§ Capitolo Ottavo §

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Fuuu.

Kathleen spense le candeline bianche e rosa affondate nella torta glassata.

Applausi, giubili.

Trentotto anni.

Era la sua vera età? Non lo sapeva. Aveva stabilito la data del suo compleanno insieme a Melanie, all'inizio della stagione in cui sbocciavano i fiori.

La sua benefattrice aveva appeso nel salotto festoni colorati, sul tavolino aveva disposto stuzzichini, panini ripieni, patatine industriali, pasticcini, pizzette.

Gli invitati non erano molti e la maggior parte erano persone anziane, come Todd ed Emma, loro "vicini" di casa, anche se la loro si trovava ad alcune miglia di distanza. Melanie li conosceva dall'infanzia e vi era in buoni rapporti.

Era presente qualche collega dell'ufficio in cui Kathleen lavorava, ma con cui non era tanto intima e aveva invitato per fare numero. Melanie era convinta che con parecchia gente intorno la sua figlia adottiva riuscisse a distrarsi.

La sua protetta sorrideva, indulgente, all'ingenua convinzione della signora.

- Hai espresso un desiderio? - chiese Julie, la nipotina della vecchia Sally, un'amica di Melanie, battendo eccitata le mani.

- Oh, Julie! Non è obbligatorio. - la riprese la madre, scocciata.

La rossa annuì alla piccola, complice.

- Quale? Quale? - insisté impertinente la bambina.

Kathleen le scompigliò affettuosamente i capelli.

- Non si rivela, altrimenti non si avvera.

Melanie la scrutò, corrucciata, Kathleen aveva l'espressione lontana e istintivamente si era toccata il ciondolo con il giglio e i serpenti aggrovigliati. Che genere di desiderio avrebbe espresso?

- Stai attenta a ciò che desideri, potrebbe avverarsi. - avvertì una voce alle loro spalle.

Si voltarono in quella direzione e videro una donna dai ricci castano chiaro, occhiali da sole sopra la testa, fazzoletto zafferano al collo, giubbotto da cow-boy, camicia a quadretti, pantaloni e stivali da cavallerizza stare in piedi al centro del salotto.

Le pupille di Kathleen si dilatarono per la sorpresa e l'istantanea felicità.

- Joanna! - gridò di gioia.

Si abbracciarono compiendo una semigiravolta.

- Piano, piano, così mi soffochi, cara! Ahahah!!!

Lei mollò la presa.

- Oh, Dio, che splendida sorpresa! Quando sei arrivata? Dove stai? E Ted? L'hai mandato al diavolo?

- Ehi, calma! - si fece scudo con le braccia incrociate davanti al viso, colta alla sprovvista dalla raffica di domande dell'amica - Sazierò la tua sete di conoscenza soltanto con una buona tazza di caffè.

- Vieni in cucina. Ah! Vuoi...? - indicò la tavola imbandita.

- No, grazie tante. Non poserò i miei occhietti innocenti su quella roba per un po'. Sono a dieta ferrea.

- Nooo, tu?! - Kathleen accese la macchinetta del caffè, si erano fiondate in cucina dimentiche degli altri ospiti.

- Eh, si, IO. Un mese fa mi sono guardata allo specchio e quello che ho visto non mi è piaciuto per niente. Era necessario darci un taglio...in tutti i sensi! - le ammiccò, agguantando un rotolino di ciccia sulla pancia.

- E poi – continuò - ora che Ted sembra essere definitivamente sparito dalla circolazione assieme alla sua scontatissima biondina, devo cercare hobby che mi tengano attiva.

La Sinuosa Linea del Serpente - The Sinuous Line of the SnakeWhere stories live. Discover now