terzo capitolo

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'Cosa fai?' La mia migliore amica mi guardò sconvolta 'prima non vieni a mensa e poi non ti fermi a guardare il negozio di Kate?'
'Non ho voglia di passare per il centro, ho mal di testa e voglio andare a casa.'
Mi fissò per pochi secondi e poi tornò a parlare di Liam.
'Non so perché, ma ho la sensazione che Liam si faccia quella deficiente di Mary.'
'Forse perché questa mattina se la stava scopando al bagno delle ragazze?' risposi sarcastica. 'o forse perché ieri sera ha pubblicato una foto di Mary mezza nuda sotto alle sue coperte?' presi le sigarette e mi accorsi di averne solo una.
'ah, ora ho capito perché mi lasci sola a pranzo, perché devi fumare.' Indicò il pacchetto 'questa mattina ne avevi altre due.'
Feci finta di niente.
'Perché non dici a Liam che ti da fastidio?' Mi fermai sotto casa di Madison.
'Perché a lui non importa nulla.' Prese la borsa 'e neanche a me.' Uscì dalla macchina senza neanche salutarmi.
Era decisamente colpa del ciclo.
Misi in moto la macchina e mi diressi verso il primo tabacchi del quartiere.
'Ciao Fin' strillai richiamando l'attenzione del tabaccaio.
'Cassie, le solite?' mi lanciò il pacchetto dall'altra parte del bancone senza neanche aspettare una mia risposta.
'Hai visto Luke per caso?' aspettai la sua risposta prima di uscire dal negozio. Volevo un chiarimento riguardo al fatto successo in mattinata.
'è passato prima col suo amico con i capelli verdi'
Lo salutai con la mano e tornai a casa sperando di restare sola fino alla fine del pomeriggio.

'Come sto?' Calum aprì la porta prima che potessi suonare.
'Brutto idiota, levati dalle palle.' Lo spostai tirandogli la borsa addosso.
Ero abituata a condividere la casa con mio fratello, ma odiavo avere anche i suoi amici tra le palle, soprattutto quando si mettevano a schitarrare.
'Non hai visto che belle labbra che ho?' tirò fuori una voce femminile e capii che c'era qualcosa di sbagliato.
Mi girai e vidi uno spettacolo orribile. Calum aveva il mio rossetto di Chanel comprato due giorni prima sulle labbra.
Tirai un urlo e mi lanciai verso il moretto con tutta la rabbia possibile.
'Coglione, adesso lo devo buttare quel rossetto di merda!'
Luke apparve dalle scale seguito da Michael.
'Cal, che cazzo fai?' Scoppiarono a ridere senza riuscire a fermarsi.
'Io non sto ridendo, idiota' Presi Luke per la maglietta strappata e lo guardai negli occhi.
'Ascoltami, adesso quel rossetto me lo ricompri.' Strappai il tubicino di Chanel dalle mani del moretto e lo buttai per terra con tutta la rabbia che avevo in corpo.
'Non abbiamo finito di parlare, Cassie.' Mi si avvicinò pericolosamente con il suo metro e novantadue di altezza e mi guardò seriamente.
Era il mio fratellino perché era più piccolo di me di un anno, ma non di altezza.
'Mi stai minacciando forse?' presi un respiro 'bene, potremmo parlare seriamente quando ti farai amici meno idioti.' Feci per andarmene ma mi bloccò.
'Mi hai minacciato a scuola questa mattina.' Ghignò 'mamma torna a casa tra meno di quattro ore.' Incrociò le braccia.
Voleva forse minacciarmi? Era questo il suo obbiettivo?
'E con questo?' mi tolsi i tacchi e slegai i capelli.
'Sei andata a una sfilata di moda o a scuola?' Michael mi piombò alle spalle facendomi ricordare quanto lo odiavo.
'e con questo' Luke continuò 'se non vuoi finire nei guai devi farti perdonare.'
Scoppiai a ridere 'Pensi davvero che mamma mi metta in punizione?'
'Ti sei scordata la promessa dell'altra settimana?' sorrise malignamente 'abbiamo promesso a mamma di non fare scenate in pubblico e di non umiliarci davanti ad altra gente per almeno due settimane.'
Mi battei una mano in fronte. Me l'ero completamente dimenticato.
'Luke, non mi rompere i coglioni. Me l'ero scordato.'
Mi girai ancora una volta, ma mi sussurrò alle orecchie.
'Cassie, ti ricordo che hai una festa venerdì sera.'
Odiavo sottomettermi a mio fratello, ma per una volta avrei dovuto farlo. La festa di Louis era l'evento dell'anno e non avrei potuto perderla per nessun motivo al mondo. In più ero sparita a mensa per una volta e la gente si cominciava a chiedere se fossi stata rapita, se fossi sparita per una festa intera qualcuno avrebbe chiamato sul serio la polizia.
'Ricordami perché ho un fratello.' Mi lamentai infastidita.
'perché mamma e papà hanno..' lo bloccai prima che andasse oltre.
'Luke, torna a metterti il rossetto col tuo amico frocio, non c'è bisogno che mi spieghi come succedono queste cose.' Gli tirai uno schiaffetto sulla schiena, lo cacciai prima che potesse aggiungere altro e mi misi in salone a guardare la televisione.
Avevo bisogno di un attimo di pace, perché la giornata era stata decisamente troppo lunga e impegnativa, ma evidentemente i tre non lo capirono, perché si misero a parlare dei loro problemi in salone.
'Allora, siamo tutti d'accordo che dopo il fa dobbiamo metterci il do, poi la e poi tutto come abbiamo sempre provato!' Michael tirò fuori una gomma per cancellare qualcosa.
'State scrivendo un'altra canzone?' Mi interessai aspettando la fine della pubblicità.
'si, vuoi sentirla?' a Luke brillarono gli occhi per un secondo.
'non ho mai detto questo' risposi e Calum fece spallucce tornando al foglio scarabocchiato.
'Qui ci serve qualcuno che suona questo pezzo.' Michael entrò nella conversazione.
'Pensavo che lo avresti fatto tu.' Luke lo guardò sconvolto.
'Non posso suonare due cose diverse insieme, Luke.'
'Ha ragione, Luke, abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti.' Calum terminò la discussione.
'Io l'ho sempre detto che avete bisogno di aiuto.' Entrai ancora una volta nella conversazione solo per rovinarla.
'Cassie, stai zitta.' Tuonò Luke che per una volta sembrava serio.
'Ci serve un batterista fisso, non siamo una band seria senza.' Michael guardò Luke.
'Dove lo troviamo?' Calum prese una patatina.
'Sicuramente non a scuola.' Risi io alzando il volume e chiudendo le mie orecchie ai loro discorsi.
Non ne volevo sapere di quella band, non volevo sentirli parlare e non mi interessavano i loro problemi, tanto con o senza batterista sarebbero rimasti sfigati, quindi poco importava.
Chiusi gli occhi e mi ritrovai a sognare.

ripped jeans || ashton irwin♡Where stories live. Discover now