Chissà quante ragazze, leggendo dei libri o guardando dei film, hanno sognato di trasferirsi in un'altra città. Perché si sa, nei libri e nei film si ha una visione diversa della realtà, in cui tutto è meglio: la nuova arrivata in città e a scuola viene subito accerchiata dai ragazzi più carini e popolari, e in men che non si dica finisce col mettersi con uno di loro. Riesce subito ad ambientarsi, e a dimenticarsi della vita, degli amici e dei parenti che ha lasciato nella sua città natale.
Per Abby non è facile ricominciare la propria vita da capo, farsi nuovi amici, ambientarsi a scuola, doversi abituare a dei nuovi insegnanti, ad un clima diverso e all'idea che ormai non potrà tornare indietro, e che una piccola ma non insignificante parte di lei rimarrà sempre a New York.
Tratto dalla storia:
«Perché è così che funziona il mondo! Siamo nel 2017, eppure, invece che andare avanti, siamo sempre fermi sulle nostre idee, sugli stereotipi e sui noiosissimi cliché. È così da sempre e, anche se a parole le persone possono mostrarsi innovative e aperte ai cambiamenti, di fatto non lo sono: i cambiamenti non piacciono a nessuno, sono incerti e spaventosi. La stabilità, invece, ci fa sentire sicuri. Per questo motivo le persone non cambiano idea e si affidano agli stereotipi. Così, aiutate anche da quei film demenziali che mostrano la realtà diversamente da com'è per davvero, maturano un certo tipo di pensiero, ricco di pregiudizi, che difficilmente riescono a demolire.
Ma la maggior parte delle volte si sbagliano. Perché il mondo reale non è questo».
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