CAPITOLO 12 - parte 6

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Mentre proseguiamo, fa sempre più caldo.

Sarà una giornata afosa e soffocante...

Sofia tiene d'occhio il furgone di Raquel, mentre io controllo lo specchietto retrovisore per vedere se Jarod ci sta ancora seguendo.

Dovremmo arrivare a San Diego tra meno di un'ora.

"Vuoi dirmi cosa stava succedendo prima?

Ancora non capisco che cosa ti è preso..."

So che Sofia ha ragione, dovrei parlarle.

Ma tutta questa situazione è ancora troppo confusa per me.

Non riesco ancora a trovare le parole giuste per parlare di quello che

è successo... Ma meglio non mentirle.

"Onestamente, non so come dirtelo... E' un po' complicato..."

"Dai, dimmelo, ti sentirai meglio dopo..."

Faccio un respiro profondo e raddrizzo la schiena.

"E' stata la scorsa settimana... Giovedì, penso... Ero a casa di Will.

Era stato dolcissimo, mi aveva preparato una charlotte al lampone.

Però aveva un sapore orribile, quindi abbiamo finito per tirarcela addosso.

Ridevamo e ci rincorrevamo, finché non siamo finiti in bagno.

Stava andando tutto molto bene, ci stavamo divertendo e abbiamo iniziato a baciarci... Era tutto molto sexy.

Will si è tolto la maglietta, io mi sono seduta sul lavandino... Poi, beh, sai..."

Le labbra di Sofia si piegano in un sorrisetto.

Non c'è bisogno di entrare nei dettagli, evidentemente ha capito.

"E quindi, cos'è successo?

Hai avuto il più grande orgasmo della tua vita e non riesci a dimenticarlo?"

"Non è divertente, sono seria...

Vuoi lasciarmi finire o vuoi continuare a prendermi in giro?"
"Scusa, vai avanti. Non dirò più una parola, dimmi tutto."

Mi schiarisco la gola e mi preparo psicologicamente a raccontarle la fine tragica di questo sciocco aneddoto, la causa di tutte le mie preoccupazioni...

"Quindi, io ero sul lavandino, Will era davanti a me, era tutto fantastico, sapevo che stavo per raggiungere l'orgasmo e... e ho chiuso gli occhi

e ho gridato..."

Sofia pende dalle mie labbra.

Ha capito che qualcosa mi stava tormentando e adesso sa che sto

per arrivare al punto.

Lancio un'occhiata allo specchietto retrovisore e guardo Jarod, che ci segue in moto a velocità costante.

Non riesco a vedere i suoi occhi per via del casco e del sole, ma so che mi

sta guardando.

(No, Ellen, tu ti immagini le cose, è troppo concentrato sulla strada e sul furgone per guardare qualsiasi altra cosa...)

"Ho visto Will fare un passo indietro e guardarmi con una strana espressione sul viso, come se lo avessi appena insultato..."

"Perché? Hai gridato qualcosa di specifico o era solo un grido di piacere?"
"Non me ne sono resa conto subito, quando è successo... ma la verità

IS IT LOVE? Blue SwanWhere stories live. Discover now