25-Ospedale

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Sentimenti di Alex
Non volevo entrare nella sala degli specchi dove Jerome e Bruce erano entrati, non volevo vedere lo spettacolo qualunque fosse stato. Ci fu un momento di tensione, io mio padre, Bullock e Alfred aspettavamo con ansia di vedere il finale. Uscì Bruce che corse verso di me. Io mi scostai per evitarlo
<Dove sta Jerome?>
Chiesi impaziente, lui abbassò il capo. Jerome uscì dalla giostra con la faccia che gli stava cadendo. Mio padre gli diede un pugno, la faccia cadde, successivamente anche il rosso. Mi accasciai per terra stringendolo.
<SIETE USCITI MATTI PER CASO, TU BRUCE STAMMI LONTANO, TI ODIO!>
Dissi mentre il mio povero Jerome si accoccolava volendo avere attenzione ed affetto.
<È QUELLO CHE VOLEVA>
Accusò Bruce, io scossi la testa, poi gli sputai sulle scarpe mentre seduta sul terreno accarezzavo i capelli logori e sporchi del mio povero bimbo, il mio povero cucciolo. Dopo poco arrivarono dei dottori che presero la faccia mentre io portavo il mio fidanzato verso l'ambulanza. Mentre ci traportavano, Jerome appoggiò la testa sulle mie gambe e si addormentò. Quando arrivammo lì lo portarono subito in sala operatoria. Dopo un ora di attesa era pronto. Quando entrai in stanza lui stava seduto con le gambe stese sul letto.
<Scimmietta mia!>
Esclamò il ragazzo allargando le braccia. Io lo andai ad abbracciare.
<Stenditi vicino a me e fammi compagnia>
Mi implorò il rosso. Io appoggiai la schiena, come lui, sulla parete stendendo le gambe sul materassino. Lui mi mise il braccio attorno le spalle. Lo osservai attentamente, c'era il segno della cucitura, ma era lo stesso bellissimo
<Non sono più bello come prima eh?>
Mi chiese il ragazzo. Io gli baciai la cicatrice procurata da Galavan.
<No sei sempre bellissimo>
Gli constatai, lui mi sorrise dolcemente.
Per tutta la nottata, mi trattò e mi viziò di coccole proprio come si fa con i bambini. Ogni tanto per farmi ridere faceva musoni, pernacchie e facce buffe. Una delle tante era mettersi il pollice sul naso e sventolare il resto delle dita. Io ridevo a crepapelle mentre lui mi stringeva a se baciandomi su tutto il viso. Ogni tanto gli stropicciavo il bordo della manica della camicia ospedaliera semitrasparente.
<Ed il mostro si mangiò la bella scimmietta!>
Disse finendo una delle tante buffe storie per poi farmi perdere nei nostri baci passionali.
<Scusami amore, vorrei tanto farti fare un bel viaggio come ti avevo promesso ma dovrò andare ad Arkham>
Mi disse desolato.
<Ti farò scappare lo giuro>
Gli promisi. Lui mi accarezzò il viso e scosse la testa
<No Amore, farò tutto io, poi per ora ci rimango faccio della figura su... -mio padre entrò nella stanzetta- JIMBO! MIO CARO SUOCERO>
Concluse il rosso facendo vedere i nostri anelli, mio padre si limitò a sorriderci
<Jerome domani verrai portato ad Arkham, mi hanno detto che ci vorrà manutenzione costante da un tuo parente stretto, per lavarti e starti vicino ed aiutarti a mangiare, datosi che le strutture non lo possono permettere, quindi...>
Mio padre mi guardò, io e Jerome di scambiammo uno sguardo baciandoci.
<Capito>
Dissi io sorridendo.
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517 parole

𝐌𝐀𝐆𝐈𝐂 𝐌𝐎𝐍𝐊𝐄𝐘 ⭑ jerome valeska Where stories live. Discover now