XXXII

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Burbank, 17/10/2017 16:54

Una volta dopo aver finito di studiare, finalmente prendo il cellulare dal comodino e mi sdraio sul letto per rilassarmi.

Rilassarsi si fa per dire.

Infatti, non appena accendo il display del cellulare, noto due chiamate perse da parte di Zac, risalenti a circa tre quarti d'ora fa.

Prendo diversi respiri profondi per tranquillizzarmi e infondermi fiducia, prima di richiamarlo.
Com'è che da quando mi sono trasferita, lì a New York succede un dramma dopo l'altro?

«Zac. Scusami se ti richiamo solo ora, non avevo visto» dico non appena risponde alla mia chiamata.

«Abby» dice, e riesco a scorgere qualcosa di strano nel suo tono.

Sembra felice. Rilassato. Sereno.
Tutti aggettivi che non gli si addicono, considerata la situazione che in cui si trova.

«Come mai sei così contento? È successo qualcosa?» domando, fingendo di non sapere nulla di quello che mi ha detto Hazel poche ore fa.

«Contento? Forse vorrai dire sollevato. O meglio: al settimo cielo. Indovina? Non è incinta. Geneviève non aspetta un bambino e io non diventerò padre. Sono libero, esattamente come dieci giorni fa.»

Rimango a bocca aperta a causa delle sue parole.

Come? Non è possibile. Hazel mi ha detto esattamente il contrario due ore e mezzo fa.

«Ne... ne sei sicuro?»

«Al cento per cento. Ha fatto un test di gravidanza ed è risultato negativo.»

E se gli avesse mentito? Forse gli ha detto che il risultato era negativo perché ha intenzione di abortire, ma non vuole dire niente a Zac per non farlo sentire in colpa.
Non so, non posso saperlo. Non conosco nemmeno questa Geneviève.

«Tu ti fidi di quello che ti ha detto?» domando.

«Mi fido di quello che ho visto: una sola barra rossa, che significa non incinta. Ha fatto il test oggi stesso, prima della terza ora. Quando l'ho vista arrivare da me con le lacrime agli occhi, per un secondo mi sono visto il mondo crollare addosso e ho temuto di essere rimasto fregato, ma invece... mi ha mostrato l'aggeggio e ho capito che le sue erano solo lacrime di gioia. Sai, per poco non mi sono messo a piangere anch'io.»

Sospiro di sollievo. Grazie al Cielo.

«È stupendo, Zac. Davvero, è grandioso» dico sorridendo.

«Lo so, anche perché adesso finalmente posso riprovare a riallacciare i rapporti con Hazel. Ti ringrazio per non averle detto niente, so che per te non dev'essere stato facile mentire alla tua migliore amica, ma almeno non si è preoccupata prima del tempo, visto che adesso abbiamo saputo che non ce n'è nessun motivo.»

Mi mordo il labbro inferiore.

«Ehm, a dire il vero... non so se... se sarà così facile riprenderti Hazel.»

«Perché? Non dirmi che gliel'hai raccontato, Abby» dice allarmato.

«No! No, certo che no. Ho mantenuto la mia promessa, solo che... Hazel ha visto Geneviève mentre usciva in lacrime dal bagno, e ha trovato la scatola del test, quindi...»

Vengo subito interrotta da Zac. «Pensa che sia incinta di me? Ma è assurdo che se ne sia convinta sulla base di queste due cose. Nei bagni dei ragazzi trovo sempre preservativi a terra, ma non significa che li abbia per forza usati quello prima di me. Quindi non capisco perché abbia collegato tutto a me.»

Not another american cliché //SOSPESA//Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin