20-Colpevole! Ho ucciso!

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Ci svegliammo io e mio padre su un letto. L'immagine era troppo buffa, Oswald cantava, e Edward Nygma suonava il piano, per chi non lo sapesse Nygma era un collega di mio padre che amava gli indovinelli, pure lui mi sta molto simpatico.
<Ma che->
Dissi io perplessa fissandolo la scena non sapendo cosa dire
<Oh sei sveglia cara!>
Mi accolse Oswald sorridendomi, io accennai un sorriso, Victor entrò nella camera con dei muffin, avevo molta fame. Ne presi uno iniziandolo a mangiare, il sicario mi guardò un po' male, io lo fissai minacciandolo con lo sguardo, lui si rassegnò alzando gli occhi all'aria
<NYGMA?!>
si svegliò anche mio padre
<Ciao pa'>
Dissi, mi alzai dal letto mi guardai, ero piena di bende e il vestito era distrutto. Sbuffai
<Ti ho preso dei panni stanno nel bagno>
Mi informò Vic, io gli sorrisi andando in bagno a cambiarmi. Avevo una canotta molto larga e un jeans della mia taglia nero. Come scarpe mi misi quelle che avevo messo il giorno prima, le mie vans a quadretti che indossavo sempre.
<Il jeans è ok ma la canotta mi va molto larga>
Victor sbuffò alzando le spalle.
<Non avevo tempo, ne ho preso una mia di maglia, L'unica datosi che uso solo camicie>
Alzai gli occhi al cielo sedendomi sul seggiolone del pianoforte assieme ad Ed.
<Ora che si fa?>
Chiesi suonando qualche nota poi continuai
<Io, mio padre e Oswald vogliamo massacrare Theo Galavan ma come?>
Chiesi a tutti quelli presenti nella stanza che mi guardarono persi, non sapendo che fare.
<Devo fare io?-tutti annuirono- Ok ma se faccio a modo mio, allora si fa con maniere molto forti>
Informai con un ghigno maligno sul volto. Oswald annuí compiaciuto.
<Porteremo Lee fuori dalla città per sicurezza, noi ci mettiamo a lavoro per massacrare lo scarafaggio>
Tutti annuirono
<Ed tu dacci notizie dalla G.C.P.D mentre invece Victor e io andiamo ad ispezionare su come entrare nell'edificio dei Galavan>
<Alex, tu e tuo padre siete ricercati>
Mi informò Edward. Il sangue mi si gelò e mi ricordai di me Jerome, improvvisamente.
~
Stavo stesa a letto aspettando che il rosso arrivasse per mettermi a dormire tra le sue braccia. Il letto era comodo ma mi ero ambientata  fra le sue braccia
<Eccomi qui>
Riconobbi la sua voce.
<Jerome!>
Balzai in aria felice come una bimba.
<Dai piccola andiamo a nanna>
Io scossi la testa.
<Mi annoio non voglio dormire!>
Lui mi prese per i fianchi, mi sistemò e capelli sorridendomi. Mi fece stendere poggiando la testa sul suo petto poi mi avvolse con le braccia, io mi addormentai quasi subito.
~
<MI SENTI?!>
Mi risvegliò Oswald battendo infastidito le mani.
<Scusa pensavo a...>
Mi immobilizzai distrutta, le lacrime iniziarono a scendere e non sapevo fermarmi, nessuno mi avrebbe potuto ridare Jerome, nessuno...
Però lo avrei rivendicato. Le braccia esili di Pinguino mi avvolsero e anche lui scoppiò a piangere, forse anche a lui era stata rubata una persona, ci guardammo
<Mia madre l'ha uccisa, lui>
Affermò l'uomo Pinguino disperato. Ci ricomponemmo
<Ti devo parlare in privato>
Disse mio padre che sembrava infuriato. Victor lo prese per la camicia
<Vacci piano>
Disse, poi lo lasciò. Andammo nel bagno
<Dimmi>
Ero pronta a tutta la sua ramanzina da padre
<So che lo amavi, se sei disposta a vendicarlo, bene ti aiuterò, la città deve avere giustizia>
Io feci un piccolo sorrisetto.
<Papà sono tua figlia e sono disposta a dare giustizia per chi non ne ha avuta, distruggerò il mio nome lo so, ma non ho paura, andrò fino all'ultimo>
Lui annuì, mi sorrise e mi abbracciò. Prese un piccolo pacchetto e me lo diede, lo presi velocemente e lo aprii, era una foto di me e Jerome.
<La puoi mettere nella catenina, dal lato vuoto>
Disse mio padre, io lo feci molto velocemente, baciai la foto, era di noi due allo spettacolo, per un momento sembrava sentire la sua voce.
"Quanto ti ho amato, quanto ti amo"
Pensai col rammarico che forse avrei potuto passare più tempo assieme all'amore della mia vita...
Arrivò Lee Tompkins che discusse vivacemente con mio padre, uscì che lei era incinta. Ma non ero arrabbiata, ero felice
<Andiamo tutti e quattro via di qui>
Implorò Lee sorridendomi. Io scossi la testa
<Lee mi piacerebbe, davvero, sopratutto per il mio fratello in arrivo, ma andate voi due io devo vendicarmi>
Mio padre mi guardò attentamente, stava riflettendo, poi annuì.
Poche ore dopo i miei parenti più prossimi erano pronti per andare
<Mi mancherete>
Mi abbracciarono stetti e poi si misero in macchina
<Dove vivrai?>
Mi chiese la Tompkins
<A casa di Bruce oppure con Pinguino>
Dissi rassegnata. Una macchina venne verso di noi e Alfred, Bullock e un uomo a me sconosciuto arrivarono. Io e mio padre gli andammo in contro. Galavan aveva Bruce, Ora era il colmo. Mio padre sarebbe stato con me. Lasciammo Lee ed andammo ad equipaggiarci. Lo avremmo distrutto. Feci amicizia con Lucius Fox, un tipo che lavorava all Wayne Enterprises molto simpatico ma sopratutto grande uomo, molto simpatico. Eccoci qui a casa di Edward assieme a Selina. Io appoggiai il braccio sulle sue spalle e le lei sulle mie. Migliori amiche come sempre...
Presi un fucile e lo caricai mettendolo appoggiato sulla spalla destra.
<Come hai imparato?>
Chiese mio padre sconcertato. Io alzai le spalle sorridendo, pensando malinconica a Jerome.

Eccoci per le strade di Gotham, armati fino ai denti per vendetta, che famiglia eh?
Arrivati lì, dopo aver evitato tutta la sicurezza ci toccò salire 43 rampe di scale, mi ricordai tutti i momenti con Jerome e con più forza di prima salivo le scale, il resto mi seguiva, sapevo la casa dell'uomo a memoria. Arrivammo nella sala fermando ciò che stavano facendo. Iniziammo a sparare chiunque avevamo davanti. Io seguii Galavan.
<THEOOO, DOVE SEI?!>
Urlai infuriata. Avanzai per i corridoi. Passai per la camera di Jerome, alcune cose stavano sul letto, le presi e le misi nello zaino che avevo. Erano vestiti...
Poi arrivai nello studio. Io e mio padre puntammo le pistole a Galavan. Lo imprigionammo. Gli diedi un pugno.
<Indietro!>
Il capitano Barners era arrivato
<Mettetevi per terra>
Ci disse. Mio padre obbedì, io no. Oswald arrivò facendo svenire il capitano Barners.
In poco arrivammo al molo. Lo stavamo riempendo di botte. Io e il Pinguino gli stavamo facendo un discorsetto. Quando il camorrista finì iniziai io
<NON DOVEVI UCCIDERLO>
Iniziammo a massacrarlo. Mio padre ci fermò. Prima che potesse fare qualcosa sparai dritto in testa all'uomo che mi aveva fatto soffrire. Mi sentii libera finalmente...
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𝐌𝐀𝐆𝐈𝐂 𝐌𝐎𝐍𝐊𝐄𝐘 ⭑ jerome valeska Where stories live. Discover now