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Burbank High School, 11/12/2017 11:03

«Chris. Vai. Ora. È chiaro?» domando con tono irremovibile. «È passata più di una settimana da quando abbiamo avuto quel discorso, e ancora non sei andato da Austin per chiarire le cose. Non vi parlate da due settimane, mi spieghi che cosa stai aspettando?»

Il moro sbuffa. «L'avrei fatto prima, ma... be', mi ha fatto girare i coglioni: sai che adesso va in giro a chiamarmi Christopher? Come se fossimo normali conoscenti. Che bambino del cazzo» sbotta.

«Porca puttana, Chris, ti sei fatto la sua ragazza!» esclamo, perdendo la pazienza. Avrò anche deciso di stargli vicino, ma rimane il fatto che si è comportato da stronzo. «Cos'altro dovrebbe fare?»

«Lo so, ma...»

«Niente "ma". Vai» ordino e Chris, sebbene continui a non averne la minima intenzione, si allontana da me e si avvicina ad Austin, il quale al momento sta parlando con Amber, la ragazza con cui si sentiva un po' di tempo fa e che gli aveva dato del pervertito.

Chris finge un colpo di tosse per attirare l'attenzione di Austin. Quest'ultimo finge di non essersi accorto di nulla e continua ad ammiccare ad Amber.

«Manuel» riprova Chris, aggiudicandosi nel frattempo un'occhiataccia da parte mia. E poi sarebbe Austin quello a comportarsi da bambino?

Questa volta Austin si volta verso Chris, con un'espressione seccata in volta. «Audrey» risponde, cercando di trattenere una risata. «Che vuoi?» aggiunge poi con tono duro.

Chris apre la bocca per rispondere, ma viene interrotto da Austin che lo precede. «Amber, scusa, potresti lasciarci soli? Lo dico per il tuo bene: Christopher ha dei problemi a tenerselo nei pantaloni, potrebbe saltarti addosso e farti perdere la verginità in questo preciso istante» dice alla ragazza, la quale corre via con un'espressione sconvolta.

«Vergine quando le conviene. Tra i ragazzi negli spogliatoi gira voce che dal lato B non lo sia già da un po' di tempo» fa Chris con un piccolo sorriso, cercando di suscitare una risata all'amico e sdrammatizzare, fallendo però miseramente, dal momento che Austin resta impassibile. Anzi, se possibile, risulta ancora più scocciato e innervosito dalla presenza di Chris.

«Ciao, Abby» la voce di Kat giunge alle mie spalle e mi fa trasalire.

«Dio, Kat. Come hai fatto ad arrivare alle mie spalle così silenziosamente? Mi hai fatto prendere un colpo!» esclamo portandomi una mano sul cuore.

«Dubito che tu non mi abbia sentita, ho persino gli stivaletti col tacco oggi. Quindi, su cos'eri così concentrata?» domanda e io faccio un cenno ad Austin e Chris. Austin si sta sforzando di rimanere rigido e distaccato, ma è evidente che in realtà vorrebbe lasciarsi andare.

«Stanno facendo pace? Meno male. Per colpa di quell'idiota di Chris che era distratto, abbiamo perso la partita la volta scorsa. E per tutta la settimana successiva non si è presentato agli allenamenti. Se perdiamo il campionato, giuro che...»

«Ti sembra questa la cosa più importante in questo momento?» la interrompo. Forse Nora non ha del tutto torto quando definisce Kat superficiale.

«Be', sì» risponde come se fosse una cosa basilare. «Non è un mio amico, non me ne frega niente se litiga con Austin, non sono cose che mi riguardano. Ma dal momento in cui la cosa ha iniziato a riguardare anche me, allora sì che ha cominciato ad importarmi: con Jason ancora fuori dalla squadra e Chris che ha una specie di crisi di mezza età, rischiamo seriamente di perdere il campionato. E da quando sono in questa scuola, abbiamo sempre vinto. Perciò, se riappacificarsi con Austin è ciò che occorre affinché si dia una svegliata, allora ben venga.»

Not another american cliché //SOSPESA//Where stories live. Discover now