XXXI

62 7 0
                                    

Burbank High School, 16/10/2017 14:34

«Sai, sto ancora pensando alla scena alla quale abbiamo assistito a pranzo» mi confessa Nora.

«Lo so, è stato davvero...»

«Ti sembrerà assurdo, se viene fuori proprio dalla mia bocca, ma mi sono sentita in colpa» mi interrompe. «Non ho fatto altro che giudicarla senza nemmeno conoscerla, persino io ero convinta che fosse una testa vuota... ma mi sbagliavo. È proprio vero che le persone sono diverse da come ce le immaginiamo, e che non dobbiamo affidarci agli stereotipi» dice.

Prima che io possa dire qualcosa, riprende a parlare.

«E poi è così... deprimente. Il suo ragazzo è il primo a non credere in lei, nelle sue capacità... Sì, certo, sapevo che Jason fosse uno stronzo, ma non immaginavo fino a questo punto. Non si interessa per niente alla sua fidanzata, tanto che non sa nemmeno cose elementari di lei, come per esempio il suo rendimento scolastico. Il suo come può essere amore? Pensavo che, in fondo, se sono durati così tanto, ci fosse qualcosa di reale e profondo. Ma l'unica cosa profonda è l'ego di quel coglione, che pur di apparire divertente e brillante sminuisce la sua ragazza dandole della stupida e dell'ignorante.»

Rimango in silenzio per qualche secondo, notevolmente stupita dalle parole di Nora.
Lei che sembrava odiare Kat così tanto, in questo momento è quella che prova pena per lei.

«Sono stata un'idiota. Perché noi ragazze invece che essere solidali le une con le altre non facciamo altro che buttarci merda addosso? Io per prima l'ho fatto, giudicandola basandomi sul niente assoluto, facendo delle stupide battutine ogni volta che vi vedevo insieme, dandole quegli stupidi nomignoli...»

«Nora, rilassati. Non c'è bisogno di prendertela con te stessa» la interrompo.

«Sì, invece. Katherine continuerà ad essere succube del suo fidanzato se non avrà mai qualcuno che la aiuti e la supporti, se ci saranno ancora persone che ridono alle cattiverie che dice Jason invece che difenderla...»

Nora smette di parlare quando vede l'oggetto della nostra conversazione uscire da scuola.

Prima ancora che possa capire le sue intenzioni, si è già allontanata da me ed è andata da Kat per parlarle.
Sto per raggiungerla, quando Austin mi si avvicina.

«Che sta facendo Nora?» chiede, sapendo bene anche lui quanto poco la sopporti. O forse quanto poco la sopportasse fino a qualche minuto fa.

«Penso a... mostrarle il suo appoggio e ad organizzare una rivolta della società» rispondo, facendo sì che Austin sorrida. «Ma, a parte gli scherzi, non è stato affatto carino come Jason l'ha trattata a pranzo.»

«Lo so, è tipico di lui, purtroppo» risponde alzando le spalle.

«Purtroppo? Invece che assistere, qualcuno potrebbe anche dire qualcosa la prossima volta, invece che dargli corda e ridere con lui, facendo sì che si convinca di avere ragione.»

«Rilassati. E poi io non ho riso. Ti sembrerà strano, ma persino uno stronzo senza cuore come me, riconosce quando esagera. Semplicemente decido di tenermelo per me e non immischiarmi. È giusto che se la gestiscano loro.»

Sospiro, arrendendomi.

Austin ha ragione, dal suo punto di vista.

Ma dal punto di vista di Nora... Di ragazze nella situazione di Kat ce ne sono a migliaia, e il silenzio o, piuttosto, i pregiudizi e i commenti maligni da parte di persone del suo stesso sesso, che dovrebbero essere solidali le une con le altre, non aiutano.

Not another american cliché //SOSPESA//Where stories live. Discover now