, doveva prevalere sulla Bestia. Doveva riprendere il controllo sul proprio corpo.
-Non ti permetterò mai di uccidere Magnus-
-Ma lo stai facendo- pausa. -In questo esatto momento hai quasi tranciato la testa al tuo principe-
-COSA?-
-Eh sì cara figlia- Loki la stuzzicò. -Oh, che peccato. La sua spada lo ha portato in salvo. Ora vai, insegui la tua preda-
Alex strizzò gli occhi, cercando di svegliarsi, di ritornare a vedere e provare.
Poi lo sentì: uno strappo. Come se un filo fosse stato teso e poi spezzato. Ebbe un sussulto e vide un puntino luminoso davanti a sé. Un altro strappo e sentì la sensazione dell'asfalto sotto le sue zampe.
Ma poi una risata la raggiunge: -Non puoi contrastarmi figlia mia. E ora guarda il tuo amore morire-
Alex urlò ma si sentì schiacciare e inghiottire dal nulla. No, no, no...

***

Magnus devió gli artigli del drago rotolando su un fianco. Si rialzò in fretta e protese il palmo verso il muso della creatura. La sua ragazza doveva essere là sotto, da qualche parte. E Magnus doveva salvarla.
Ma al tempo stesso doveva stare attento a non farsi uccidere. Cosa alquanto difficile: il drago non si risparmiava e lo avrebbe giá ucciso innumerevoli volte se non fosse stato per i tempestivi interventi di Jack.
La creatura lo guardava con occhi iniettati di sangue. Il sangue delle sue stesse ferite le sgocciolava davanti agli occhi e le finiva in bocca. Aveva un aspetto terrificante.
Ma Magnus non voleva rischiare di ferirla. Si limitava a prendere tempo in attesa che gli venisse in mente una soluzione. Ma sapeva che non avrebbero potuto continuare all'infinito...
All'improvviso il drago scartò a destra e Magnus scansò il colpo per un pelo, ma un istante dopo la mandibola tornò affamata su di lui. Il ragazzo fu costretto a retrocedere e perse l'equilibrio. Sentì l'asfalto graffiargli i palmi e con orrore si rese conto troppo tardi della coda della creatura. In pochi attimi si ritrovò sbattuto a lato e subito sentì il fianco andargli a fuoco. Strizzò gli occhi e guardò la corazza che adesso era tutta graffiata e ammaccata, e in alcuni punti lasciava anche la pelle scoperta.
In quell'istante Jack partí all'attacco e si tuffó verso il drago. Non lo colpí, ma diede tempo al semidio per rialzarsi e rimettersi in posizione.
La coda del drago sferzò ancora in aria ma stavolta il ragazzo si tenne pronto e la scansò. Distese il palmo davanti a sé e chiamo ancora una volta la ragazza: -Alex, ti prego. Aiutami, dobbiamo essere in due a tirarti fuori da lì- solo parlando si rese conto di quanto graffiante e frammentata fosse la sua voce. E poi sputò sangue.
Il dolore al fianco aumentò e sembrò espandersi per tutto il busto. Tossí ancora una volta e un grumo rosso gli uscì dalla gola.
Un senso di vertigine si impossessò del ragazzo e per un attimo perse la concentrazione. Un attimo fatale.
Il drago riuscì a superare le difese di Jack e si fiondò sul ragazzo con le zanne rosse e gli occhi famelici. Magnus guardò incredulo la creatura e in quell'istante ebbe solo il tempo per formulare un pensiero prima che la chiostra di denti si chiudesse su di lui.
La mandibola si aprì su di lui e lo prese con sé, ma prima che si chiudesse dilaniandolo, il ragazzo allargò le braccia e con un urlo disumano contrastó la forza della bocca. Rimasero bloccati in quella posizione per quella che parve un'eternità prima che uno scossone fece tremare il drago. La forza nella mandibola si allentò, ma proprio in quel momento il drago ruggì. Un lungo ruggito di dolore si levò dalla gola di Alex e poi crollò addosso al semidio, schiacciandolo con la testa.

Nota autrice.

Ciao lettori, come state?
Devo ammettere che non sono soddisfattissima di questo capitolo. Credo che in seguito lo rileggerò e correggerò qualcosina sulla forma ^^".
Un bacione

Vale

Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]Where stories live. Discover now