CAPITOLO 10 - parte 7

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Cerco di controllare il respiro il più possibile per evitare che il panico prenda il sopravvento.

Cerco di calmarmi pensando al dolce sorriso di Will...

L'immagine lentamente mi rilassa.

Ma non posso fare a meno di vagare con l'immaginazione fino a Jarod,

così carismatico e integerrimo, il mio faro nella tempesta.

Devo stare tranquilla... Sofia Dovrebbe essere nelle vicinanze, sana e salva... Ma non oso chiamarla...

Mormoro il suo nome più forte che posso. Ma niente, non un suono.

Non so più dove sono. Non so dove sia il furgone...

Tanto vale fermarsi ad ascoltare cosa succede intorno, invece di uscire

allo scoperto senza sapere dove sto andando.

Sto ferma, e tutto ciò che sento è il suono del vento...

Poi un sussurro: "Ellen..."

Mi volto e vedo Sofia, accovacciata dietro un cespuglio, che mi fa cenno

di avvicinarmi.

Raggiungo furtivamente Sofia e mi accovaccio accanto a lei dietro il cespuglio.

Guardo attraverso due rami nella stessa direzione di Sofia e resto scioccata dalla scena che si sta svolgendo davanti ai miei occhi...

Non è la Border Patrol o la Guardia Nazionale.

Non sono nemmeno i Boyle 13 o un cartello...

E' la Border Militia, probabilmente la cosa peggiore che potesse capitare.

Una dozzina di omoni grossi, armati e barbuti, che fanno bella mostra

dei loro equipaggiamenti militari di fronte a dei rifugiati disarmati... Antonio non ha tirato fuori la pistola. Ed è un bene.

I membri della milizia non hanno esitato a sparare per farli fermare,

lo si capisce dai fori dei proiettili sul cofano del furgone.

Antonio e i rifugiati sono in ginocchio nella sabbia, per terra, compresi l'anziana e il bambino.

Muoio dalla voglia di intervenire e costringere quegli uomini lasciali andare. Ma proprio non saprei come...

I migliori argomenti non li faranno ragionare...

Cercare di aprir loro gli occhi sarebbe come lottare contro i mulini a vento...

Resto immobile e osservo con attenzione, per capire cosa intende fare

la milizia con i profughi e Antonio.

Gli uomini non hanno ancora usato le loro armi o il loro equipaggiamento, ma è evidente dalle loro facce che muoiono dalla voglia di farlo.

I rifugiati sono spaventati a morte, non capiscono cosa vogliono gli uomini della milizia né perché siano tanto arrabbiati.

Un membro della milizia, più piccolo degli altri ma comunque robusto

e con una folta barba rossa, avanza verso Antonio con andatura minacciosa.

Gli si ferma a un centimetro dalla faccia.

"Sei tu il coyote? Digli che resterete qui con noi a farci compagnia fino all'arrivo della polizia."

Antonio esegue l'ordine senza battere ciglio, sapendo che provare a fare qualsiasi altra cosa sarebbe un suicidio.

Questi uomini sono armati fino ai denti...

IS IT LOVE? Blue SwanWhere stories live. Discover now