cinquantaduesimo capitolo

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Riaprii gli occhi incollati dal trucco colato e mi stiracchiai.
La prima cosa che mi venne istintivo fare fu voltarmi e a mio piacere trovai il biondo addormentato accanto a me, con i capelli arruffati di lato e la bocca semichiusa.
Provai un brivido di freddo e mi avvicinai al suo corpo coperto solo dalla mia giacca e dai boxer, lui si mosse, ma poi tornò alla posizione di prima permettendomi di accoccolarmi con la testa sopra al suo petto che si alzava e si abbassava a seconda del respiro calmo e regolare che cullava il suo corpo.
Un raggio di sole apparve dal finestrino davanti a noi e io sorrisi istintivamente, perché quella situazione era surreale e fin troppo tranquilla.
Non ero abituata a quei minuti di pace e di realtà, perché la mia vita sembrava più un telefilm in cui la protagonista le passava tutte e ora che mi trovavo così, occhi chiusi e capelli sparsi sull'ampio petto di Ashton, sembrava tutto troppo perfetto per essere una classica giornata della mia routine.
Tornai a poggiarmi sul mio braccio per osservare meglio Ashton, che sembrò quasi accorgersene, perché fece un leggero salto e chiuse la bocca aprendo lentamente gli occhi e cercando il mio sguardo come se fosse la sua unica priorità, come se l'unico motivo del suo risveglio fosse solo quello, guardarmi.
'hey' disse con voce rauca e rimase in silenzio ad osservarmi.
Io sorrisi e mi avvicinai per accoccolarmi sulla sua spalla lasciandomi che mi stringesse a sé.
'hai freddo?' chiese notando che mi copriva solo la sua magliettona.
'sto bene' risposi. Stavo davvero bene, in tutti i sensi.
'sono le dieci.' Disse sfilando il telefono dalla tasca dei pantaloni che raccattò con un movimento agile.
'assenza.' Tuonai facendolo ridere.
'ti riaccompagno a casa.' Decretò infine lasciandomi un bacio in testa e infilandosi i pantaloni, poi mi guardò e scosse la testa.
'vuoi la maglietta?'
'non serve, posso mettermi la giacca.' Fece spallucce e io mi strinsi nel suo capo che ancora profumava di lui, esattamente come me.
Mi rivestii velocemente e in un batter d'occhio mi ritrovai vicino casa con Ashton al mio fianco che canticchiava qualcosa alla radio e tamburellava con le dita sul volante aspettando che l'ultimo semaforo gli desse il via libera per portarmi fino sotto casa.
Ebbi pochi secondi per pensare a tutto ciò che era successo in realtà, perché quando Ashton insistette nell'accompagnarmi fino sotto al portone io accettai senza esitare e aprii la porta dando per scontato che volesse entrare anche solo per bere qualcosa. In realtà non era sua intenzione entrare, ma solo accompagnarmi, così lasciai la porta semiaperta e mi dedicai ai saluti.
'ok, mh' mi grattai lentamente il mento.
'aspetta.' Disse mettendo le mani avanti 'sei imbarazzata?'
Sentii un improvviso calore sulle guance e sgranai gli occhi non sapendo come rispondere.
'io.. no!' lo spinsi via e lui scoppiò a ridere.
'ammettilo.' Mi afferrò un polso e si avvicinò.
'no, stavo solo cercando di salutarti cordialmente.' Rimasi a bocca aperta con un sorrisino impacciato stampato in faccia.
'no, tu stavi cercando di combattere l'imbarazzo, Cassie' rise ancora trovandosi a un palmo da me.
Io scossi la testa e risi a mia volta.
'sai, è raro trovare qualcuno che ti riaccompagna a casa dopo aver passato la notte con te.' Feci spallucce.
'ma io non sono qualcuno.' Sorrise tenendo ancora saldi i miei polsi e mi diede l'ultima spinta verso di lui per baciarmi, ma qualcosa lo bloccò prima che potesse fare qualcosa.
'scusate.' Luke si schiarì la voce e ci voltammo tutti e due alla velocità della luce verso di lui che stava impalato davanti alla porta con le braccia conserte.
'hey Luke' Disse Ashton dandogli il cinque e una pacca sulla spalla.
'dove siete stati fino ad adesso?' chiese cercando di tenere un'aria seria che non gli riusciva affatto bene.
'in macc..' iniziai a parlare, ma Ashton mi fulminò con lo sguardo.
'un po' qua un po' la.' Rispose precedendomi.
'e precisamente questo qua e la dove sono?' Luke si appoggiò alla porta.
'Luke.' Dissi senza dare peso alle sue parole 'non sei andato a scuola?'
Lui serrò la bocca e fece spallucce.
'non c'è andato nessuno comunque, abbiamo le prove tra un'ora.'
'cazzo.' Gridò Ashton facendomi voltare completamente verso di lui con uno sguardo interrogativo.
'te lo eri dimenticato, vero?' Luke storse la testa.
'no, giuro.' Mentì chiaramente con il solito sorriso in faccia e Luke mi trascinò dentro casa ridendo.
'ti fa male uscire con mia sorella, amico.' Scosse la testa.
'vado a cambiarmi e torno.' Disse ponendo le mani davanti.
Luke annuì e Ashton rimase poggiato allo stipite della porta.
Fu in quel momento che capii che voleva salutarmi, ma non sapeva come fare.
Luke ci guardò entrambi, prima l'uno e poi l'altra e infine lo spinse leggermente indietro.
'non davanti a me.' Storse la bocca nascondendo un sorriso e io e il biondo scoppiammo a ridere in coro. Poi fece un passo agile e saltò giù per le scalette prima di correre in macchina.
'la prossima volta che fate qualcosa almeno restituiscigli la maglietta.' Commentò Luke chiudendo la porta e sparendo in salone.

ripped jeans || ashton irwin♡Where stories live. Discover now