Capitolo 15

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È tutta la settimana che sono rimasta bloccata qui. Sono stata probabilmente espulsa dalla scuola e Victoria e Aria staranno impazzendo.

Guardo mentre Harry fa su e giù per la stanza, cercando qualcosa. Quando la trova afferra qualcosa di argento e i miei occhi si spalancano, sapendo cosa è e considerando fatto che fosse nella sua stanza.

Mi alzo velocemente da dove ero seduta e inseguo Harry lungo il corridoio.

"Cosa diavolo vuoi fare con quello?" Quasi gli urlo contro. Non può uccidere qualcuno.

"Niente che ti interessi." Mi sbraita contro, senza guardarmi negli occhi. Ansimo e mi metto di fronte a lui, bloccandolo.

"Dimmelo" Gli dico, ma prima che io riesca a capire qualsiasi cosa mi ritrovo spinta contro il muro, il suo corpo contro il mio mentre mi tiene sollevata.

"Come te lo posso spiegare. Stai. Fuori. Dai. Miei. Fottuti. Affari. Payton." Urla attraverso i suoi denti serrati. I miei occhi si allargano mentre cerco di schiacciarmi contro la parete. Lui alza la pisola e me la punta contro.

"Non lo faresti" Dico piagnucolando. I suoi occhi si allargano, pieni di rabbia, mentre mi spinge ancora di più contro la parete. Mi sbeffeggia prima di parlare.

"Non mi provocare Payton. Perché tu chiaramente non mi conosci." Mi dice prima di buttarmi per terra lontana da lui. Se ne va via senza rivolgermi nemmeno uno sguardo. Io faccio un paio di respiri profondi riprendendomi, poi mi alzo e vado di sotto, dove tutti i ragazzi si trovavano ad aspettare. Harry non si vedeva da nessuna parte, come le ragazze.

Tutti i ragazzi mi rivolgono dei sorrisi tirati, che io interpreto come un avvertimento di dove Harry potrebbe essere.

"Dove andate ragazzi?" Domando casualmente. Si lanciano sguardi tra di loro e poi è Liam a parlare.

"Usciamo. È meglio per te non sapere dove." Mi dice prima che Harry entri nella stanza. Mi lancia uno sguardo e poi scuote la testa guardando i ragazzi.

"Va bene. Ma non sarà colpa mia se io non sarò più qui quando tornate." Mormoro mentre salgo di nuovo le scale. Guardo il dietro verso di loro e vedo Harry girare la testa di scatto verso di me accigliandosi.

"Tu aspetterai qui, Payton." Dice attraverso denti serrati. Mi acciglio guardando giù dalle scale, probabilmente non avrei dovuto dirlo.

Bhe vorrà dire che dovrò giocare ad un piccolo gioco. Sorrido tra le sapendo che non mi troverà mai se mi nascondo. Ci vorrebbe tantissimo e questo vorrebbe dire che non mi troverebbe e non mi farebbe del male. Rido fra me e me mentre decido in quale stanza andare.

Cammino senza fare rumore fino ad arrivare all'ultima stanza del corridoio. Entro e chiudo la porta silenziosamente, mi guardo attorno e noto che la stanza è abbastanza grande e sembra uno studio. Vedo un grande armadio con molte porte e sportelli costruito su tutta la parete.

Sento dei passi pesanti camminare avvicinandosi lungo il corridoio. I miei occhi si allargano e io mi arrampico velocemente in uno degli sportelli e chiudo l'anta dietro di me.

"PAYTON!" Sento il grido furioso di Harry e questo mi fa ritirare ancora di più verso il fondo del armadietto.

"RAGAZZI AIUTATEMI A TROVARLA" Harry urla ancora, rivolgendosi ai ragazzi che probabilmente si trovano di sotto. Poi sento molti passi avvicinarsi a dove mi trovo. Forse dovrei consegnarmi e dire che sono andata in bagno. Magari funziona.

Sospiro mentre esco dall'armadietto e mi incammino verso la porta. Prima che io possa aprire la porta questa viene spalancata da un Harry furioso.

"Non mi piacciono i giochi Payton" dice con i denti serrati. Annuisco, avrei dovuto rimanere nascosta. Fa un passo avanti e questo mi fa fare un passo indietro.

"Perché mi eviti dolcezza?" Mi chiede cercando di avere un tono di voce normale, ma c'è ancora una espressione di rabbia sul tuo volto.

"Non lo faccio." Piagnucolo mentre la mia schiena colpisce la scrivania. Lui chiude velocemente la porta prima di dirigersi verso di me. Un altro piagnucolio esce dalla mia bocca quando lui si abbassa fino ad essere faccia a faccia. Le sue mani si posizionano sull'estero delle mie cosce.

"Quante volte devo dirtelo tesoro?" Mi chiede mentre mi solleva appoggiandomi sulla scrivania. Lui si posiziona in mezzo alle mie gambe. È ancora più alto di me.

"Non ti farò del male." Mi dice mentre sfiora le mie labbra con le sue. "A meno che tu non mi faccia arrabbiare." Mi dice duramente mentre mi spinge ancora di più verso di lui. Sussulto al contatto.

"Volevo solo sapere dove pianificavate di andare" Dico sbeffeggiando. Lui ride lievemente e prima di riparlare morde il suo labbro inferiore.

"E io ti ho detto che non sono fottuti affari tuoi." Scorre le sue mani lungo le mie cosce.
"Ora ti voglio così tanto. Ti prenderò quando torni a casa" Sussurra e io chiudo gli occhi non volendo sapere cosa sta provando.

"Tu rimarrai qui, se sai cosa é la cosa migliore per te, dolcezza." La loro voce diventa sempre più profonda man mano che parla. Apro gli occhi e lo vedo mentre si morde il labbro inferiore mentre mi guarda. Poi all'improvviso le sue labbra prendono le mie e mi bacia, senza che la sua lingua chieda di approfondire.

Geme profondamente mentre mi allontana, la sua faccia rimane vicina alla mia.

"Sarò a casa presto." Mi dice con un tono di voce neuro e se ne va, lasciandomi per l'ennesima volta da sola con i miei pensieri ed il respiro affannato.

Possessive|| h.s. italian translationWhere stories live. Discover now