Nella casa al mare affittata dalla famiglia Valdez, Calipso cercava di fermare Esperanza, la più piccola, che correva ovunque.
-Leo! Dammi una mano! -esclamò ad un certo punto.
-D'accordo. -disse Leo rimboccandosi le maniche. -Ehi, piccola peste! Vieni qui!
E si diresse al piano di sotto prima che la figlia di otto anni potesse distruggere qualcosa.
Michael si affacciò alla ringhiera del pianerottolo: -Papà! Ti do una mano! -urlò, per poi seguire il padre giù dalle scale.
Calipso prese un respiro, poi andò nella stanza della sua secondogenita, Diana, l'unica fra i suoi tre figli che aveva un po' di buonsenso.
Michael aveva compiuto sedici anni a giugno ed era praticamente la copia di Leo, ma con gli occhi di Calipso. Era responsabile, certo, ma anche parecchio identico a Leo dal punto di vista del carattere ed era pure resistente al fuoco, oltre ad avere la capacità di evocarlo.
Diana aveva tredici anni, era una mini-Calipso vivente, in tutto e per tutto, ma se avevi bisogno di qualcosa riguardo alle macchine, lei era la persona giusta a cui rivolgersi. Amava sporcarsi le mani di olio per motori.
La piccola Esperanza era la copia femminile di Leo e adorava, come Diana, occuparsi di macchine e costruire oggetti... anche se lei, a differenza della sorella, si distraeva molto più facilmente dal lavoro che stava facendo.
-Tesoro? -chiese Calipso entrando nella stanza di Diana. -Manchi solo tu.
-Arrivo! -esclamò la figlia finendo di farsi una treccia.
Le due scesero di sotto, dove le aspettavano Leo, Michael ed Esperanza.
-Andiamo? -chiese Esperanza saltellando impaziente.
-Sì, peste, andiamo. -fece Calipso toccandole la punta del nasino con l'indice.
I Valdez uscirono di casa e salirono sulla macchina rossa.

Nella stanza d'albergo degli Zhang, Hazel cercava di prendere Sammy, trasformato in gatto.
-Sammy? Dobbiamo andare! La zia Reyna ha detto di sbrigarci. -disse Hazel guardando sotto al letto matrimoniale. -Fai il bravo, dai.
Frank uscì dal bagno in quel momento.
-È ancora sotto al letto? -chiese, notando sua moglie accucciata sul pavimento. Lei alzò lo sguardo e annuì. Così Frank si trasformò in gatto a sua volta e raggiunse il figlio di dieci anni sotto il letto.
Poco dopo i due aspettavano Hazel ed Emy in macchina.
Sammy era la copia di Frank, sia nell'aspetto, sia per i poteri, ma era abbastanza pestifero e Hazel non capiva da chi avesse preso.
Emy era invece una Hazel di quindici anni con gli occhi a mandorla, aveva i poteri della madre ed era bravissima con l'arco come Frank.
I quattro vivevano a Nuova Roma, vicino a Reyna e Christie, ma dato che sarebbero andati al Campo Mezzosangue per stare con i loro amici, alloggiavano in un hotel a New York.
Quando salirono in macchina, Sammy parlava di quanto volesse sfidare zio Will a pallavolo, mentre Emy se ne stava silenziosa. Era timidissima, tutto il contrario di suo fratello.
-Ci sarà anche zio Nico? -chiese Emy quando (finalmente) Sammy smise di parlare.
-Certo! È con lo zio Will al Campo Mezzosangue per l'estate. -rispose Hazel.
-Papà! Abbiamo appena superato zio Percy e zia Annabeth! -esclamò Sammy guardando indietro.
Frank rise: -Vorrà dire che arriveremo prima noi.
-Non credo, papà. -fece Emy indicando davanti. -Zia Reyna ci ha appena superati.

***

Quando Percy accostò la macchina, Silena Zoe uscì per prima e si mise a correre verso il pino di Talia. Adorava quel Campo: i campi di fragole, l'arena, la Casa Grande... ma soprattutto adorava Chirone, colui che le raccontava storie di eroi e imprese del passato. Le aveva persino raccontato dei suoi genitori da adolescenti.
Nel frattempo anche Luke e Ocean erano scesi dalla macchina. Luke prese il fratellino per mano: -Corriamo al tre?
-Sì! -Ocean sorrideva di rado, ma quando lo faceva a Luke si scaldava il cuore.
-Uno... due... tre!
E i due fratelli si misero a correre su per la collina.
La famiglia Grace arrivò proprio in quel momento.
-Ehi! Aspettatemi! -chiamò Talia Rose seguendo i suoi amici su per la Collina Mezzosangue.
-Ehi! -salutò Jason raggiungendo Percy e Annabeth.
-Ciao! -ricambiò Annabeth.
-Vedo che Frank e Hazel sono già arrivati. -disse Piper guardando la macchina parcheggiata.
-Anche Reyna. -Annabeth indicò una seconda auto.
-Andiamo? -chiese Percy. -Grace, l'ultimo che arriva pulisce le stalle dei pegasi!
E i due corsero via sotto lo sguardo esasperato di Piper e Annabeth.
Quando arrivarono in cima, Silena e Talia parlottavano e Jason e Percy ridevano, sdraiati per terra.
-Peggio dei bambini. -esclamò Annabeth.
-Ehi, Superman e Aquaman si sono sfidati come sempre? -chiese Leo appena arrivato con Calipso e i figli.
-Indovina. -rispose Piper sarcastica.
-Ehi, Sil. -sussurrò Talia a Silena. -Guarda chi c'è.
Silena si voltò e vide Michael Valdez parlare con Luke. Diventò subito più rossa della macchina di Leo.
-Oh miei dei, cosa faccio se mi saluta? E se mi parla? E se...
-Andiamo, Silena! Gli rispondi, no? -fece Talia.
-Thals, tu faresti lo stesso con Luke. -disse Silena.
-Non è vero!
Silena alzò un sopracciglio e l'altra alzò gli occhi al cielo.
-Ehi, ragazze! -le chiamò Annabeth. -Venite?
Le due si voltarono e videro che gli altri erano già scesi verso il Campo.
-Sì! -esclamarono le due ragazze.
-Michy, mia sorella eh? -stava dicendo Luke all'amico.
-Cos-Silena? N-No, cioè... S-Sì, cioè... -rispose l'altro arrossendo.
Luke ridacchiò: -Andiamo, amico! Non sono così scemo da dirle tutto! -disse dandogli una pacca sulla spalla. -Perché non le dici quello che provi?
Michael lo guardò, aggrottando le sopracciglia.
-E tu che mi dici di Talia? -chiese.
-Talia? Pfffff! -fece Luke, palesemente nervoso. Michael sapeva benissimo che l'amico era cotto di lei, ma non era ancora riuscito a farglielo ammettere.

One Shots... MezzosangueWhere stories live. Discover now