CAPITOLO 11 - parte 3

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"Ci siamo quasi, signor Tindale.

Quando avremo finito, si ricordi di non esercitare alcuna pressione sulla mano, d'accordo?"

Camilla sta praticamente urlando per essere sicura che il signor Tindale,

91 anni, la senta.

"Altrimenti i punti si aprono. Mi ha capito?"

"Certo che ho capito. Sono vecchio, mica stupido! A differenza sua..."

"Signor Tindale, la dottoressa Cresset vuole solo essere sicura che la sua mano guarisca correttamente. Non c'è bisogno di essere scortese."

"Se questo lei lo chiama essere scortese..."

"La prego, siamo qui per aiutarla, quindi non c'è nessun bisogno di essere sgradevoli."

"La smetta di blaterare mi contro e finisca dei ricucirmi, così potrò uscire da qui."

Che caratteraccio...

"E perché lei non la smette di lagnarsi, così possiamo finire il nostro lavoro?"

Il signor Tindale squadra Camilla, lo sguardo offuscato dalle lenti spesse.

Assomiglia molto a un bambino che è stato appena sgridato dalla madre.

Faccio del mio meglio per non sorridere.

Proprio in quel momento sento il telefono che mi vibra nella tasca.

Qualcuno mi ha mandato un messaggio.

Sarà una pubblicità o una notifica, o forse un messaggio di mio fratello minore Tyler.

Controllerò non appena avrò finito con il signor Tindale.

Finiamo di occuparcene in totale silenzio.

Di solito ai pazienti piace parlare, per distrarsi da quello che facciamo loro, ma non al signor Tindale.

Dopo averlo salutato frettolosamente, Camilla e io lasciavo al box con un enorme sospiro di sollievo.

"I pazienti irascibili rendono il lavoro molto più pesante..."

"Oh, quello non era niente... Ce ne sono di molto peggio.

Non bisogna fargliela passare liscia.

Sono loro che hanno bisogno di te, e presto o tardi lo capiscono sempre."

Anche se mi piace che Camilla non si sia fatta calpestare dal signor Tindale, io preferirei mantenere un atteggiamento più cordiale coi pazienti.

A dire il vero, preferirei non avere nessun paziente irascibile, ma comunque...

Questo mi ricorda che ho appena ricevuto un messaggio.

"OK, meglio che vada. Ci vediamo dopo, Ellen."

Estraggo il telefono e guardo lo schermo. E' un messaggio anonimo.

Il mio ammiratore segreto... O dovrei dire il mio psicopatico segreto?

Cosa vuole adesso? Non è ancora stanco di questi stupidi giochi mentali?

Lo leggo: "Allora, coniglietta mia, ti sono mancati i miei messaggi?"

Il mio cuore salta un battito.

Ogni fibra del mio corpo si irrigidisce come se avessi appena preso una scossa elettrica.

Le parole 'coniglietta mia' mi rimbombano in testa.

IS IT LOVE? Blue SwanWhere stories live. Discover now