CAPITOLO 11 - parte 6

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La Mustang solleva una piccola nuvola di polvere alle nostre spalle.

Il sole non è ancora sorto, e sentiamo la brezza fresca della notte.

Mi sembra che qualcuno ci stesse seguendo, ma poi l'ho perso di vista

e non voglio preoccuparmi a vuoto.

Non mi sono ancora del tutto abituata a questo genere di attività, ma

non sono stressata come l'ultima volta.

La prima volta è sempre la più difficile, specialmente se stai aiutando

dei rifugiati a oltrepassare il confine.

E' solo il mio secondo viaggio, ma mi sento un po' più calma.

Non sono del tutto spensierata, però, il pericolo è reale!

Non devo lasciare che la paura si impadronisca di me.

Anche se fa parte dell'istinto di sopravvivenza, è una cattiva consigliera.

Un cattivo consiglio è l'ultima cosa che serve quando si aiutano i rifugiati nel mezzo del deserto.

Resto calma e respiro a fondo per controllare il battito del cuore e i miei pensieri, per impedire che la paura abbia il sopravvento.

La Mustang percorre una strada dissestata nel deserto.

Sofia la parcheggia fra alcuni alberi, lontana da occhi indiscreti.

Controlla il GPS sul telefono e iniziamo a camminare in silenzio nel buio.

"Non devono essere lontani, andiamo."

Oltrepassiamo macigni, arbusti e macchie di vegetazione prima di raggiungere una piccola radura.

All'improvviso scorgo due persone sedute contro il tronco di un albero.

"Ah, eccole! La coppia dell'ospedale!"

Raquel si alza e si unisce a noi. L'altra figura non si muove.

Raquel ci abbraccia rapidamente a mo' di saluto.

La figura resta nascosta nella semioscurità del sole che sta per sorgere.

Testa rasata, barba corta, maglietta aderente bianca e pantaloni beige.

Braccia, collo e anche la faccia sono coperti da diversi tatuaggi.

Emana un certo Carisma, me ne accorgo subito.

Ci raggiunge con uno sguardo franco e risoluto sul volto serio.

Mi squadra in silenzio prima di parlare.

"Siamo sicuri di poterci fidare di lei?"

"Te l'ho detto, mi fido ciecamente.

Ellen è la mia migliore amica, non ho mai dubitato di lei.

Ellen, questo è Juan."

Quindi, questo è il famigerato Juan!

Devo dire che non sono delusa, è notevole.

Capisco che cosa abbia attratto Sofia.

C'è qualcosa e lui, un certo carisma.

Un senso di sicurezza, di determinazione inamovibile.

Mi paro davanti a lui con tutta la fiducia che riesco ad avere senza sembrare arrogante.

"Ciao, Juan. Sono felice di far parte della squadra."

Juan mi squadra dall'alto in basso, come se mi giudicasse.

IS IT LOVE? Blue SwanWhere stories live. Discover now