§ Capitolo Ventiquattresimo §

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Aveva relegato l'episodio nella categoria degli occasionali. Non aveva senso. Forse Voldemort si riferiva ad un suo sottoposto. Ciò che l'aveva colpito era il suo sguardo carico di umanità. Sembrava tenesse a colui o a colei contro la quale stesse gridando. Questo aveva sconcertato il Prescelto. Un Voldemort capace di provare dei sentimenti diversi dalla brama di potere? Aveva accantonato la visione, fingendo fosse stato un sogno ad occhi aperti.

Poi gli capitava spesso di riflettere sulla notte di novembre in cui Oliver Wood era sgusciato nel loro dormitorio dopo aver accolto delle figure nere non identificate sul ponte di Hogwarts. Nell'ultimo periodo lo aveva sgridato per essere rimasto più del dovuto sul campo da Quidditch o nella casetta di Hagrid.

- Harry tu sei quello che più di altri dovrebbe stare attento! – gli aveva sbraitato ad ottobre mentre rientrava da una passeggiata proibita sulle sponde del Lago Nero. La stessa sera Harry non l'aveva calcolato. Anzi, si era mostrato contrariato per la sua presenza in Sala Comune. Di conseguenza il suo fiato sul collo durante le sue quotidiane effrazioni era venuto a mancare. Quasi era orfano delle sue sfuriate. Inoltre aveva preso a guardarlo come se fosse...come se fosse la prima volta che lo vedesse.


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Oliver era ad un miglio dal cancello dei Malfoy da una abbondante mezz'ora. Non era mai stato talmente titubante nella sua intera vita. Era spesso lodato per la sua velocità decisionale e il suo impugnare le questioni di petto. Ma ora era diverso. Realizzava che se avesse varcato quella soglia si sarebbe caricato di una nuova responsabilità. Si era materializzato lì d'istinto ed era stato presto bloccato dalla ragione. Si stava ficcando nella fossa dei leoni. Era cosciente dei rischi di cui si stava addossando? No, voleva sapere come stava Vivian. Non la vedeva dalla sua "visita" ad Hogwarts. Tonks aveva ragguagliato Silente sulla sua totale assenza tra i Mangiamorte. Segno chiaro del suo non avvenuto incontro con la madre naturale, Lily.

Oliver si avvicinò al cancello cercando di dissimulare la sua camminata spedita. Uno stridio di ferraglia. Due lance incrociate ostruivano il passaggio alla vasta tenuta dall'altro lato del cancello nascosta nella nebbia. Lucius Malfoy aveva posizionato due statue titaniche di cavalieri in armatura a difesa del suo prezioso fortino.

- Dì il tuo nome, straniero. – rimbombò la voce sotto l'elmo di uno di questi.

Il cipiglio dell'Auror era spazientito, ma gli conveniva confessare il suo nome senza opporre resistenza. Avrebbe giurato che Lucius li avesse programmati per attaccare chiunque impiegasse oltre un minuto a dichiarare la sua identità.

- Oliver Wood.

Non era stato pronunciato forte a sufficienza.

- Ripeti. – gli ordinò il cavaliere alla sua sinistra.

- Oliver Wood! – strillò, innervosito. L'ultima cosa che desiderava era una bella sciabolata in testa da uno di quegli energumeni. Aveva notato le spade attaccate alle loro cintole. A Lucius non sfuggivano i dettagli.

- Attendi. – gli impose la statua di destra.

Intanto un nugolo di elfi domestici era irrotto nella saletta da lettura di Narcissa, aggredendola con un corale fiume di parole.

- Mia Signora! Mia Signora!

- Uno straniero ai cancelli!

- Un AUROR ai nostri rispettabili cancelli!

- Oliver Wood!

- Oliver Wood, si chiama...

- Uno soltanto. – Narcissa sovrastò con la voce impassibile lo squittire generale. Cinque * pop * simili a scoppiettanti bolle di sapone nell'etere e degli elfi rimase solo Trixy.

La Sinuosa Linea del Serpente - The Sinuous Line of the SnakeWhere stories live. Discover now