39-Risveglio

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Mi svegliai stanca, distrutta. Mi levai uno dei tanti ganci che mi impedivano di muovermi. In quel momento mi ricordai perché ero in un ospedale, Bruce era di spalle che guardava i corridoi, il mio rosso seduto accanto a me che pregava e mio padre ai piedi del letto a pregare. Quando levai uno dei fili una macchina iniziò a suonare, il dottore mi guardò sconcertato
<HEY MI SENTITE?>
Dissi, tutti quanti finalmente mi rivolsero lo sguardo, tutti mi guardavano come se fossi un miracolo. Tutti piangevano, Jerome iniziò a stringermi forte a se
<Scimmietta!>
Mi disse fra le lacrime. Mi feci stringere mentre mi dava tutte le attenzioni del mondo. In poco la camera si riempì della mia strana e grande famiglia. La maggior parte piangeva. Mi spiegarono che sono con un miracolo mi potevano salvare.
<Sei un miracolo>
Sentii la voce infranta di mio padre che aveva un sorriso quasi misericordioso sul viso. La stanza era circondata da fiori, rimanevo seduta sul letto parlando con chiunque, basta che nessuno mi avesse lasciato da sola di nuovo. Iniziai a ricordare tutto, più ricordavo, più il dolore si manifestava sulle numerose ferite.
<Non sarà felice finché non morirai>
Ammise Vic, io rimasi a pensare, per un tempo indeterminato, iniziai a pensare a come risolvere la situazione
<Fate venire lei da me, farò un video che manderò a tutti i giornali e telegiornali, voglio distruggerla con le mie mani>
Affermai.
<Troppo rischioso>
Ammise il rosso accompagnato da mio padre, tutti accordavano con i due.
<No, non posso farmi difendere così, ce la farò>
Dissi con un tono rabbioso nella voce. Sofia Falcone sarebbe morta, per mano mia, definitivamente. Tutti annuirono, non mi volevano far innervosire, questo era sicuro.

<Per te signorina Falcone, sono viva, viva e vegeta, quindi no, non hai vinto, non vincerai mai quindi, vieni a finire il lavoro al General Hospital>
Dichiarai su tutte le radio, su tutti i giornali e su tutte le TV.
<Sei sicura?>
Ero rimasta sola con Jerome nella stanzetta, mi ero ripresa ed ero pronta per la mia vendetta.
<Si, sono prontissima>
Tutti stavano fuori, Oswald sbirciava assieme a Barbara, sperando in qualche segnale.
<Per ogni cosa io sarò accanto a te a difenderti, lo sai>
Finì il rosso abbandonando la camera sotto mia richiesta. Rimasi un attimo a riflettere sul mio piano, sospiravo a fatica per l'ansia. Mi ricordai gli spari, il sangue, l'ambulanza. Strinsi i pugni per poi poi prendere la mazza da baseball, sarei andata sul classico.
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𝐌𝐀𝐆𝐈𝐂 𝐌𝐎𝐍𝐊𝐄𝐘 ⭑ jerome valeska Where stories live. Discover now