quarantaquattresimo capitolo

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Era ormai sera e me ne stavo seduta su quel muretto appartato da qualche minuto aspettando che i ragazzi arrivassero.
Non avevo avuto nessuna conferma ovviamente, avevo solo pagato per farli esibire senza neanche sapere se sarebbero venuti o no.
Sapevo che Madison mi avrebbe aiutata indirettamente, infondo passare del tempo con loro e improvvisamente non passarlo più e vederli così tristi e distaccati aveva probabilmente provocato delle reazioni anche in lei.
Rimasi a guardare la strada in silenzio quando una macchina sfrecciò all’interno del parcheggio anteriore del locale dove li stavo aspettando.
Calum scese dalla macchina sbattendo lo sportello e qualcuno lo seguì.
‘si può sapere che cazzo fai?’ gridò il moro verso la seconda persona che riconobbi subito.
‘resta in macchina.’ Madison urlò più forte di lui.
‘no, io me ne torno a casa.’
‘non sai neanche perché siamo qui.’ Lo bloccò per un braccio.
‘non mi interessa.’ Si liberò.
Una seconda macchina illuminò la strada facendomi coprire con il cappuccio e dietro il muretto.
Mio fratello uscì dalla macchina di nostra madre seguito da Ashton.
‘Perché dovevamo vederci qui per un paio di schede?’ chiese Ashton.
Calum si voltò verso di loro non riuscendo a capire cosa stesse succedendo.
Infine arrivò Michael con la sua macchina e scese aprendo le braccia dallo stupore.
‘ce le hai te le schede per Ashton e la sua ragazza?’ disse acido Luke.
‘quali schede?’ Chiese Calum.
quale ragazza?’ chiese Ashton.
‘Madison mi ha detto di venire qui per prendere un caffè!’ rispose Michael sconvolto.
Fui impossibile non sorridere in quel momento così comico che venne interrotto dall’uomo con cui avevo parlato fino a pochi secondi prima.
‘Siete voi i Ripped Jeans?’ disse.
I cosa?’ chiese Ashton.
‘Sono loro.’ Esclamò infine Madison trascinandoli dentro al locale aiutata dall’uomo.

Entrai nel locale quando fui sicura che ogni luce era spenta.
Ascoltai l’introduzione e scoprii che la gara aveva con premio 400 dollari, poi iniziarono a suonare i primi due gruppi e rimasi in silenzio fino alla fine delle canzoni prima di applaudire.
Tutti i gruppi erano molto bravi, ma ero sicura che Luke e gli altri avrebbero vinto, perché in loro c’era dell’energia che non ero riuscita a vedere in nessun altro.
Qualcuno apparve alle mie spalle facendomi saltare.
‘hey.’ Picchiettò sulle mie spalle.
Mi voltai e notai Madison con un sorrisone.
‘Madison.’ Dissi immobilizzandomi.
‘immaginavo che fosse opera tua.’ Mi sorrise.
‘e chi te lo dice?’ dissi cercando di trattenere un sorriso che ormai era già scappato.
‘è Luke.’ Fece spallucce ‘gli hai sempre voluto bene.’
Annuii.
‘come l’hanno presa?’ chiesi.
‘direi abbastanza bene, non si parlano a vicenda e ancora non hanno deciso la canzone.’
Sgranai gli occhi.
‘già, ma vedrai che troveranno una soluzione a breve.’ Fece spallucce ancora una volta.
Storsi la bocca, tentai di parlare ma prima che potessi emettere un qualsiasi suono partì un altro applauso che mi costrinse a guardare verso il palco.
‘oh mio..’ sussurrai quando vidi salire sul palco Luke e il suo gruppo.
Ci fu un attimo di silenzio.
I quattro erano fermi sul palco ad osservare la folla, nessuno di loro aveva preso la propria posizione, nessuno sembrava muoversi, tutto quello che facevano era fissare il pubblico in silenzio.
‘andiamo’ sussurrò Madison incrociando le dita.
Ashton prese un lungo respiro e afferrò gli altri per le spalle. Altri attimi di ansia, poi Luke avvicinò il microfono e gli altri presero gli strumenti.
‘buonasera.’ Disse impacciato.
‘andiamo lukey’ sussurrai pregando che riuscisse a parlare.
Calum continuò ad osservare il pubblico in silenzio, Michael passò la chitarra a mio fratello e Ashton rimase in piedi davanti allo sgabello.
‘questa canzone’ si schiarì la voce ‘si chiama Voodoo doll’
‘voodoo doll’ ripeté Madison.
Ashton si sedette e cominciò a tenere il tempo con le bacchette prima di iniziare la canzone.
La prima strofa fu cantata da mio fratello, poi fu seguito da Michael che iniziò a bassa voce, ma poi Calum gli si avvicinò e lui riuscì ad alzare il tono.
Il ritornello arrivò e Luke e Michael si scambiarono di posto qualche volta.
Questa volta tutti cantarono con più sicurezza impugnando gli strumenti con decisione e seguendo impeccabilmente il ritmo di Ashton.
Il volto del batterista non lasciava trasparire alcuna emozione, sembrava come ipnotizzato dal ritmo e basta.
Quando nel pezzo finale cantarono l’ultimo ritornello, Luke guardò prima Michael, poi Calum e tutti e tre si avvicinarono alla batteria terminando la canzone così.
Le luci del palco si alzarono e il pubblico cominciò ad applaudire in delirio.
Mi guardai intorno e capii che non esisteva sensazione migliore.
Ashton si alzò e raggiuse gli altri, poi si abbracciarono per qualche secondo e fecero un inchino verso la folla.
Io e Madison saltavamo senza ritegno e continuavamo a ridere come due idiote.
‘Perché stiamo sclerando per una band che abbiamo odiato fino a qualche mese fa?’
‘la domanda è..’ presi un respiro ‘perché odiavamo questa band pazzesca?’
Lei rise e io la seguii di nuovo.
Madison mi disse che li avrebbe raggiunti dietro e io annuii. Avrei voluto seguirla solo per dirgli che erano stati fantastici o per urlare in faccia a mio fratello che ero fiera di lui, ma rimasi in piedi in mezzo alla gente che spingeva.
L’ultima manche finì e mi ritrovai ancora una volta con le dita incrociate.
Sarebbero passati solo tre gruppi che alla fine si sarebbero battuti con una delle cover scelte dagli organizzatori.
L’uomo nominò due band e io quasi urlai quando realizzai che ne mancava solo una e che in effetti avrebbero dovuto essere loro i vincitori.
‘Ripped Jeans’ urlò il moro facendoli saltare tutti insieme.
‘si, si cazzo!’ urlai voltandomi verso la folla.
Gli ultimi a finire la manche furono proprio loro.
Non dissero nulla, si sistemarono sul palco e Michael fece un sorriso provocatorio prima di far spegnere le luci.
‘cazzo eccomi’ disse Madison spuntando alle mie spalle.
‘che cantano?’
‘non lo so, non me l’hanno detto.’ Rispose col fiatone dovuto alla corsa per essere accanto a me.
La canzone partì senza preavviso e mi prese un infarto quando realizzai.
‘Madison.’ Dissi cercando di mantenere la calma.
‘Cassie.’ Rispose lei.
American Idiot.
Luke sapeva che avevo un debole per quella canzone.
Fecero tutti un salto insieme prima che Michael iniziasse a cantare.
La folla, ancora più emozionata di prima, cominciò a spingere per raggiungere il palco.
‘quello è mio fratello’ urlai provocando la risata di Madison quando Luke iniziò a cantare.
Ashton fece il suo assolo e io per poco raggiunsi il pavimento.
La canzone continuò e l’energia sprigionata era troppa per essere contenuta in quel locale. Erano tutti e quattro in perfetta sintonia mentre si muovevano per il palco e interagivano con il pubblico.
Cantai con loro l’ultimo ritornello e la luce si accese completamente.
Fecero di nuovo l’inchino quando Ashton li raggiunse.
La maglietta del biondo era spiegazzata e i suoi capelli si arruffavano sul lato della testa.
Applaudii senza farmi notare più di tanto, ma quando la luce si alzò sul pubblico, lo sguardo di Ashton si posò sul ragazzo accanto a me e poi proseguì diretto a me facendo scontrare i suoi occhi con i miei.
Il mio cuore perse un battito e istintivamente mi coprii il viso con il cappuccio della felpa bianca con cui avevo deciso di girare quella sera.
Non dissi nulla a Madison, semplicemente corsi via, ma quando mi voltai vidi che Ashton era sceso dal palco per seguirmi e ora tutti mi stavano guardando interrompendo la premiazione finale.
Arrivai nel parcheggio anteriore e corsi verso la macchina di mio padre.
‘Hey’ La voce di Ashton sembrò lontana da me, ma comunque era ferma, non mi stava più seguendo.
Non mi voltai, restai immobile con una mano poggiata alla macchina.
‘girati.’ Chiese con voce supplicante.
Scossi la testa facendo intrecciare i capelli lisci sotto al cappuccio.
Dei passi proveniente da più lontano catturarono il mio udito.
‘che succede qui fuori?’ la voce di Madison riecheggiò.
‘Madison.’ Ashton si voltò per parlare con lei, così io ne approfittai per aprire lo sportello e per mettere in moto la macchina e correre via guardandomi indietro grazie allo specchietto.

La sveglia suonò precisa alle 9 e mezza, quel sabato mio padre non sarebbe andato al lavoro e avremmo passato qualche ora insieme.
Uscita dal bagno cucinai dei pancakes e versai il caffè all’uomo che era intento a leggere il giornale in silenzio.
‘a che ora sei tornata ieri sera?’
‘penso che sia stata mezzanotte e mezza.’ Storsi la bocca prendendo un sorso dal mio caffè bollente.
‘ti sei divertita?’
Feci spallucce.
‘no?’
Storsi la bocca.
‘lo prendo come un no.’ Tornò al giornale.
Il campanello suonò e io e mio padre ci alzammo insieme prima di raggiungere la porta.
Mi sporsi verso l’occhiello e mi allontanai di scatto dalla porta quando riconobbi la figura dall’altra parte.
‘chi è? La posta?’
‘è Ashton’ sussurrai nel panico.
‘il tuo amico dell’alta volta?’
‘ashton papà..’ mi misi le mani tra i capelli ‘non è un mio amico.’
‘non fumate insieme?’
Scossi la testa strizzando gli occhi.
‘aspetta’ mise le mani in avanti ‘non dirmi che è il ragazzo che ti piace.’
Rimasi stupefatta davanti alla sua affermazione ma annuii comunque.
‘è il ragazzo del discorso che mi facevi l’altro giorno?’ prese un respiro ‘quello per cui vale la pena provare?’
Annuii storcendo la bocca.
apri questa porta ora.’ Mi diede una leggera spinta verso la porta.
‘no, non posso.’ Gesticolai quando il citofono suonò ancora una volta.
‘apri’ sussurrò mio padre.
‘papà’ sibilai.
‘oh, bene!’ portò le mani al cielo facendo un gesto secco e spalancando la porta al posto mio.
Ashton rimase sorpreso dalla scena che si aprì davanti ai suoi occhi.
Io spalancai gli occhi e mio padre gli sorrise prima di indicargli che ero proprio accanto a lui con gesti teatrali, come se non mi avesse già vista.
‘buongiorno..?’ il biondo alzò il sopracciglio destro.
‘stranamente mi sono ricordato che devo uscire.’ Mio padre annuì.
‘papà’ lo presi per la camicia ‘ma dove vai?’
‘hai preso la mia macchina ieri sera, devo ancora controllare se hai fatto qualche danno.’
Mi tirai uno schiaffo in fronte mentre mio padre mi guardava dubbioso e Ashton tratteneva una risata.
‘non dovevo dirlo?’ mi guardò confuso.
Scossi la testa.
‘vai.’ Dissi a bassa voce mentre gli aprivo meglio la porta e lui usciva.
Ashton scivolò dentro casa chiudendosi la porta alle spalle.
‘dove sei andata ieri sera?’ domanda retorica.
‘sono uscita.’ Risposta vaga.
Sorrisi prima di girare i tacchi e andare in salone.


Angolo di Claire
quanti cambiamenti in 44 capitoli, eh?
Adoro questo capitolo, perché è diverso dagli altri e probabilmente ci fa capire meglio il cambiamento di Cassie e Madison che fino a qualche mese prima, nella stessa situazione, avrebbero tirato pomodori su quel palco.
Sono così fiera dell'evoluzione di questi personaggi, sono cresciuti tutti e hanno trovato il loro vero carattere. PIANGO.
Più mi avvicino alla fine e più penso che questa fan fiction sia una delle mie più grandi soddisfazioni, ma è grazie a voi se ho avuto la forza di continuarla e di superare blocchi mentali.
GRAZIE GRAZIE GRAZIE.
sono sicura che il prossimo capitolo piacerà a molti di voi!
Ma lo scoprirete tra un po' di giorni.
Vi adoro.

Claire ♥
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