XVIII

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Burbank High School, 30/09/2017 21:32

Se c'è una cosa che non sopporto, è sicuramente quando le persone si impicciano negli affari miei e credono di sapere che cosa è giusto per me senza nemmeno consultarmi.
E Austin ha commesso questo errore, del quale mi auguro si pentirà non appena subirà la mia ira.

Dopo aver girato per tutta la palestra, finalmente riesco ad individuarlo avvinghiato ad una ragazza.
Mi avvicino a loro e cerco di richiamare la loro attenzione.

«Austin.»

Nulla.

«Austin» ritento, alzando di poco il tono della voce.

Nulla da fare anche questa volta. I due sono così affiatati da non accorgersi, o da non volersi accorgere, di me.

«Austin Lockwood!» urlo e finalmente i due si separano.

Si voltano scocciati verso di me.

«Che c'è?» sbotta Austin indispettito.

«Mi dispiace interrompervi, ma devo parlarti urgentemente.»

«Non vedi che sono impegnato?» domanda alzando gli occhi al cielo.

Evidentemente la mia espressione fa già tutto da sola e non ho bisogno di ripetergli che devo parlargli, poiché non ribatte e si allontana insieme a me.

Lo afferro per un braccio e lo porto fuori dalla palestra, lontano da occhi indiscreti.

Non voglio che nessuno oltre a lui assista alla scenata che sto per fargli.

«Mi spieghi cosa diavolo ti è saltato in mente?»

«Guarda che io volevo aspettare e optare per una cosa un po' più casta, tipo un bacio della buonanotte una volta riportata a casa, ma è stata lei che mi è praticamente saltata addosso non appena è cominciato il ballo! Non è colpa mia se sono meravigliosamente irresistibile.»

Se ci trovassimo in un cartone animato, sicuro mi figurerebbero come quella che perde fumo dalle narici.

«Non mi riferivo a quello, puoi fare quel cavolo che ti pare con le tue... vedi tu come definirle, amiche con benefici forse? La cosa importante è che tu te ne stia fuori dalla mia vita privata!» esclamo.

«È?» fa e se non sapessi che è un manipolatore, crederei davvero alla sua confusione. «Per caso hai bevuto troppo del ginger ale corretto che è nella seconda bacinella?»

Alzo gli occhi al cielo.

«Non sono ubriaca. Sono incazzata nera.»

«Bene, allora potresti anche spiegarmi il motivo invece che girarci tanto intorno.»

«Pensavi che non l'avrei scoperto? Che hai praticamente detto a Tom che io sarei stata felice di essere usata per far ingelosire la sua ex ragazza?»

«Che grandissimo coglione» Austin si passa una mano fra i capelli.

«Sì, lo sei stato.»

«Non io. Tom» dice e questa volta sono io quella confusa. «Stavamo parlando del fatto che nessuno dei due sapesse chi portare al ballo. E io gli ho detto che anche tu non avevi nessuno con cui andarci. Ma non per questo gli ho detto che avrebbe dovuto chiedere a te, come invece lui ha capito» spiega.

Lo guardo a lungo negli occhi e non mi sembra proprio che mi stia raccontando balle per pararsi il fondoschiena.

«Non ricordi che ho anche cercato di impedirti di andare al ballo con lui? Se fossi stato d'accordo con lui, perché mai l'avrei fatto?»

Not another american cliché //SOSPESA//Where stories live. Discover now