Capitolo 7

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La cena è stata tranquilla e, sorprendentemente, Harry non ha provato a toccarmi.

Camminiamo per tornare in macchina quando Harry mi stringe la mano. Mi acciglio, non vedo l'ora di tornare a casa.

Il ritorno mi sembra infinito e quando finalmente riconosco la strada che porta a casa mia mi giro e lo guardo, un peso di leva dal mio stomaco e un piccolo sorriso spunta sulle mie labbra. Lui mi sorride di rimando, ma non un sorriso caldo e rassicurante, un sorriso furbo e divertito. E poi continua anocora sulla stessa strada superando casa mia.

Lo guardo male e quasi urlo "Dove diavolo mi stai portando ora?" Lui sposta lo sguardo, solo per qualche secondo, su di me continuando a sorridere per poi tornare a guardare la strada.

"Voglio farti conoscere delle persone" spalanco la bocca spaventata e lui ridacchia divertito vedendo la mia reazione. Scuoto la testa e mi guardo le mani, trovarmi in casa con un mucchio di persone sbandate che fanno parte di una gang pericolosa non è proprio il massimo.

"Non voglio!" Sbuffo e lo sento gemere. Mi afferra la mano prima di parlare.

"Senti se ti comporti da stronzetta non mi farò problemi a farti davanti a loro ciò che ti ho fatto prima" sibila scatenando una serie di reazioni in me: paura, rabbia, angoscia, disprezzo. Il mio respiro aumenta, spalanco la bocca sentendo il bisogno di prendere enormi boccare d'aria. Gli occhi si allargano e le mani iniziano a tremare incontrollate.

Ridacchia entrando in una lunga strada buia e dopo qualche momento, tempo che a me è sembrato un eternità, incomincia a parlare.

"Mi è dispiaciuto fare ciò che ho fatto, la devi imparare a rispettarmi dolcezza." Mi bacia la mano prima di uscire dalla macchina. Mi guardo attorno mentre Harry esce e gira attorno alla macchina per aprirmi la portiera. La apre e mi rende una mano che io afferro per poi uscire dalla grande macchina.

"Ricordati quello che ho detto" mi avverte stringendo sempre di più la mia mano nella sua. Apre la porta di casa e mi trascina con lui all'interno in un grande salotto dove ci sono altre quattro ragazzi e tre ragazze. Le ragazze mi sorridono calorosamente mentre i ragazzi mi guardano rastrellando tutto il mio corpo, dalla testa ai piedi. Harry mi stringe ancora di più la mano, mi lamento e mi divincolo dalla sua stretta. Harry tossisce facendo scattare gli occhi dei ragazzi su di lui, poi si alzano e si avvicinano a noi sorridendo.

"Liam, Louis, Zayn e Niall" me li presenta Harry puntando il dito sulla persona a cui corrispondeva il nome mentre lo pronunciava. Scuoto la testa sforzandomi di sorridere, sto conoscendo le persone dalla quale mi ero raccomandata di stare alla larga. Perfetto.

"Questa invece è Perrie, la ragazza di Zayn" punta il dito su una bellissima ragazza bionda con due grandi occhi azzurro ghiaccio che mi sorride emozionata. "Questa invece è Danielle, la ragazza di Liam" indica una ragazza dalla carnagione leggermente scura con dei voluminosi capelli castani, che mosse la mano in segno di saluto. " E infine la nostra cameriera Alexis" i loro sorrisi sembrano così veri, non come i miei forzati. Continuo a domandarmi perché diavolo erano qui, devono essere state costrette proprio come me.

"Posso usare il bagno?" Domando a Harry sentendomi maleducata per il semplice fatto di non essermi presentata alle ragazze. Non ce la faccio, devo trovare un modo per scappare da qui. Harry annuisce mentre aggrotta la fronte.

"Non hai vie d'uscita piccola, quindi non provare neanche a scappare" sputa acidamente trascinandomi su per le scale lungo un corridoio ed infine spingendomi in una stanza buia.

Chiude la porta alle sue spalle. Mi guardo in giro curiosa di sapere in quale stanza mi trovo. Capisco quasi subito che è la sua stanza. Mi giro a guardare Harry chiedendomi perché diavolo mi ha trascinata qui. Lui sorride e guarda verso una porta chiusa. Mi incammino verso quest'ultima.

Apro la porta, camminando dentro mi accorgo di trovarmi in un bagno piuttosto grande. C'è addirittura una vasca idromassaggio in un angolo.

Chiudo la porta accorgendomi che non c'è la serratura. È uno scherzo vero? Harry non amerà la privacy.

Mi guardo allo specchio e indietreggio alla vista del grande livido sulla mia guancia. Mi avvicino il più possibile allo specchio esaminando la macchia violacea che occupa gran parte della mia guancia destra. Sento gli occhi riempirsi di lacrime e sospiro. Mi accuccio al bordo della vasca, portando le ginocchia al petto e infilando le mani tra i capelli. Alzo la testa al soffitto per impedire alle lacrime di uscire. Sarei dovuta uscire prima per evitare che Harry entrasse entrasse, ma ho i muscoli troppo rigidi, pesanti, non riesco a muovermi.

Stringo la mascella e nascondo il viso fra le ginocchia quando sento la porta aprirsi. Con l'angolo dell'occhio vedo Harry camminare dentro il bagno. Il suo corpo si ferma di fronte al mio, ma mi rifiuto di alzare la testa.

Si china e mi afferra i lati della faccia, costringendomi ad alzare lo sguardo e a fissare i miei occhi nei suoi. Il suo sorriso rimane per tutto il tempo intatto sul suo viso perfetto.

"Stai cercando di evitarmi?" Chiede alzando un sopracciglio, divertito.
"No" mento. La sua mano colpisce senza esitazione lo stesso punto in cui c'è il livido.
La mia testa finisce sul freddo pavimento e qualche lacrima incomincia a rigare le mie guance doloranti.

"Non mentirmi Peyton" ringhia. Soffoco un singhiozzo e sussurro un "F-forse". Harry trasale leggermente.

"Oh...piccola" sussurra stringendomi tra le sue possenti braccia.

"Ti prego smettila di farmi male" sussurro cercando di trattenere i singhiozzi e i lamenti, non si merita le mie lacrime.
"Hai bisogno di imparare piccola. Devi ascoltarmi ogni volta che ti dico qualcosa e devi portarmi dispetto" sussurra nuovamente stringendomi di più tra le sue braccia.

Mi solleva e mi porta sul bordo del suo letto per poi uscire dalla porta. Rientra poco dopo con una camicia bianca e io aggrotto la fronte.

"Voglio andare a casa" dico debolmente.

"Invece no, sei mia ospite" sibila afferrando la sua maglietta sfilandosela da sopra la testa e buttandola sul pavimento, facendo fare la stessa fine ai suoi pantaloni.

Mi alzo dal letto facendo il broncio e mi infilo la camicia da sopra la testa tenendo ancora su il vestito. Lo sfilo con difficoltà cercando di nascondere il più possibile la mia pelle dei suoi occhi avari.

Piego il vestito in appoggio sul comodino. Harry mi sorride e supera la porta di camera sua. Poco dopo decido di seguirlo, ho paura di restare sola in questa casa.

Lo seguo in cucina dove c'è anche Perrie e Zayn. La bionda è seduta sul bancone con Zayn le sue gambe che le massaggiava teneramente le cosce, facendola ridacchiare.

Sorrido continuando a fissarli. Perrie smette di ridere quando mi vede. Mi guardo intorno imbarazza ma, al contrario di quello che mi aspetto, Harry non è al mio fianco.

"Merda" sussurro maledicendomi, non lo troverò mai in una casa così grande.

•••

Buon San Valentino.

Scusate per il ritardo, ma avevo tradotto il capitolo sbagliato.

Continuo a 5 commenti (non valgono quelli tipo: storia bellissima continua presto!), so che potete farmici arrivare presto.

White ♥︎

Possessive|| h.s. italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora