IV

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CES College, 03/09/2017 00:08

Abbiamo iniziato a parlare, anzi, diciamo che ho parlato solo io e lui è stato ad ascoltarmi.
Mi ha chiesto un po' della mia vita a New York e per fortuna ha evitato di menzionare Justin. Non sono più arrabbiata con lui per non essere venuto l'altra sera, è solo che mi manca troppo e quindi per un attimo vorrei evitare di pensarci.

«Comunque sto parlando soltanto io, dimmi anche tu qualcosa su di te» dico ad un certo punto.

Di lui per ora so solo che si è imbucato a questa festa e che in realtà ha 16 anni e va ancora a scuola, come me.

«Chiedimi tutto quello che vuoi.»

«Tanto per cominciare, non mi hai ancora detto il tuo nome.»

«È semplice. Prova ad indovinare. Ti do un indizio: è il nome di una città del Texas.»

«Ehm... Dallas?»

«No, riprova.»

Era l'unica città del Texas che conoscevo. L'unica che potrebbe essere anche un nome. Non ho mai sentito nessuno che si chiamasse Houston. Rimango in silenzio perché l'alternativa sarebbe sparare nomi di città a caso, e non mi va di fare figure.

«Dai, fai così pena in geografia?» ridacchia.

«Dimmelo e basta!»

«Ma non sarebbe divertente.»

Resto ancora in silenzio e provo a riflettere.
Per fortuna mi arriva un piccolo aiuto da casa e riesco a indovinare.

«Austin, giusto?» dico e lui sbarra gli occhi sorpreso.

«Fino a tre secondi fa eri nel panico più totale e ora te ne vieni fuori con un "Austin, giusto?" pieno di sicurezza?»

«L'ho letto sulla patente che ti spunta dalla tasca dei jeans.»

«Ah, allora sei una tipa sveglia, Abigail.»

«Ti prego, nemmeno i miei mi chiamano Abigail! Lo detesto.»

«Ma è il tuo nome!» dice facendo un altro dei suoi sorrisi.

«Come altro dovrei chiamarti?»

«Abby. Soltanto Abby.»

«D'accordo Abby soltanto Abby, ti va di avviarci verso la cucina e prendere qualcosa da bere?»

Accetto e ci alziamo in piedi. A furia di stare seduta su quel divano mi si erano quasi addormentate le gambe.

Mentre io mi muovo incerta per la casa, lui sembra sapere esattamente dove andare.

«Non è la prima volta che vieni qui, vero?» chiedo.

«No, è da tipo un anno e mezzo che mi imbuco sempre a queste feste. Conosco meglio io questo college che quelli che lo frequentano» risponde e io rido.

Arriviamo in cucina e apre il frigo.

«Allora principessa, cosa desidera?»

Not another american cliché //SOSPESA//Where stories live. Discover now