Descendans

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Alla casa di Montauk, dove la famiglia Jackson aveva deciso di stare per l'estate, Annabeth stava preparando la colazione, mentre Percy apparecchiava la tavola.
Quel giorno, il primo di agosto, sarebbero andati al Campo Mezzosangue con i loro figli. Era il compleanno dei gemelli e avrebbero festeggiato insieme ai loro amici.
Silena Zoe, l'unica femmina dei tre figli che avevano avuto Annabeth e Percy, entrò in cucina, canticchiando contenta. Aveva già legato i boccoli biondi, ereditati dalla madre, in una coda alta.
-Buongiorno, tesoro. -salutò Annabeth. -Auguri!
-Buongiorno. -rispose Silena dando un bacio sulla guancia ai genitori. -E grazie.
-Dormito bene? -chiese Percy, sedendosi.
-Luke russa. -mormorò lei imitando il padre.
-Ma se è nella stanza accanto come fai a sentirlo? -chiese ancora lui.
-È questo il punto! -esclamò Silena facendo ridere i genitori.
Silena era la copia esatta di Annabeth. Oltre ai boccoli biondi, aveva una passione per l'architettura e l'intelligenza degna di nonna Atena, ma gli occhi verde mare erano di Percy, da cui aveva preso la fissa per il cibo blu.
-Silena, andresti a chiamare Luke e Ocean? -chiese Annabeth servendo i waffle.
-Ok... -Silena si alzò dalla sedia. Fece per andare verso le stanze e per poco non venne investita dagli altri due uomini di casa.
-Ho sentito profumo di waffle blu. -disse Luke, che teneva Ocean sulla schiena. -E tanti auguri, sorellina!
-Auguri anche a te. -rispose la ragazza prendendo il fratellino in braccio per metterlo a terra.
-Buon compleanno, Luke. -disse Percy mentre il figlio si sedeva accanto a lui.
-Grazie. -rispose il ragazzo iniziando a divorare i waffle blu.
Luke era identico a Silena: era intelligente, anche se non lo dimostrava spesso, aveva i capelli ricci e biondi e gli occhi verdi. A differenza della gemella, però, era molto più come Percy, da cui aveva preso anche il potere di controllare l'acqua.
Il piccolo Ocean aveva i capelli di Percy e gli occhi di Annabeth, era un bambino dolce, timido ma allo stesso tempo amava fare scherzi alla sorella maggiore, insieme a Luke. Sapeva respirare sott'acqua anche se non poteva controllarla e capiva il linguaggio dei cavalli.
-Ehi, piccolo pesciolino! -disse Annabeth dando un bacio sui capelli del più piccolo. Ocean arrossì.
-Silena, come mai così felice di andare? È per Michael Valdez? -chiese Percy.
Le guance di Silena divennero di un leggero rosa, segno che suo padre aveva indovinato.
-Ma Silena ha qualcosa di speciale per Michy. -scherzò Luke dando piccoli bacini al vuoto.
-Sta' zitto! -mormorò Silena diventando sempre più rossa. -E guarda che potrei dire la stessa cosa per te, Testa d'Alghe! Che mi dici di Talia?
Il suo gemello diventò più rosso di lei.
Finita la colazione, i cinque si prepararono.
-Mammaaaa! -strillò Silena, che correva avanti e indietro per la piccola casa. -Dove è la mia maglia del Campo?
-Sotterrata nei mucchi di vestiti che hai messo in valigia! -rispose Luke dal bagno.
-Smettila!
-Ragazzi, non iniziamo! -urlò Percy.
-Scusa, papà! -risposero i gemelli in coro.
Una ventina di minuti dopo, la famiglia Jackson si dirigeva a Long Island con la macchina blu.

Davanti alla casa dove alloggiava la famiglia Grace per quei giorni di vacanza, Jason aspettava appoggiato alla macchina nera.
Dall'interno della casa provenivano le urla di sua figlia e di Piper, che cercava di convincerla a non vestirsi di nero come suo solito, e sentendole Jason si mise a ridere: Talia Rose, quattordici anni, era praticamente Piper con i capelli biondi e la pelle chiara. Non aveva ancora ben capito quali fossero i suoi poteri, ma spesso Jason aveva l'impressione che sua figlia usasse la voce ammaliatrice e, non sapendo come controllare per bene l'elettricità, causasse dei black-out. Non avevano ancora avuto l'occasione di vederla evocare un fulmine vero e proprio, però.
Talia era stata chiamata così perché la sua zia preferita, Talia, aveva permesso che nascesse all'ospedale (una storia lunga che racconteremo in un'altra occasione) e il suo secondo nome, Rose, era quello che Piper aveva pensato quando avevano scoperto che sarebbe stata una femminuccia.
Finalmente, Piper e Talia Rose (con la maglia del Campo Mezzosangue e i capelli lisci sciolti sulle spalle) uscirono di casa.
-Alla buon'ora! -esclamò Jason, cercando di non ridere.
-A quanto pare zia Talia le ha messo in testa che i vestiti neri sono i migliori. -fece Piper mettendo le mani sui fianchi e squadrando la figlia. -Guarda che non farai colpo su Luke Jackson se continui così, lo sai?
-MAMMA! -Talia arrossì violentemente. Jason e Piper avevano capito che la loro unica figlia si era presa una cotta per Luke Jackson da anni ormai, ma lei si rifiutava di ammetterlo.
-Dai, salite. -disse Jason indicando la macchina. -Siamo in ritardo.
I tre salirono in auto e, non appena il figlio di Giove mise in moto, si accese la radio.
-I Green Day! -esclamò Talia, contenta. -Papà, alza il volume!
Jason e Piper si sorbirono la voce di Talia Rose per tutto il viaggio.

One Shots... MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora