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Hercules

Tutti gli Dei erano nella sala del trono sull'Olimpo.
Zeus aveva appena avuto un bambino, il piccolo Jason.
Le divinità facevano i complimenti al re degli dei, chiacchierando e ridendo insieme.
-Che sentimentale. -tutti si voltarono verso l'angolo avvolto nell'ombra, dove era appena comparso Ade, il dio degli Inferi. -Sapete, non rimanevo così senza fiato da quando un pezzo di moussaka mi è rimasto in gola, eh?
Ma gli Dei lo fissarono storto.
-Siete in pubblico o un mosaico? -chiese Ade avvicinandosi a Dioniso. -Ehi, come andiamo?
Poi si rivolse ad Afrodite: -Sei in forma! Bel vestito!
Fu interrotto da suo fratello, Zeus, che gli diede una pacca sulle spalle.
-Allora, Ade! Alla fine ce l'hai fatta! Come va nell'oltretomba?
-Beh, non c'è malaccio. Sai, un po' tetro, un po' buio e... Ehi, pieno di gente morta, che vuoi farci? -Ade tolse la mano di Zeus dalla sua spalla con aria rivoltante, poi si avvicinò alla culla del piccolo Jason. -Ah! Ecco il piccolo spruzzo di Sole! Il gioiellino. E c'è un lecca lecca per il nostro allocco, eh? Ecco qua tu...
Ma prima che potesse dare quella sottospecie di giocattolo mortale al bambino, un fulmine lo colpì in pieno.
Il dio degli Inferi si voltò verso Zeus.
-Non guardare me! Le mie folgori sono tutte sul mio trono. -disse Zeus.
Allora tutti gli Dei fissarono il piccolo Jason, che rideva innocente nella sua culla.

-Perdonatemi, mio buon ehm... -Jason guardò il centauro. -Signore. Vi esorto a liberare questa giovane...
-Smamma, ragazzino! -esclamò la ragazza, chiusa nel pugno di Nesso.
-...Signora...? Ma... voi non siete una... donzella in difficoltà? -chiese Jason balbettando.
-Sono una donzella. Sono in difficoltà. Me la cavo da sola. Buona giornata.
Lui si schiarì la voce: -Signora, siete troppo presa dalla situazione per...
Ma il centauro lo colpì e lo fece cadere nel laghetto, sotto lo sguardo esasperato di Hedge, il satiro che lo aveva allenato.

-State bene...? Signorina...
-Piper. Gli amici mi chiamano Pipes. O almeno, lo farebbero se avessi amici. -rispose la ragazza porgendogli il sandalo che indossava. -Allora, ti hanno dato un nome insieme a quei muscoli?
Jason ridacchiò, nervoso: -Ah... ehm... io sono...
-Sei sempre così eloquente?
-Jason. Mi chiamo Jason.

Piper si trovava nel grande giardino, con il fiore donatole da Jason. Ma perché sentiva quella sensazione?
-Ti vada o no, l'ami e glielo dirai... -cantavano le Muse. E in quel momento Piper maledisse gli Dei.
Ma la ragazza fece un patto con sé stessa: non avrebbe mai rivelato i suoi sentimenti all'eroe.

-JASON! ATTENTO! -Piper lo spinse via prima che la colonna di marmo potesse colpirlo, ma lei non poté evitare il suo destino.
-Piper! No! -l'eroe riuscì in qualche modo a spostare la colonna. -Ma... ma cosa sta succedendo?
-L'accordo... l'accordo con Ade è rotto... -riuscì a mormorare Piper. -Aveva promesso che sarei stata salva.
Perché sì, la ragazza era la sottoposta del dio degli Inferi, che l'aveva incaricata di distrarre l'eroe in modo tale da riuscire a conquistare l'Olimpo e diventare il re degli dei.
Ma lei si era innamorata per davvero.
-Piper... -Jason corse al suo fianco. -Perché lo hai... non avresti dovuto...
-Le persone fanno sempre cose pazze... quando sono innamorate. -Piper sorrise, poi esalò il suo ultimo respiro.

Diventare un dio?
Per un attimo Jason pensò di accettare la proposta degli dei e sorrise.
Poi, però, si voltò verso Piper, che stava andando via.
Certo, era riuscito ad ottenere ciò per cui si era allenato tanto, ma vedere la ragazza a cui aveva appena salvato la vita e per cui provava sentimenti forti...
-Padre. -disse l'eroe a Zeus. -Questo è il momento che ho sempre sognato, ma...
Jason si avvicinò a Piper e le prese la mano: -Una vita senza Piper, anche una vita immortale... sarebbe vuota. Io desidero restare sulla terra con lei, finalmente so qual è il mio posto.

*quanto posso adorare Ade in questo film?*

*amo questa canzone😍*

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