You are Annabeth, aren't you?

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-No. Mi rifiuto di crederci. -dissi.
-Eppure è così, Annabeth. Non si ricorda di nulla. -rispose Jason.
-Anche tu non ricordavi nulla, o sbaglio? -chiesi, fredda.
Jason sospirò: -Ragiona, non possiamo fargli tornare la memoria a forza.
-Jason ha ragione. -intervenne Piper. -Ci vorrà del tempo. Intanto dobbiamo trovare Nico e i giganti.
Sentii la moneta che mi aveva dato Atena bruciare nella tasca dei pantaloncini.
-Ho bisogno di stare sola. -dissi uscendo dalla sala da pranzo della trireme costruita da Leo e dai figli di Efesto.
Mi appoggiai al muro con la schiena e mi sedetti a terra, cercando di non scoppiare in lacrime.
Percy non si ricordava di me, del Campo Mezzosangue, della guerra contro Crono...
Non ricordava di essere un semidio greco.
-Annabeth... -mi chiamò una voce gentile.
Alzai lo sguardo.
-Ciao. -dissi asciugandomi gli occhi. -Sei Frank, giusto?
Lui annuì e mi sorrise, dolce.
-Sono sicuro che Percy si ricorderà di te. -disse Frank. -Durante la nostra impresa in Alaska continuava a vederti nei sogni.
-Davvero? -chiesi speranzosa. Che ci fosse una possibilità?
-Sì, credo che, anche se non sa chi sei, lui sappia di avere una ragazza. -aggiunse porgendomi un fazzoletto. -Lo ha detto anche a Reyna.
-Che non sa chi sono?
Frank rise: -Che ha una ragazza... e anche molto bella. Beh, in realtà questo lo ha detto a me e Hazel mentre stavamo per morire, ma sono solo piccoli dettagli.
Riuscii a sorridere debolmente: -Il mio Testa d'Alghe... -mormorai.
-Si ricorda anche che la sua ragazza gli aveva dato un soprannome. -Frank mi sorrise, complice.
Arrossii di botto: -Seriamente?
Frank rise di nuovo.
-Stai tranquilla. -mi rassicurò porgendomi una mano.
-Grazie. -gli dissi alzandomi. -Ci vediamo a cena.
E salii sul ponte.
Andai a prua, dove la testa di Festus cigolava.
Feci un respiro tremante.
-Testa d'Alghe... -dissi in un sussurro.
-Scusami... -disse una voce, la sua voce, dietro di me.
Mi voltai e incontrai i suoi occhi verde mare, che mi fecero trattenere il respiro come quando li avevo visti quando era arrivato al Campo Mezzosangue la prima volta.
-Sei Annabeth, vero? -chiese Percy avvicinandosi.
-Sì. -risposi cercando di sorridergli.
Percy aveva un'espressione confusa e triste.
-Mi dispiace... so che per te non è facile... -dissi.
-No, sono io che devo chiederti scusa. -disse lui e io spalancai gli occhi.
-Tranquillo, Percy. Non è mica colpa tua se Era ha cancellato tutto...
-Non intendevo quello. -mi interruppe grattandosi la nuca, imbarazzato.
-Davvero?
-Io intendevo... per quello che è successo al Campo Giove... prima... -spiegò Percy alludendo al nostro incontro, quando avevo scoperto che non mi riconosceva.
-Non... davvero, Percy, non è colpa tua. -sentii la voce incrinarsi.
No. Non potevo piangere davanti a lui. Non quando lui aveva bisogno di me.
Percy se ne accorse.
-So che stai male. -mi asciugò una lacrima che era sfuggita al mio controllo. -Ed io so che odio farti stare male.
Misi una mano sulla sua, che lui teneva ancora sulla mia guancia, e chiusi gli occhi, beandomi del suo tocco familiare e dolce.
-E so anche che la mia ragazza amava chiamarmi con un certo soprannome. -aggiunse facendomi sorridere.
Riaprii gli occhi.
-Vediamo se indovino qual è? -chiese con un occhiolino.
-Non indovinerai mai.
-Mmh... -fece finta di pensare, toccandosi il mento con l'indice dell'altra mano. -Testa d'Alghe?
Risi, coinvolgendo anche lui.
-Ho indovinato?
-Già. -risposi abbassando le nostre mani intrecciate.
Percy le guardò e tornai seria.
-Davvero non ti ricordi di me? -domandai cercando il suo sguardo.
-Annabeth... vedi... io... posso provare a tornare alla mia realtà, alla nostra realtà... -mi rispose guardandomi negli occhi. -Ma senza di te non credo di riuscirci.
Gli presi anche l'altra mano.
-Ce la faremo. -lo rassicurai, con un sorriso. -Siamo insieme adesso.
Percy mi regalò quel suo famoso sorriso da combina guai.
-Per cominciare, direi di festeggiare il tuo compleanno. -dissi.
-Che intendi? -chiese Percy confuso.
Lo spinsi in mare e mi tuffai dietro di lui.
Appena arrivai sott'acqua, Percy mi prese per il braccio e creò una bolla d'aria attorno a noi.
Lo presi in viso e lo baciai.
E quello fu probabilmente il secondo miglior bacio subacqueo di tutti i tempi.

One Shots... MezzosangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora