§ Capitolo Ventitreesimo §

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Antonin Dolohov superò a passo spedito una serie di porte per soffermarsi sulla penultima e bussarvi con tocco duro e fermo. Una flebile risposta dall'interno lo invitò ad entrare. Abbassò la maniglia d'ottone e si ritrovò in una saletta dall'aria viziata dall'odore acre dei sigari accesi. Theodor Nott, un uomo segaligno dagli occhietti neri e bombati simili a quelli di una mantide religiosa, lo salutò con un cenno velato della testa. Amycus Carrow aspirò una lunga boccata di tabacco come se volesse rimanere asfissiato. Odiava il russo e non lo nascondeva. Antonin lo sapeva e non se ne curava.

Era uno dei pochi stranieri in quell'organizzazione e sin dal principio era stato additato con sospetto. I suoi compagni erano sempre sul chi va là, sicuri di essere fregati da un momento all'altro. Lui ci aveva fatto il callo. Quegli sguardi non lo infastidivano, non erano meno peggio di quelli degli abitanti del paese russo in cui era nato. Vyatskoe. Sua madre era una venditrice di cetrioli galleggianti in bacinelle di plastica al mercato del villaggio e il padre era un contadino. Svolgere questo mestiere in una terra desolata come la Russia equivaleva a morire di fame e di stenti cinque mesi all'anno. Lui era il primogenito di una sfilza di inutili fratelli che per diverso tempo avevano rappresentato solo altri animali con cui lottare per un briciolo di pane nero. Antonin aiutava i genitori nei campi e si arrabattava con lavoretti modesti per mettersi qualcosa da parte. Nel frattempo coltivava il suo segreto. La magia. La controllava con un rametto di betulla secco che aveva raccolto su una stradina nel bosco. Andava spesso a visitare la strega del luogo che risiedeva in una casetta di pagliericcio e rami assemblati da fango e argilla. Le dicerie avevano incominciato a diffondersi.

Alyona era stata soprannominata "Baba Yaga" all'incirca da quando aveva superato l'età da marito. Baba Yaga era la classica strega del folclore popolare che saltellava in giro su un mortaio, brandendo il pestello come un timone. Il nomignolo della donna aveva valenza negativa, una megera che catturava i bambini per papparseli. In effetti un gruppetto di ragazzini undicenni era sparito nei pressi della sua capanna ad anni alterni. Antonin, essendo un tredicenne, ormai uomo fatto per la mentalità del paese, era considerato il devoto assistente di Alyona nei suoi presunti crimini. A lui era riservato il nome dispregiativo di Baba Sobaka, cane di Baba. Si raccontava infatti nelle leggende che la strega avesse per servi un cane, un gatto, un ponte e un albero. Dato che la loro padrona era un essere magico, questi potevano trasformarsi e dunque erano chiamati "servi invisibili". La megera uccideva ciascun visitatore chiedesse dell'entità dei suoi servitori. Come risultato, nessun compaesano di Antonin scambiava parola con lui. I ragazzi non lo coinvolgevano nei loro giochi o non lo sollecitavano ad accompagnarli nelle loro esplorazioni boschive.

Ovunque si trovasse nel villaggio Antonin non era mai solo. Aveva la repellente certezza di essere braccato dagli sguardi indiscreti degli abitanti. Quegli ignoranti avevano smesso di comprare i prodotti dei suoi genitori perché contaminati dalla presunta malignità del ragazzo e quindi ritenuti marci sino al midollo. Era diventata una situazione insostenibile. Suo padre non lo calcolava, la madre piangeva ogni sera e probabilmente i suoi fratelli stavano progettando un modo indolore per toglierlo di mezzo.

Fu Baba Alyona a soccorrerlo. Gli procurò una raccomandazione per Durmstrang e lo aiutò a sgattaiolare via alla chetichella dall'isba di legno della sua infanzia. Antonin non aveva detto addio a nessuno. E tuttora non era mai tornato al paese natio. Era ufficialmente morto per quelle persone ed era meglio così. La mancanza di affetto famigliare gli aveva indurito il carattere fino all'indifferenza.

- La puttana è tornata. – esordì Antonin privo di mezzi termini.

Qualcuno dei Mangiamorte nella stanza si mosse impacciato sulla poltrona. Già aleggiava nell'atmosfera il sentore di timore tipico di una riunione segreta e simili sparate non consentivano di rilassare gli umori tesi.

La Sinuosa Linea del Serpente - The Sinuous Line of the SnakeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant