quindicesimo capitolo

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‘Cassie?’
sentii il mio nome rimbombarmi nelle orecchie una manciata di volte prima di aprire leggermente gli occhi e sentire un peso sullo stomaco troppo pesante da sostenere.
Mi Sedetti improvvisamente presa da una nausea allarmante e cominciai a rigettare tutto quello che il mio stomaco era riuscito a contenere fino a un secondo prima.
Mi fermai solo per respirare e sentii qualcuno prendermi i capelli e tenerli in alto.
‘oddio’ dissi chiudendo gli occhi e tornando a sdraiarmi.
‘Stai bene?’ Ashton mi si sdraiò accanto porgendomi una bottiglia d’acqua per farmi sciacquare la bocca probabilmente.
Bevvi un paio di sorsi e sputai l’acqua facendo un’espressione schifata.‘Che cazzo mi sono bevuta’ piagnucolai tornando a non capire nulla di ciò che mi circondava.
‘Vuoi un caffè? Lo vado a chiedere a Louis?’ Il biondo mi scosse le spalle per qualche secondo per richiamare la mia attenzione.
‘Voglio una gomma’ dissi cercando la mia borsa.
‘non penso che la troverai qui.’ Ridacchiò.
Mi guardai intorno e capii improvvisamente dove ci trovavamo. Eravamo nel retro della casa di Louis e non sapevo neanche come c’eravamo finiti lì.
‘Che ore sono?’ Guardai Ashton nel panico.
‘Sono le tre del mattino. Sono ancora tutti dentro.’ Mi tranquillizzò.
‘La mia borsa dov’è?’
‘Dentro?’ fece un’espressione accigliata.
Sentii una fitta alla testa.
‘Stai bene?’ Ashton mi guardò preoccupato, poi mi abbracciò da dietro e mi costrinse ad appoggiare la testa sulla sua spalla.
‘Perché non abbassano la musica?’ mi uscì una voce impastata per colpa dell’alcol.
‘Perché è una festa e a quanto pare non hanno intenzione di farla finire presto.’
‘Non importa, voglio smetterla.’ Quasi urlai.
‘Smetterla di fare cosa?’ Ashton mi guardò dubbioso.
‘Questa cosa.’
Il biondo si staccò da me per guardarmi meglio.
‘Voglio una gomma, ashton’ tornai a piagnucolare e il biondo tirò fuori dalla sua tasca un pacchetto di gomme.
Il sapore amaro del vomito fu sostituito dallo zucchero della gomma che mi ritrovai a masticare lentamente.
‘Perché?’ dissi sovrappensiero.
‘Cosa?’
‘Perché esistono queste differenze?’ feci una pausa ‘perché non posso semplicemente abbracciare mio fratello in pubblico?’
‘Non lo so’
‘Cioè, insomma, se voglio uscire con Calum lo faccio, non devo preoccuparmi di Zayn, giusto?’
Ashton rise.
‘Vuoi uscire con Cal?’
‘No, no.’ Cominciai a gesticolare per rafforzare l’idea.
‘ah, bene.’
‘si, ma anche se volessi non potrei.’ Presi un’altra gomma sputando quella precedente.
‘Vuoi che glielo dico?’
‘Cosa?’
‘Che vuoi uscirci.’ Fece spallucce
‘Non voglio uscire con l’asiatico, per l’amor di dio.’ Urlai provocando la sua risata.
‘Non penso che sia asiatico..’ continuò ‘penso che sia kiwi’
‘il frutto?’ tossii
‘non il frutto, la nazionalità.’
‘Allora io posso essere pompelmo?’ Mi guardai intorno confusa.
‘Tu sei Australiana.’
‘non importa, mi piace dire che sono pompelmo.’ Incrociai le braccia.
‘Va bene, allora io sono un limone’ decretò infine.
‘Siamo simili’ sospirai
‘non siamo così simili’
‘Lo siamo, solo che dobbiamo ancora accettarlo.’
‘Dobbiamo?’ sorrise
‘Devono’ respirai ‘devo’
Ashton annuì.
‘sai cosa?’ continuai ‘siamo due frutti diversi, eppure ci assomigliamo. Hai presente quando eri piccolo, andavi in cucina e avevi voglia di pompelmo?’
Ashton continuò ad annuire.
‘Alla fine prendevi sempre il frutto sbagliato e quando andavi a tagliarlo scoprivi che stavi aprendo un limone e non un pompelmo.’
‘Cosa significa questo?’ mi guardò confuso.
‘nulla, o forse tutto.’ Lo guardai negli occhi.
‘Vuoi dire che alla fine eri costretto a mangiare un limone?’
‘Voglio dire che hanno un sapore completamente diverso, ma si assomigliano sia all’esterno che all’interno. Basta solo saper apprezzare tutti e due i frutti.’
‘Ha senso.’ Il biondo sorrise.
‘Hai mai assaggiato il sorbetto al pompelmo e al limone?’
‘No.’
‘Beh, dovresti. È la prova di come si possano unire due sapori fino a crearne uno solo.’ Tornai con la testa sulla sua spalla.
‘I due sapori insieme non possono piacere a tutti.’
‘non importa, a me piacciono.’ Sospirai.
Restammo così per un po’, poi chiusi gli occhi rassegnandomi al fatto che Ashton non avrebbe parlato.
‘Mi dispiace’ disse
Non mi mossi di un millimetro.
‘Mi dispiace di non poter essere come vuoi che io sia.’ Sospirò.
Alzai la mia testa per trovarmi a pochi centimetri dai suoi occhi verdi che mi scrutavano per bene.
‘non scusarti. Sono io che devo farlo.’
Negò con la testa guardandosi la pancia, gli presi la testa e la fermai.
‘Si, ashton, sono veramente una stronza.’  Gli accarezzai il viso.
‘perché?’
‘Perché avrei potuto evitare di farti fare questo’ accarezzai il viso ammaccato ancora una volta.
Ashton sorrise quando misi un pollice sul suo labbro inferiore.
‘mi da un’aria da cattivo ragazzo, no?’ disse euforico.
Negai con la testa e gli diedi una botta sul braccio scoppiando a ridere.
‘come ci siamo finiti qui?’ continuai a guardarmi intorno.
‘diciamo che ho dovuto trascinarti’ Ashton si trattenne dal ridere ancora ‘eri praticamente morta sulla pista e ho pensato che sarebbe stato meglio portarti in un posto meno affollato.’ Poi si guardò intorno ‘penso che siamo nel posto giusto.’
Sorrisi cercando di controllare il mal di testa che peggiorava.
‘Mi piace la tua maglietta.’ La indicai.
‘Conosci kurt Cobain? Sul serio?’ improvvisò un’espressione scioccata.
‘non sono una deficiente’ dissi girandomi a guardare il vomito alla mia destra.
‘sicura?’ seguì il mio sguardo.
‘Perché siamo rimasti qui? Questa roba non profuma.’ Indicai il vomito.
‘è roba tua, non mia.’ Si stropicciò gli occhi.
‘take my hand and we’ll make it, I swear.’ Canticchiai sentendo il remix che risuonava nelle casse.
‘perchè remixano queste canzoni? È un peccato.’ Ashton guardò la mia espressione emozionata.
‘A me piace questa canzone.’ Annuii
‘sei una delusione, Cassie’ Ashton mi spinse via prima di scoppiare a ridere.
mi alzai in piedi cercando di ballare, ma cascai in avanti e mi ritrovai sopra ad Ashton che scoppiò a ridere per la sedicesima volta.
‘non dovresti ballare, sei ancora ubriaca.’ Mi fece sedere esattamente difronte a lui.
‘Non ti danno un’aria da duro questi lividi.’ Tornai al discorso di prima ‘semplicemente non sposano bene con i tuoi lineamenti dolci.’
Ashton sospirò.
‘Sai, Luke mi ha spiegato che devo farci l’abitudine.’ Poi mi guardò ‘è solo che non capisco il motivo per cui non li hai fermati.’
‘è lo stesso motivo per cui non siamo in pubblico.’ Dissi a bassa voce.
‘non vuoi farti vedere con me’ mi guardò confuso.
Annuii.
‘non è questo, c’è qualcosa di più grande di me e di te in questa scuola.’
Ashton guardò altrove.
‘ma questo non significa che qualcuno come te debba rimetterci.’ Cercai il suo sguardo, poi mi avvicinai e lo abbracciai.
Non dissi nulla, mi limitai a stringerlo a me.
‘tu non sei come loro.’ Mi sussurrò all’orecchio.
Mi staccai dall’abbraccio prima di avvicinarmi lasciando un bacio a stampo sulle sue labbra. Non era un bacio come il precedente, era solo un bacio di conforto. Sapevo come andavano quelle cose, sapevo che non sarebbe stato facile, ma in quel momento volevo solo dargli tutto il coraggio di cui aveva bisogno.
Ashton riconobbe il tipo di bacio e abbozzò un sorriso prima di tornare a guardarsi intorno.

Angolo di Claire

sono ancora viva ahahahha
scusatemi ancora una volta se in due settimane ho postato solamente un capitolo, ma adesso sono tornata a roma quindi posso ricominciare a pubblicare quando voglio e soprattutto più spesso.
Non sottovalutate il discorso del pompelmo e del limone e anzi, se l'avete fatto vi ordino di tornare a leggere quello che ho scritto mettendoci un tocco di ragionamento.
Non è solo un discorso fatto da una persona ubriaca, ma è qualcosa che esce dal profondo del cuore di Cassie e Ashton riesce a capirlo.
I momenti fluff si sprecano, piango.
La canzone che cita Cassie quando canta è 'Living on a Prayer' di Bon Jovi, vi consiglio di ascoltarla se non la conoscete perché è davvero bella.
Quindi non tralasciate la canzone e la maglietta di Kurt di Ashton, perché nel tempo torneranno familiari questi particolari.
<<‘tu non sei come loro.’ Mi sussurrò all’orecchio.>> AIUTO.

Bene bene, eccoci ai saluti.
Ringrazio le nuove lettrici e continuo a spronarvi a commentare. 
Ho deciso di fare un giochino. Le prime tre ragazze che commenteranno qui sotto con almeno 20 parole riceveranno la pubblicità della loro fan fiction la prossimo capitolo che posterò. 
Quindi se siete le prime tre a commentare con 20 parole comunicatemi in qualche modo (non nei commenti, per favore) la vostre fan fiction e io agirò ahaha.

Ciao a tutti, al prossimo capitolo!

Claire ♡

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