28-Compleanno

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Sentimenti di Jerome
<Ci sono visite da tuo suocero>
Mi disse una guardia. In quel momento volevo solo che Alex venisse a farmi compagnia, invece il mio caro Jimbo era venuto a rompermi le scatole. Nella fredda cella entrò il biondo, più l'osservavo, più pensavo al fatto che il padre e la figlia non ci assomigliavano di aspetto, ma di carattere identici.
<Allora Jerome-Jim si sedette sul lettino affianco a me- fra due giorni ci sarà il compleanno a Alex>
Mi pietrificai. Mi misi in ginocchio e presi la scatola un po' malandata a sotto il mio lettino
<Ho fatto il regalo, non è un granché ma ci ho provato>
Glie lo misi sulle gambe, lui mi sorrise leggermente.
<Per quel giorno sarai libero, ma vigilato. Facciamole una sorpresa>
Io annuii entusiasta. Ripresi la scatola e la nascosi.
<Prontissimo!>
Dissi balzando di nuovo in piedi.
<Feci una promessa ad Alex, che se fossi ritornato, allora io ti avrei apprezzato>
Rimasi in silenzio a riflettere. Cavolo...
<Terrò a mente>
Conclusi, feci un sorriso.
Due giorni dopo
Sentimenti di Alex
Mi svegliai di colpo. Erano le otto di mattina del mio diciassettesimo compleanno.
<Tanti auguri a te!>
Avanti a me ritrovai mio padre che aveva in mano un piatto con dentro un biscottino agghindato che una candelina, sopra c'era il piccolo fuoco che danzava a feconda dei miei respiri che lo mandavano dal lato opposto. Senza pensarci due volte soffiai sulla candela. Dietro a mio padre, Selina e Bruce applaudivano vivacemente.
<Grazie ragazzi>
Ero indubbiamente felice per la piccola sorpresa, ma avrei tanto voluto Jerome assieme a me a festeggiare. Avrei festeggiato nel carcere...
Quella sera mio padre mi portò a cena fuori. Misi un vestito rosso, corto, molto sgargiante che dava nell'occhio. Me lo aveva regalato mio padre. Mentre ci avviavamo verso il locale ci facemmo quattro risate proprio come una volta, quando stavamo noi due contro tutto il mondo. Entrammo nel locale, che aveva le luci spente.
<È chiuso forse!>
Disse mio padre. La cosa mi dispiaceva datosi che desideravo da molto andarci avevo anche messo soldi da parte datosi che era molto lussuoso. Di scatto tutte le luci si accessero
<SORPRESA>
Sbraitarono mille di loro. La sala era piena di gente. Pinguino, Victor, Edward, Barbara, Selina, Bruce, Alfred, Ivy, Tabitha, Butch, tutti li per me. Mancava solo uno... il mio povero Jerome. Poi riconobbi la voce
<Tanti auguri a te, tanti auguri a te,tanti auguri a te, tanti auguri a Alex, tanti auguri a te!>
Jerome stava cantando mentre piano piano portava una torta piena di candele, mi stavo emozionando.
<Esprimi un desiderio>
Disse Barbara Kean, era venuta anche lei, si le voglio molto bene, è grandiosa.
Soffiai tutte le candele rapidamente catapultandomi sulle labbro del rosso. Lui iniziò a baciarmi.
<Come potevo lasciarti in pace anche oggi?>
Scherzò il mio cucciolo. Lui mi strinse. Posò la torta su un tavolo.
<Ma che belli che siete>
Era Oswald che sorridendomi mi diede una pacca sulla spalla. In poco ci fu una folla di invitati che ballavano, tra cui anche io.
Mi sentii prendere il polso, la forza sconosciuta mi portò verso i bagni che chiuse a chiave.
<Jerome! Che fai?!>
Chiesi io fra una risata e l'altra, il ragazzo iniziò a baciarmi il collo inumidendogli con la propria saliva. La porta venne sfondata e Victor entrò nel bagno.
<Che diavolo vuoi?>
Disse rabbioso Jerome, io fissai male il ragazzo.
<MUFFIN!>
Disse prendendoci per i polsi. Passammo davvero una bella sera... specialmente io e Jerome...
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𝐌𝐀𝐆𝐈𝐂 𝐌𝐎𝐍𝐊𝐄𝐘 ⭑ jerome valeska Where stories live. Discover now