One Shots... Mezzosangue

Kiss the girl

Annabeth non capiva.
Da quando lei e Percy erano stati nel Monte Sant'Elena e lo aveva baciato, sentiva qualcosa di strano ogni volta che stavano vicini: il cuore iniziava a batterle forte, aveva caldo e le mani sudavano, tant'è che una volta il pugnale le era caduto di mano (Percy non l'aveva vista per fortuna). E tutte le volte si incantava a guardarlo. Dei, quanto era irritante quando le succedeva!
Ma perché poi? Prima di quel piccolo "incidente", Percy le piaceva già. Aveva una cotta per lui da quando aveva dodici anni e aveva imparato a controllare le sue reazioni quando erano assieme.
Come se non bastasse tutti i ragazzi del Campo li... com'era? Shippavano. Le figlie di Afrodite usavano questo termine, ma Annabeth non aveva idea di cosa significasse. Mah, contenti loro...
La figlia di Atena si trovava nel padiglione della mensa, la sera dopo la battaglia contro Crono, e osservava Percy, seduto al tavolo di Poseidone solo soletto.
-Annabeth, dai, fai realizzare la Percabeth! -le sussurrò una figlia di Afrodite mentre passava. La figlia di Atena le lanciò uno sguardo di fuoco. Solo poche persone sapevano cosa le succedeva quando era con Percy e queste persone erano Talia (che era chissà dove lontana dal Campo con le Cacciatrici), Silena Beauregard (aveva fatto una brutta fine...) e beh... nessun altro.
Quando il padiglione della mensa si svuotò, Annabeth prese il pasticcino che aveva preparato quel pomeriggio insieme a Tyson, ci mise sopra una candelina, che accese, e si avvicinò al tavolo di Poseidone.
-Ehi. -Annabeth prese coraggio e scivolò sulla panca accanto a Percy. -Buon compleanno.
Lui la guardò attonito: -Che?
-È il 18 agosto. -disse Annabeth dandogli il pasticcino. -Il tuo compleanno, giusto?

Lei ti è accanto
se ne sta seduta lì
Non sa cosa dire ma
i suoi occhi ti parlano
E tu lo sai che vorresti
darle un bacio
allora baciala...

-Esprimi un desiderio. -continuò Annabeth.
-L'hai fatto tu? -chiese Percy indicando il pasticcino.
-Mi ha aiutato Tyson.
-Ecco perché somiglia a un mattone di cioccolato -commentò lui. -Con il cemento blu.
Annabeth rise.
Percy pensò per qualche secondo, poi soffiò sulla candela.

Lei ti piace
tanto tanto da morir
Forse tu le piaci
ma lei non sa come dirlo
Ma non servono
le parole sai
allora baciala...

Ad Annabeth sembrò di sentire i ragazzi del Campo che cantavano una stupida canzoncina.
Nah, impossibile! E poi, erano tutti al falò.

Sciala la la la la la
Il ragazzo è troppo timido
coraggio baciala
Sciala la la la la la
Non lo fa ma che peccato
se insiste lui la perderà

Si divisero il pasticcino. Annabeth guardava verso l'oceano, cercando di ignorare il battito del suo cuore e di concentrarsi sui suoni della foresta.
Poi un pensiero le attraversò la mente: e se avesse accontentato le figlie di Afrodite?

E' il momento
guarda che laguna blu
Ora devi muoverti
e questo è il momento tuo
Non ti parlerà
finchè tu non la abbraccerai
e bacerai..

-Hai salvato il mondo -disse Annabeth.
-Abbiamo salvato il mondo.
-E Rachel è il nuovo oracolo, il che significa che non potrà più avere un ragazzo.
-Non sembri dispiaciuta. -notò Percy furbo.
Annabeth fece spallucce, cercando di sembrare indifferente: -Oh, è uguale.
-Mm-mm.

Sciala la la la la la
Ora vai
c'è l'atmosfera giusta
forza,
baciala

Annabeth inarcò un sopracciglio. -Hai qualcosa da dirmi, Testa d'Alghe?
-Probabilmente me le suonerai.
-Sai che lo farò.
Percy si pulì le mani.
-Quando ero sullo Stige, Per diventare invulnerabile... Nico mi disse di concentrarmi su una cosa, una cosa sola, che mi tenesse ancorato al mondo, una cosa che mi facesse desiderare di rimanere mortale. -disse.

Sciala la la la la la
Stringila
non puoi nascondere
che l'ami,
baciala..

Annabeth teneva gli occhi fissi sull'orizzonte, con il cuore ancora a mille: -Sì?
-Poi sull'Olimpo -proseguì Percy. -Quando volevano trasformarmi in Dio e via dicendo, continuavo a pensare...
-Oh, quanto ti sarebbe piaciuto!
-Beh, forse un po'. Ma non ho voluto, perché... non volevo che le cose restassero uguali per l'eternità, perché le cose possono sempre migliorare. E stavo pensando...
Annabeth sentì il cuore sprofondarle: Percy stava pensando a lei?
-A qualcuno in particolare? -chiese la ragazza con una dolcezza che sorprese persino sé stessa. Era così agitata che non pensava di avere un tono così calmo.
Percy la guardò, notando che stava cercando di non sorridere.

Sciala la la la la la
Non parlare
ascolta la canzon
che dice,
baciala

-Stai ridendo di me.
-Non è vero!
-Certo che non mi stai affatto rendendo le cose facili!

Questa musica ti aiuterà
coraggio abbracciala
e dopo,
baciala..
Baciala
baciala
baciala..
Coraggio,
baciala...

Annabeth si lasciò andare, mandando a quel paese la razionalità.
Rise, gettando le braccia al collo di Percy: -Io non ti renderò mai le cose facili, Testa d'Alghe. Meglio che ti ci abitui.
Poi, finalmente, lo baciò. Lo aveva già baciato, ma questa volta fu diverso: ebbe tempo di godersi il momento, perché non c'era rischio di saltare in aria; notò che le labbra di Percy sapevano di cioccolato, probabilmente per il pasticcino di poco prima; il profumo di oceano le invase le narici e...
Ovviamente, furono interrotti dai ragazzi del Campo che, capitanati da Clarisse, irruppero nel padiglione della mensa.
-Beh, era ora!
Annabeth si separò dal figlio di Poseidone. Sentiva le guance in fiamme.
-Oh, insomma -protestò Percy, ma si sentiva che era divertito dalla situazione. -Che fine ha fatto la privacy?
-I piccioncini hanno bisogno di rinfrescarsi! -esclamò Clarisse tutta contenta.
-Il laghetto delle canoe! -urlò Connor Stoll.
Esultando, i semidei presero Annabeth e Percy, che si tenevano per mano, sulle spalle e li trascinarono ai piedi della collina.
Annabeth rideva così tanto che contagiò anche Percy, rosso come i capelli di Rachel.
Si tennero per mano fino all'istante in cui li lanciarono in acqua. Annabeth aprì piano gli occhi e vide Percy. Le sorrise, furbo, poi creò una bolla d'aria sul fondo del lago.
Stavolta, il bacio non fu interrotto da nessuno.