quarantasettesimo capitolo

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Uscii dal bagno perfettamente consapevole del fatto che Helena avrebbe scelto il momento migliore per far sapere a tutta la scuola cosa era successo veramente a quella festa, non ci misi molto a capire che avrebbe scelto l’occasione perfetta in cui tutti, o almeno una gran parte, sarebbero stati raggruppati in una sola stanza.
Attraversai metà del corridoio quasi correndo e creando un rumore fastidioso alle mie spalle con i tacchi che quasi strisciavo sul pavimento per aumentare di velocità.
Non sapevo cosa sarebbe stato meglio fare, ma dovevo chiaramente trovare Helena.
Arrivata alla scale qualcuno mi bloccò afferrandomi per un braccio e trascinandomi via dal flusso di persone.
‘che è successo?’ Luke mi osservò accigliato.
‘niente.’ Tagliai corto cercando di tornare in missione, ma mio fratello mi attirò a sé ancora una volta.
‘stai correndo per la scuola e hai un’espressione tragica.’ Incrociò le braccia.
Mi guardai intorno e rassegnata al fatto che dovessi dirgli la verità lo portai vicino agli armadietti qualche metro più in la.
‘si tratta di Helena.’ Abbassai la voce.
‘cos’ha fatto?’
‘niente.’ Quasi urlai ‘o meglio, ancora niente.’
‘che intendi?’
‘adesso ce l’ha lei quella fottuta foto.’
‘la foto del bacio?’
‘la foto del bacio.’ Confermai annuendo.
‘e come fai a saperlo?’
‘me l’ha detto Charlie.’ Feci spallucce.
‘da quando parli con il nemico?’ fece le virgolette con le dita.
‘Luke, non importa ora. Hai capito cos’ho detto?’ lo strattonai.
‘perché stavi correndo?’
‘devo raggiungerla prima che sia troppo tardi.’
‘troppo tardi per cosa?’
‘per l’esposizione di scienze.’ Scossi la testa tornando sui miei passi.
‘aspetta.’ Mi fermai ‘perché pensi che debba farlo proprio adesso? Voglio dire, ha avuto a disposizione molto tempo..’
‘stava aspettando che tornassi. Sapeva che sarei tornata almeno per l’esposizione dove saranno presenti molte persone che non dovrebbero decisamente vedere quella foto.’
Luke rimase sorpreso.
‘non avrebbe senso..’ si grattò il mento.
‘vuoi aiutarmi a cercarla prima di..’
non riuscii a terminare la frase, perché la campanella di fine pranzo mi ricordò che il mio tempo era appena scaduto.
‘merda.’ Sussurrò Luke.
Mi voltai sconvolta verso di lui, ma una voce attirò l’attenzione di tutta la scuola in quel preciso istante.
‘ricordiamo che la ricerca dei nostri studenti verrà esposta tra pochi minuti nell’aula delle conferenze.’
‘Luke’ dissi mentre in molti velocizzavano il passo verso le scale che portavano proprio alla sala delle conferenze.
‘Cassie.’ Deglutì.
Poi non ebbi più tempo per aggrovigliarmi il cervello, perché mi afferrò per il polso e cominciò a correre verso le scale trascinandomi con sé.
Non dissi nulla, perché la paura era così tanta che mi impastava la bocca e rendeva difficile la salivazione, ma quando arrivai dentro alla sala e trovai il gruppo della ricerca davanti ai miei occhi, compresa Helena, ebbi un tuffo al cuore e dovetti piegarmi per riprendere l’ossigeno perso.
‘ce l’hai fatta.’ Disse Michael acido, collegando il computer a un telefono rosso fuoco.
‘hai studiato?’ chiese a bassa voce Madison.
‘c’ho provato, ma sai, all’inferno non c’è molto tempo per farlo.’ Storsi la bocca e lei sorrise.
‘Bene, le parti assegnate le abbiamo già, dobbiamo solo riferirci ai grafici e alle immagini quando parliamo.’ Calum prese un respiro ‘Cassie, tu sei dopo Helena e prima di Ashton.’
‘oh, perfetto.’ Dissi sarcastica posizionandomi in posizione e aspettando che il professore di scienze, che aveva avuto –mesi prima- quella splendida idea, aprisse le porte principali.
Un suono di porte scricchiolanti e silenzio rimbombante venne sostituito dagli schiamazzi della massa di persone che si riversò in sala creando troppa confusione per sentire persino i battiti del proprio cuore.
Approfittai della situazione per riferirmi in privato a Helena che fissava la sala con un sorriso sadico.
‘hey’ dissi.
‘oh, ciao.’ Un altro sorriso raccapricciante si aprì sul suo viso quando spostò una ciocca di capelli e roteò il bacino verso di me.
‘Helena..’ cercai di iniziare un discorso, ma lei mi interruppe immediatamente.
‘se sei venuta qui a dirmi che sei pentita sappi che ormai è troppo tardi.’ Fece spallucce ‘il mio telefono è già collegato al computer e quella foto è nelle diapositive.’
Ebbi un tuffo al cuore e mi voltai verso Ashton che mi guardò alzando un sopracciglio.
‘Ashton.’ Feci un respiro, ma il professore mi bloccò cominciando a parlare con un fastidioso microfono.
Il biondo mi fece un sorriso impacciato e tornò a guardare davanti a sé.
‘che c’è? Non sai come salvarti questa volta?’ chiese Helena sporgendosi verso di me.
Charlie, la sua amica, entrò nella sala quasi correndo e attirando molti occhi su di lei.
‘Charlie?’ disse lei come se potesse sentirla.
La sua amica si sbracciò facendo segni strani e chiaramente riferiti al fatto che dovesse interrompere tutto il progetto che mi avrebbe messa allo scoperto davanti a molte persone.
Lei aggrottò la fronte, poi fece spallucce e guardò in un’altra direzione.
Spalancai la bocca nel panico e aprii le braccia verso Charlie che ora si grattava la testa e si guardava intorno.
‘dov’è Luke?’ chiesi ad Ashton.
‘non lo so.’ Disse lui alzando le spalle.
Quando tornai a guardare Charlie mi resi conto che non c’era più e che il professore aveva iniziato a presentare il progetto con un tocco di serietà che mi preoccupò leggermente.
Feci un passo indietro e guardai il telefono perfettamente collegato cercando un modo di staccare il cavo o di dare fuoco alla sala o all’intero paese. In quel momento un kamikaze sarebbe stato un festeggiato ben accolto da parte mia.
‘Iniziamo il progetto con Calum e Michael.’ Terminò il professore dando il via a una serie di applausi che mi sembrarono l’inizio di una tragedia che mi vedeva protagonista insieme al ragazzo che ora sorrideva soddisfatto accanto a me.
Non potevo rassegnarmi al fatto che nonostante i salti mortali che avevo fatto in quei mesi tutto avrebbe perso senso per colpa di una semplice foto, ma quando arrivò il turno di Helena e pronunciò le sue ultime parole realizzai che quel momento sarebbe arrivato.
La strega mi passò il microfono sudato e io vacillai guardando i miei stessi piedi.
Aprii la bocca, il timer che separava la prossima diapositiva segnava precisamente 9 secondi.
Sospirai pronta a tutto, ma quando alzai lo sguardo notai che la luce si spense e poi si riaccese. Chiunque si guardò intorno e cominciò a schiamazzare, ma voltandomi verso lo schermo e trovando il fedelissimo timer ancora lì e questa volta fermo a 5 secondi tornai a guardare avanti.
Gli ultimi cinque secondi rintoccarono nella mia testa creando un eco insostenibile e infinito.
Furono gli ultimi due secondi che mi fecero aprire gli occhi a causa di un rumore ancora più fastidioso del mio cuore che andava a ritmo con i secondi che mi separavano dalla diapositiva. Un rumore, un allarme, poi buio completo e poi infine una pioggia d’acqua mi raggiunse e raggiunse ogni presente creando scompiglio.
‘siamo costretti ad abbandonare la stanza’ disse il professore incitando tutti ad uscire.
Camminai in una pozza d’acqua ancora sconvolta per quello che era appena successo ma quando realizzai che l’acqua ormai mi scivolava addosso e la luce di sicurezza lampeggiava impavida sopra alle nostre teste corsi verso l’unica figura che i miei occhi riuscirono a distinguere nel caos.
Helena stava cercando di combattere contro il cavetto incollato al telefono.
Ancora prima di realizzare e notando di essere rimasta la sola presente in sala con lei, feci dei passi e l’afferrai prima che potesse fare qualcosa.
Lei saltò sul posto, ma non si staccò dal telefono.
‘non lo avrai mai.’ Urlò sovrastando il rumore dell’allarme e dell’acqua che ci gocciolava addosso come se fosse pioggia.
‘dammelo.’ La strattonai.
Lei fece pressione sull’unico braccio libero e tentò di aggrapparsi al muro per scappare, ma ormai ero troppo fuori controllo per fermare qualcosa che avrei dovuto fare da molto tempo.
Quando scivolò e cadde con la schiena contro la scrivania e il telefono accanto al suo corpo bagnato io mi accovacciai e afferrai il telefono in fretta.
Non riuscii a realizzare bene ciò che stava succedendo, ma lo schermo era pieno di chiazze.
‘l’acqua’ sussurrai.
‘ridammelo.’
‘no’ gridai allontanandomi e lei mi seguì.
Capii che non avrebbe lasciato la presa, quindi mi voltai e approfittai dell’altezza per mettere il telefono al riparo sopra di me.
‘cos’hai intenzione di fare?’
‘devo essere sicura che quella foto non sarà più un problema.’ Dissi annuendo.
‘non potrai mai esserne sicura.’ Rispose secca e fu quello il momento in cui capii che reagire d’istinto sarebbe stata la cosa peggiore, ma anche quella più giusta da fare.
Presi un respiro e scaraventai il telefono sul pavimento.
Lo schermo si tagliuzzò in mille pezzi specchiati che mi circondarono i piedi.
Helena mi guardò sconvolta prima di afferrarmi per il collo e di sbattermi contro il pianoforte dietro alle quinte.
Caddi contro il legno scuro facendo un rumore sordo.
‘sei una puttana.’ Mi ringhiò contro tirandomi uno schiaffo.
Quando tornai a guardarla non seppi più dove fosse il mio cervello e persi completamente la ragione. Reagii ancora una volta d’impulso.
‘Ascoltami bene.’ Mi alzai di scatto ignorando il dolore.
Lei fece un passo indietro probabilmente intimorita dalla mia espressione.
‘non ti permetterò di rovinare la mia vita.’ La spinsi ‘hai già fatto abbastanza.’
‘te lo meriti’ gridò.
‘non riesci a sopportare il fatto che Ashton mi preferisca a te?’
Lei mi spinse a sua volta, ma io tornai a camminare verso il suo corpo scosso da mille brividi.
‘lascia che ti rinfreschi la memoria. A lui non interessa niente di te.’
‘non è vero.’ Gridò contro il mio viso.
‘pensi davvero che grazie a quella foto avrai la popolarità che hai sempre voluto, avrai Ashton e mi sotterrerai?’ incrociai le braccia ‘beh, ti sbagli.’
Lei presa da un attacco di fiatone restò in silenzio.
‘Io sono Cassie Hemmings.’ Dissi cercando di convincere più me che lei.
Helena piegò leggermente la schiena.
io sono Cassie Hemmings, dannazione.’ Gridai ancora più forte e finalmente la scossa elettrica che aspettavo da settimane tornò a farmi rinascere completamente.
Mi sentii carica d’energia e senza alcun dubbio o paura.
Fu così che feci ciò che feci.
Mi avvicinai a lei e le tirai uno schiaffo così forte che le fece girare il viso.
Helena rimase a guardare dritta a sé per un paio di secondi e poi delle lacrime le scesero sul viso insieme all’acqua che continuava ad allagare la sala.
‘Cassie’ qualcuno urlò alle mie spalle, quando mi voltai vidi Ashton che si irrigidì notando la presenza di Helena.
Lei si voltò e tornò a guardarmi.
‘perché?’ urlò.
‘Cassie’ Ashton si avvicinò timoroso e mi afferrò per un braccio tirandomi indietro.
‘Perché lei, Ashton?’ Gridò ancora Helena.
Lui non rispose, si limitò solo a tirare il mio braccio ancora un po’.
‘Andiamo’ sussurrò nella mia direzione.
Io mi liberai dalla sua presa, mi avvicinai al telefono distrutto, lo presi e raggiunsi l’orecchio scoperto di Helena che tremò ancora.
ho distrutto il tuo telefono, non ci metto niente a distruggere anche te.’ Sussurrai nel suo orecchio prima di fare la mia uscita trionfale accompagnata dalle parole aspre che Ashton le pronunciò.
‘ti consiglio di lasciar perdere, sei tornata a non essere nessuno e così resterai, con o senza foto.’ Poi mi seguì e uscimmo dalla sala conferenze insieme.

Angolo di Claire
questo capitolo è una liberazione, ogni volta che lo rileggo mi sale una carica assurda, mi sento in grado di fare tutto, anche di far scattare gli allarmi e di distruggere i telefoni sotto all'acqua restando comunque figa mentre Ashton Irwin mi viene a cercare e mi salva. WUT?!
La notizia della settimana è che mia madre si è messa in testa di leggere questa fan fiction ed è arrivata già al quinto capitolo, quindi ho paura di pensare quale opinione sbagliata si sia fatta di me (me sento male ahahah)
Mi fa piacere vedervi aumentare a vista d'occhio e mi dispiace non poter commentare tutto il capitolo con voi stasera, ma una mia amica è appena tornata da un viaggio e non vedo l'ora di uscire con lei, perciò perdonatemi se non sarò la solita rompipalle che descrive le frasi intere, ma sto cercando di farvi contenti aggiornando questa sera!
Continuo con i soliti 80 likes, don't let me down. 
Vi amo 
Claire ☻♥

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