XXVI

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Burbank, 10/10/2017 15:17

Io e Nora abbiamo pedinato Chris fino a casa per non rischiare di perderlo di vista, soprattutto perché non abbiamo idea di dove debba incontrarsi con Alicia.

«Non ne posso più, aspettiamo da più di venti minuti!» esclamo annoiata.

E da più di venti minuti osservo Chris da sotto la finestra di casa sua, mentre studia, si allena con i pesi, trascorre il suo tempo sdraiato sul letto a guardare il soffitto, si sistema i capelli davanti allo specchio...

«E dovremo aspettare ancora. Manca ancora molto alle quattro.»

«Dipende sempre da dov'è questo posto. Se è lontano magari deve uscire di casa prima.»

Senza neanche farlo apposta, infatti, vediamo Chris infilarsi la giacca che aveva lasciato sulla sedia quando era entrato in camera - in cima ad altre centinaia di felpe, maglie, pantaloni e calzini - ed uscire.
Io e Nora quindi ci spostiamo e andiamo a nasconderci dietro un cespuglio che c'è nel giardino della casa di Chris.
Esce di casa, chiude a chiave e controllando l'ora sull'orologio che ha al polso, comincia a camminare.
Gli diamo circa un minuto di vantaggio e poi iniziamo ad camminargli dietro, come avevamo fatto prima per seguirlo da scuola fino a casa.

Se ci penso, è davvero strano, non avevo mai avuto un'esperienza del genere.

Nora invece mi ha rivelato che per lei non è la prima volta, che una volta Austin aveva costretto lei e Chris a pedinare una ragazza della loro scuola media che gli interessava, la quale se n'è accorta e per poco non ha chiamato la polizia per denunciarli di stalking.

Reazione un po' esagerata a mio parere, in fondo avevano solo undici anni.

Burbank, 10/10/2017 15:58

Chris si è fermato davanti ad un comune bar in una delle strade più famose della città. Ci ero andata circa un mese fa insieme ai miei.

Io e Nora stiamo per entrare dentro al bar, ma ci fermiamo quando ci accorgiamo che Chris si è seduto ad un tavolo con la faccia rivolta verso l'entrata, quasi come se volesse essere il primo a vedere chi entra.

Se andassimo dentro, ci riconoscerebbe e capirebbe subito.
Del resto, quante probabilità ci sono che io e Nora ci troviamo nel suo stesso bar all'ora in cui aveva deciso di incontrarsi con la sua spasimante segreta, così come risultava scritto su un bigliettino che io avevo accidentalmente fatto cadere a Chris mentre ce l'aveva in mano?

«Scambiamoci i vestiti» propone Nora. «Almeno ci sarebbero delle differenze e non ci noterebbe.»

«Ok, dove?» domando scettica.

Non possiamo di certo spogliarci in mezzo alla strada, anche se sono certa che qualche depravato apprezzerebbe.

Nora si guarda intorno per cercare un posto adatto, e alla fine mi guida dentro il bar accanto al Bar 20 on Sunset, quello in cui è entrato Chris.

Acquistiamo una bottiglia di Coca Cola e chiediamo alla barista se possiamo usare il bagno.

«Certo. È la prima porta in bagno a destra» risponde con un sorriso.

Appoggiamo le nostre borse a terra vicino ai lavandini e iniziamo a toglierci i vestiti e a passarceli.

Per fortuna io e Nora abbiamo più o meno la stessa taglia, quindi non rischiamo di essere scomode l'una con i vestiti dell'altra.

«Dai, muoviti a infilare i pantaloni, che mi devi aiutare ad allacciare la tua camicia, ha i bottoni difettosi!» esclama.

In quello stesso momento, una donna esce da una delle porte dal bagno.
Io mi infilo subito i pantaloni e Nora incrocia le braccia al petto per coprirsi.

Not another american cliché //SOSPESA//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora